Il quartiere Japigia

Origine e Sviluppo

L'origine del quartiere Japigia è piuttosto recente e va fatta risalire alla spontanea formazione di piccoli agglomerati di case, al confine orientale del rione Madonnella, negli anni immediatamente precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il fenomeno si accentuò nel periodo post-bellico, quando la popolazione di Bari subì un considerevole incremento. Ne derivò una grave crisi abitativa, accentuata dallo stato fatiscente e pericoloso di molti stabili cittadini, dovuto ai gravi danni subiti dalle vicissitudini belliche e dalla occupazione militare straniera.

Con il ritorno alla normalità, la Civica Amministrazione, avvalendosi di ogni risorsa disponibile e facendo ricorso alle provvidenze legislative dell'epoca, avviò un nutrito programma di edilizia popolare. Nel 1952, dopo appena 7 anni dalla fine del conflitto bellico, erano state costruite case per oltre 2 miliardi, ne erano in corso di edificazione per più di 1 miliardo e ci si accingeva alla realizzazione di altre abitazioni per una cifra superiore ai 3 miliardi. Si trattava complessivamente di un'operazione complessiva di 6 miliardi e 800 milioni, cifra davvero ragguardevole per quell'epoca

In questo boom edilizio, una particolare attenzione fu rivolta alla gemmazione urbanistica che già da un ventennio si stava propagando ai margini della Madonnella e, nelle sue adiacenze, sorsero grossi complessi edilizi. L'espansione divenne così rilevante che, in occasione del IX Censimento generale della popolazione, il Consiglio Comunale, con provvedimento del 14/05/1951, diede formalmente atto dell'avvenuta formazione di un nuovo rione, cui venne attribuito il nome di "Japigia" e ne definì i confini. Tale denominazione prese il nome dalla via principale della zona, da tempo intitolata al toponimo antico della regione pugliese, a ricordo di Iapige, figlio del re Dedalo e leggendario fondatore della città di Bari.
Nel territorio del quartiere, probabilmente erano insediati anche i Peucetii; infatti per questo, una delle più importanti strade di Japigia, prende il nome proprio di via Peucetia.

Nel 1970, con l'abolizione della distinzione fra "quartieri" e "rioni", i confini del quartiere Japigia vennero meglio ridefiniti: a nord con il quartiere Madonnella, a est con il quartiere San Giorgio, a ovest con il quartiere Carbonara e il comune di Triggiano, a nord ovest con i quartieri San Pasquale e Mungivacca, a sud con i quartieri Sant'Anna e Torre a Mare. Il quartiere ospita la gran parte della popolazione della circoscrizione ed è costituito da zone molto differenti fra loro e fisicamente separate: la zona più antica, vicina al centro, costruita dagli anni ‘40 attorno a viale Japigia; le zone residenziali ad alta densità, costruite a partire dagli anni 60, disposte lungo via Caldarola (due a prevalente composizione privata/cooperativa, una prevalentemente cooperativa/popolare: "zona 45"); le zone residenziali a bassa densità, costituite principalmente da ville, nelle porzioni più a sud che confinano con gli altri quartieri della circoscrizione, facenti parte dell'area San Marco e della più recente zona Sant'Anna.

Japigia si affaccia sul mare, sebbene la ferrovia costituisca un ostacolo fisico che solo in pochi punti è superato da cavalcavia e sottovia. Sulla sua costa sorge la nota spiaggia di Torre Quetta, il cantiere della nuova sede della Regione Puglia e una scuola di sport acquatici (principalmente windsurf e kitesurf).
Japigia si sviluppa topograficamente verso sud lungo le direttrici viale Japigia - via Gentile (anticamente "la strada vecchia"), che corre parallelamente alla ferrovia Bari-Lecce, e via Caldarola. La mediana rappresentata dal Torrente Valenzano o "Canalone" divide la parte vecchia dalla parte nuova. Il limite Sud è costituito dalla tangenziale cittadina, coincidente con la SS.16 che ha 3 svincoli per il quartiere.
Japigia è servita da due stazioni ferroviarie, poste sulla linea Adriatica di RFI, Marconi e Parco Sud. La parte nuova del quartiere si sviluppa intorno a strade larghe e scorrevoli, spesso alberate, alternate ad aree di verde attrezzate, grandi spiazzi di verde incolto, ampi piazzali di parcheggio "campi", complessi edilizi dotati di ampi giardini, tra cui le caratteristiche torri del quartiere Japigia.