Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. Giornata internazionale della Croce Rossa: domani la bandiera della Croce Rossa Italiana sarà esposta sulla facciata di Palazzo di Città Giornata internazionale della Croce Rossa: domani la bandiera della Croce Rossa Italiana sarà esposta sulla facciata di Palazzo di Città In occasione della Giornata internazionale della Croce Rossa, che si celebra ogni anno l’8 maggio (anniversario della nascita del fondatore Henry Dunant), domani, mercoledì 8 maggio, la bandiera della Croce Rossa Italiana, simbolo di umanità e neutralità, sarà esposta sul balcone di Palazzo di Città. L’emergenza Covid, prima, e l’emergenza umanitaria in Ucraina poi, così come tante altre gravi situazioni di crisi, hanno visto la Croce Rossa Italiana sempre in prima linea nella risposta umanitaria. La Giornata internazionale della Croce Rossa rappresenta quindi l’occasione per riflettere sull’importanza del diritto internazionale umanitario quale strumento necessario a garantire il rispetto dell’umanità anche in caso di interventi armati, idoneo a consentire ai civili di mettersi in salvo nonché agli operatori umanitari di non essere considerati un bersaglio. 07 maggio 2024 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. [NOTIZIA REDIRECT] Emergenza Ucraina Altre notizie Emergenza Ucraina: i servizi attivi e le iniziative di solidarietà 02 maggio 2022 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. Emergenza Ucraina In primo piano , Municipio 5 Emergenza Ucraina - il sistema dei servizi del welfare comunale a disposizione dei Cittadini Ucraini in Città Alla luce dell’emergenza umanitaria causata dalla guerra in Ucraina, l’assessorato al Welfare rende noto che, al fine di agevolare le procedure di richiesta del titolo di soggiorno per i cittadini ucraini giunti o che giungeranno nei prossimi giorni in città, il Comune di Bari garantisce loro adeguata assistenza attraverso lo sportello di orientamento legale presso il centro polifunzionale “Casa della Culture”, in grado di assicurare un supporto diretto a chiarire la loro situazione giuridica in Italia, in base alle tipologie di permessi di soggiorno possibili (protezione speciale, ricongiungimento familiare) Inoltre, gli operatori sociali del Comune di Bari, in caso di contatto diretto con persone di nazionalità ucraina che si dovessero recare agli sportelli comunali, procederanno a segnalare, con una comunicazione a mezzo PEC, le loro generalità alla Questura di Bari, trasmettendo eventualmente copia del passaporto o di altro titolo di ingresso, dichiarazione di ospitalità, ove disponibile, e soprattutto un riferimento telefonico della persona. La Questura provvederà poi a contattare i cittadini ucraini per assisterli nell’avvio delle varie procedure burocratiche. Si ricorda inoltre che i cittadini ucraini, come tutte le persone straniere presenti sul territorio comunale, possono usufruire dei seguenti servizi:Alla luce dell’emergenza umanitaria causata dalla guerra in Ucraina, l’assessorato al Welfare rende noto che, al fine di agevolare le procedure di richiesta del titolo di soggiorno per i cittadini ucraini giunti o che giungeranno nei prossimi giorni in città, il Comune di Bari garantisce loro adeguata assistenza attraverso lo sportello di orientamento legale presso il centro polifunzionale “Casa della Culture”, in grado di assicurare un supporto diretto a chiarire la loro situazione giuridica in Italia, in base alle tipologie di permessi di soggiorno possibili (protezione speciale, ricongiungimento familiare) Inoltre, gli operatori sociali del Comune di Bari, in caso di contatto diretto con persone di nazionalità ucraina che si dovessero recare agli sportelli comunali, procederanno a segnalare, con una comunicazione a mezzo PEC, le loro generalità alla Questura di Bari, trasmettendo eventualmente copia del passaporto o di altro titolo di ingresso, dichiarazione di ospitalità, ove disponibile, e soprattutto un riferimento telefonico della persona. La Questura provvederà poi a contattare i cittadini ucraini per assisterli nell’avvio delle varie procedure burocratiche. Si ricorda inoltre che i cittadini ucraini, come tutte le persone straniere presenti sul territorio comunale, possono usufruire dei servizi come da allegato. 10 marzo 2022 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. Invito presidio di preghiera per la guerra in Ucraina In primo piano , Municipio 5 Fiaccolata per la Pace Mercoledì 9 Marzo ore 19.15, Piazza Magrini, Palese La guerra tra Russia e Ucraina è una tragedia che ci riguarda, non possiamo restare indifferenti! In tutto il mondo ci sono presidi nelle piazze in nome di pace, ed è il momento che la cittadinanza in tutti i quartieri e in tutti i luoghi si unisca per una preghiera di pace, laica e religiosa. Il Muncipio V, con la parrocchia San Michele Arcangelo, le associazioni del territorio che vorranno aderire e le scuole coinvolte, Mercoledì 9 Marzo, ore 19.15, in Piazza Magrini a Palese, saranno insieme per chiedere che vi sia pace, in Europa e nel mondo. Ognuno di noi porti con sé una fiaccola, una candela, un simbolo di luce in questa notte buia per l'umanità.Sono consentiti simboli, messaggi e rappresentazioni attinenti alla causa. Il Direttore del Municipio V Il Presidente del V Municipio 08 marzo 2022 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. World Press Photo: a Bari la 66° edizione della mostra di fotogiornalismo più prestigiosa al mondo Cultura e Turismo World Press Photo: a Bari la 66° edizione della mostra di fotogiornalismo più prestigiosa al mondo In occasione della sua 66° edizione, World Press Photo Exhibition torna a Bari dal 13 ottobre al 10 dicembre 2023 e raggiunge l’importante traguardo del suo decennale nel capoluogo pugliese. Un’occasione eccellente, per la quale la mostra si arricchisce di una seconda esposizione fotografica dal titolo Iconic Images: gli scatti iconici dei più importanti fotoreporter al mondo. Una selezione di fotografie, premiate come World Press Photo of the Year dal 1955 al 2023, che hanno catturato alcuni dei momenti più salienti della storia recente. Ad ospitare i due progetti espositivi sarà, ancora una volta, il Teatro Margherita, divenuto negli anni la perfetta cornice per la mostra di fotogiornalismo più prestigiosa al mondo, organizzata a Bari da Cime, realtà pugliese tra i maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam. L’evento è promosso da Regione Puglia, Assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese a valere su fondi Por Puglia Fesr-Fse 2014/2020 - Asse VI azione 6.8 - “Palinsesto PP-TPP Puglia - Riscopri la meraviglia 2023” in collaborazione con il Comune di Bari e con la partnership del Conservatorio “N. Piccinni” di Bari e dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Sono 120 gli scatti vincitori della 66° edizione del contest World Press Photo, la cui esposizione è curata, quest’anno, da Julia Kozakiewicz (Polonia): immagini selezionate tra 60.448 fotografie candidate e scattate da ben 3.752 fotografi provenienti da 127 paesi del mondo. Si tratta di lavori di fotogiornalismo e fotografia documentaristica firmati da fotografi professionisti delle maggiori testate internazionali, da National Geographic a BBC, da CNN al Times, da Le Monde a El Pais. Immagini che rappresentano un’autentica finestra sul mondo e permettono di compiere un viaggio critico tra gli eventi che hanno caratterizzato il 2022 e di orientarsi tra i temi più caldi che lo hanno animato: dai conflitti e, in particolare, dalla guerra in Ucraina alle rivoluzioni silenziose delle donne iraniane, dal racconto dell’Afghanistan controllato dai talebani ai molteplici volti della crisi climatica in un lungo viaggio intercontinentale che spazia dal Marocco all’Australia, dal Perù al Kazakistan. Scatti che sono stati raccolti e selezionati in base ad una nuova impostazione del concorso introdotta nel 2022, che mira ad offrire un racconto sempre più globale di quanto accade nel mondo, attraverso una divisione che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del pianeta: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania. Per ciascuna delle sei aree geografiche di riferimento, una giuria ha decretato i vincitori regionali per le quattro categorie di concorso: Foto singola, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format. Quest’ultima categoria, anch’essa una novità introdotta dallo scorso anno, comprende opere realizzate secondo tecniche miste, ad esempio immagini ad esposizione multipla, applicazioni e ricami, collage fotografici e video. È stata poi competenza di una giuria globale composta dai presidenti delle sei giurie regionali, la selezione, tra i 24 vincitori locali, delle quattro opere vincitrici a livello internazionale, tra cui l’attesissima World Press Photo of the Year. Un lavoro di studio e di scelta che ha reso necessarie ben sei settimane di confronto, da cui sono scaturite quest’anno anche sei menzioni d’onore. "Le foto che abbiamo scelto per rappresentare il 2022 – spiega Brent Lewis, redattore fotografico del New York Times, co-fondatore di Diversify Photo e presidente della giuria globale del concorso 2023 – sono molto indicative di questo momento: diventeranno documenti storici di modo che le generazioni future possano guardare indietro e, si spera, imparare". I VINCITORI GLOBALI DELLE QUATTRO CATEGORIE L’immagine vincitrice del titolo di World Press Photo of the Year 2023 è stata scattata dal giornalista e fotografo ucraino Evgeniy Maloteka il 9 marzo del 2022 per l’Associated Press. L’assedio di Mariupol – questo il titolo dell’opera – è un’immagine cruda, realizzata durante l’attacco aereo al Mariupol Maternity Hospital: Iryna Kalinina, 32 anni, donna incinta e gravemente ferita, è adagiata su una barella e viene trasportata all’esterno dell’ospedale colpito deliberatamente dalle forze armate russe, in un attacco che ha causato tre morti e circa diciassette feriti. Il suo bambino, chiamato Miron (nome che in ucraino significa “pace”) è nato morto poco dopo quello scatto e, mezz’ora dopo il parto, anche Iryna è deceduta. La scelta della giuria nel decretare questa immagine lo scatto simbolo dell’anno appena trascorso è motivata dal fatto che la foto descrive un vero e proprio attacco al futuro dell’Ucraina. Ad aggiudicarsi il premio per la World Press Photo Story of the Year è stato, invece, il reporter danese Mads Nissen, con il lavoro dal titolo Il prezzo della pace in Afghanistan, realizzato per Politiken: il lavoro raccoglie nove scatti che raccontano come si vive sotto il regime dei talebani dopo il ritiro degli americani nell'agosto del 2021. In uno di questi, realizzato il 13 gennaio del 2022, è ben evidente un murale propagandistico talebano che copre il muro dell’ex ambasciata statunitense a Kabul. Di fronte a quello stesso muro, i venditori ambulanti offrono alla popolazione bandiere, manifesti e altri articoli dei talebani. Battered Waters (letteralmente “acque maltrattate”), lavoro della fotografa armena Anush Babajanyan realizzato per VII Photo/National Geographic Society è invece il vincitore per la categoria World Press Photo Long-Term Project. Tema centrale è quello della crisi climatica nell’Asia centrale e, in particolare, in Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Kazakistan. Al centro la siccità e la capacità della popolazione ad adattarsi a questa emergenza, ma anche la gestione dell'acqua dopo la caduta dell'Unione Sovietica e l'assenza di forniture idriche adeguate. Here, The Doors Don’t Know Me (Qui le porte non mi conoscono) dell'egiziano Mohamed Mahdy ha ricevuto, infine, il World Press Photo Open Format Award. Questo progetto, basato sul web, esplora gli effetti dell’innalzamento del livello dei mari sulla comunità locale di Al Max, un villaggio di pescatori situato lungo il canale di Mahmudiyah, ad Alessandria d’Egitto. Per intere generazioni, i suoi abitanti hanno vissuto e lavorato sul canale che conduce al Mar Mediterraneo. Nel 2020, il governo egiziano ha iniziato a sfrattarli e trasferirli in abitazioni a diversi chilometri di distanza dai canali, non solo demolendo le case, ma anche mettendo in pericolo le memorie collettive e la cultura locale radicata in Al Max. L’autore narra attraverso foto, materiali d'archivio ma anche lettere e scritti dei residenti, video e suoni, la storia della comunità che, lentamente, sparisce. FOTOGRAFI ITALIANI IN MOSTRA Due i fotografi italiani presenti in mostra: il primo è il romano Simone Tramonte, vincitore regionale per l’area geografica dell’Europa per la categoria Long Term Project con l’opera dal titolo Net- Zero Transition. Attraverso nove scatti realizzati in Italia, Spagna e Islanda tra il 2020 e il 2022, il progetto fotografico documenta le tecnologie innovative che offrono possibili percorsi verso l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e di toccare lo zero entro il 2050. Le energie rinnovabili, le nuove tecnologie per la produzione alimentare e l’economia circolare possono, in questo senso, essere viste come le tendenze fondamentali tra le aziende europee che cercano una transizione verde. Il secondo è Alessandro Cinque, originario di Orvieto ma stabilitosi a Lima, in Perù. È lui ad aggiudicarsi il premio Story of the Year per l’area geografica del Sud America, con il reportage dal titolo Alpaqueros, realizzato con il supporto del National Geographic e del Pulitzer Center. Vitali per il sostentamento di molte persone nelle Ande peruviane, gli alpaca affrontano nuove sfide a causa della crisi climatica. Con i pascoli naturali che si ritirano, questi animali lottano sempre di più per pascolare e idratarsi. Le comunità di alpaqueros (allevatori di alpaca) a loro volta possono essere costrette a spostarsi ad altitudini più elevate o ad abbandonare il loro stile di vita. Per combattere queste difficoltà, gli scienziati sperano di affrontare il problema creando razze più resistenti alle temperature estreme. La giuria ha apprezzato il modo in cui questo reportage dimostra come la cultura e l’identità siano profondamente intrecciate con l’ambiente. WORLD PRESS PHOTO EXHIBITION World Press Photo Exhibition nasce nel 1955 ad Amsterdam a seguito dell’istituzione dell’omonima Fondazione, composta inizialmente da soli fotografi olandesi, a cui si deve l’organizzazione del primo concorso internazionale di fotogiornalismo. Da allora, l'iniziativa ha acquisito slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso al mondo e la mostra di fotogiornalismo che vanta il maggior numero di visitatori. Quest’anno la mostra giunge alla sua 66° edizione e sarà esposta in 80 città del mondo. "Oggi con CIME inauguriamo la decima edizione a Bari della World Press Photo Exhibition, un traguardo difficile da immaginare quando nel lontano 2013 iniziammo a pianificare con la World Press Photo Foundation la prima data nel sud Italia mai organizzata – è il commento di Vito Cramarossa, direttore di Cime -. Dopo Bari, Cime si è affermato come uno tra i principali exhibition partner europei portando la mostra anche nelle città di Palermo, Napoli e Torino. Questa decima edizione è figlia di un grande lavoro sinergico lungo dieci anni fatto di persone, professionisti e Istituzioni. La mostra World Press Photo è la contemporaneità che si fa storia, un tributo al potere delle immagini nel catturare storie ed emozioni e al tempo stesso un'occasione per riflettere sul nostro mondo e le sfide che lo caratterizzano. Ogni anno - prosegue Cramarossa - questa esposizione offre al territorio e ai visitatori l'opportunità di viaggiare attraverso una gamma di temi e questioni globali, osservando il talento di fotografi che documentano la realtà con coraggio e sensibilità. Siamo onorati di aver offerto e di continuare ad offrire questa esperienza culturale al pubblico di Bari e a tutti coloro che si uniranno a noi in questa straordinaria avventura visiva". "Ci abbiamo creduto sin dall’inizio, abbiamo supportato il progetto e lo abbiamo sostenuto nel tempo - ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia –. Abbiamo condiviso incontri, costruito legami, animato dibattiti. Abbiamo aperto una finestra che ha portato il mondo a osservarci e attraverso la quale anche noi abbiamo potuto parlare al mondo. In questi dieci anni siamo cresciuti insieme a World Press Photo Exhibition che, per la Regione Puglia, rappresenta un appuntamento qualificante della programmazione culturale. Il decennale di WPP è un bel traguardo per tutti noi: non posso che ringraziare Cime, Vito Cramarossa e tutta la sua squadra per essere arrivati sin qui, con la soddisfazione di aver costruito qualcosa di significativo e l’entusiasmo nel guardare agli anni che verranno con rinnovato desiderio di portare nuove immagini, nuovi artisti, nuove riflessioni fondamentali per la crescita sociale e culturale". "Dare continuità a un’esperienza come quella di World Press Photo significa offrire alla nostra città la possibilità di avere uno sguardo privilegiato sul mondo e sui principali accadimenti del nostro tempo - dichiara il sindaco di Bari, Antonio Decaro - Da dieci anni a questa parte, grazie all’intuizione di Cime, l’appuntamento con WPP richiama un pubblico del tutto eterogeneo per età, provenienza, interessi e ci educa alla bellezza e alla potenza delle immagini catturate dai più grandi fotoreporter del mondo. Che siano foto di natura selvaggia o di città, che ritraggano paesaggi o persone, che indaghino su episodi apparentemente irrilevanti o su grandi vicende collettive, quel che è certo è che WPP, oltre ad attirare migliaia di spettatori tra cui molti turisti, riesce a muovere in ciascuno di noi emozioni e riflessioni diverse, toccando corde profonde e lasciandoci ogni volta alle prese con interrogativi che continuano a lavorare in noi anche a distanza di molto tempo. Siamo felici di poter ospitare questa mostra nel Teatro Margherita che eccezionalmente riapre le porte prima dei lavori di completamento che partiranno a breve, perché siamo convinti che questo "compleanno" sia un'occasione speciale per la città". "Giunta in Puglia dieci anni fa come eccezionale novità, la mostra internazionale di fotogiornalismo World Press Photo è divenuta negli anni una realtà consolidata e un appuntamento molto atteso nell’agenda culturale pugliese - aggiunge Grazia Di Bari, consigliera con delega alle Politiche culturali della Regione Puglia - Un grande evento che contribuisce ad assegnare alla città di Bari e all’intera regione Puglia uno posto di rilievo nello scenario culturale internazionale. Un risultato importante, che celebriamo in occasione di questo decennale, che concorre a fare della regione Puglia il contesto ideale di accoglienza dei grandi flussi turistici, nazionali e internazionali, che ogni anno premiano la nostra offerta culturale e di servizi destinati ai viaggiatori. Sarà ancora una volta un orgoglio poter vedere i baresi e i tanti turisti che giungono in Puglia, in coda, insieme, per visitare la mostra all’interno del Teatro Margherita, allestito per l’occasione, con il contributo della Regione Puglia per il tramite del Teatro Pubblico Pugliese". "I dieci anni di World Press Photo segnano il percorso dei due mandati di questa amministrazione, durante i quali abbiamo provato a favorire la crescita culturale della città anche grazie al più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo al mondo - spiega Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari -. Per questo ringrazio Vito Cramarossa e CIME, per aver portato a Bari World Press Photo, un'esposizione fotografica che racconta il mondo, attorno alla quale saranno approfonditi temi di scottante attualità come i conflitti che toccano tutti noi e non solo chi vive nelle zone di guerra, che peraltro continuano drammaticamente a moltiplicarsi. Ancora una volta sarà il Teatro Margherita a ospitare questa nuova edizione della mostra, composta da fotografie di rara bellezza e intensità, che sono certa sapranno essere apprezzate anche quest'anno da un pubblico variegato ed eterogeneo". Orari Lunedì, martedì, mercoledì e giovedì: 10.00 - 21.00 Venerdì e sabato: 10.00 - 22.00 Domenica: 10.00 - 21.00 (La biglietteria chiude 30 minuti prima) Ticket Ticket intero: € 10,00 Under 30 | Over 65: € 7,50 Giornalisti/e con tesserino: € 7,50 Guide turistiche con tesserino: € 7,50 Scuole (scuole secondarie): € 4,00 Martedì universitario: € 5,00 Gruppi: € 7,50 (min 15 persone, con prenotazione. Per ogni 15 visitatori, il 16esimo avrà un biglietto omaggio). Ingresso gratuito: diversamente abili e loro accompagnatori, ragazzi sotto i 12 anni e giornalisti con tesserino in corso di validità che abbiano fatto richiesta di accredito stampa almeno 48h prima tramite una mail all’indirizzo press@worldpressphotobari.it, con i dati necessari: nome e cognome, testata, e-mail. Info: + 39 351 145 9819 | info@worldpressphotobari.it Online ticket: https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=454575& Sito web: www.worldpressphotobari.it Facebook: www.facebook.com/worldpressphotobari Instagram: www.instagram.com/worldpressphoto_bari 13 ottobre 2023 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. Al via anche a Bari il progetto community Matching: UNHCR, CIAC e Refugees Welcome insieme per l'integrazione dei rifugiati Servizi alla Persona , Comunicati stampa Al via anche a Bari il progetto community Matching: UNHCR, CIAC e Refugees Welcome insieme per l'integrazione dei rifugiati Promuovere l’integrazione delle persone rifugiate attraverso l’attivazione di relazioni di tutoraggio fra volontari e rifugiati: è questo lo scopo del progetto Community Matching avviato dall’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) insieme a Refugees Welcome Italia Onlus e Centro Immigrazione Asilo Cooperazione Internazionale (CIAC), grazie al sostegno dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai attraverso i fondi dell’8x1000. Il Community Matching è un progetto che può dare una risposta efficace anche alle esigenze delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina, permettendo di strutturare la straordinaria espressione di solidarietà di tanti singoli cittadini e favorendo da subito processi di integrazione sul territorio e nelle comunità. Il programma vede coinvolte le città di Bari, Torino, Roma, Milano, Palermo e Napoli, le stesse municipalità con cui l’UNHCR ha sviluppato un percorso di buone pratiche per l’integrazione e che recentemente hanno sottoscritto la Carta per l’Integrazione. “Mi piacerebbe conoscere veramente altre persone e imparare come si comportano e vivono qui in Italia, stando insieme ci si conosce”. Fanta, giovane ivoriana arrivata in Italia alcuni anni fa con un figlio piccolo, riassume così il progetto Community Matching, il cui obiettivo è rendere sostenibili i processi di integrazione creando relazioni mutualmente positive, per i rifugiati e per le comunità che li accolgono. Le persone rifugiate ricevono un aiuto concreto dai volontari nell’affrontare piccole e grandi sfide della vita di tutti i giorni, supporto emotivo nelle decisioni così come nello studio o nel lavoro, condividono amicizie e momenti di svago, occasioni per parlare italiano e per scoprire la città insieme a nuovi amici. Il progetto crea vere e proprie relazioni di tutoraggio che si concretizzano in un accompagnamento competente e discreto, affinché esse non cadano in fraintendimenti e paure reciproche. Fanta è una delle 63 persone rifugiate protagoniste dei matching (abbinamenti) che il progetto sta mettendo in pratica nelle città di Bari, Torino, Roma, Milano, Palermo e Napoli. “I rifugiati devono affrontare molti aspetti pratici relativi alla loro integrazione che possono rivelarsi complessi in un contesto che non è loro familiare, anche a causa di barriere linguistiche - ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia, La Santa Sede e San Marino -. I volontari sono figure chiave per offrire un supporto personalizzato, flessibile e informale, in cui la persona rifugiata possa trovare un mentore e un aiuto quotidiano. Questo tipo di relazione non solo rappresenta un valore aggiunto per favorire processi d’integrazione più efficaci e sostenibili nel tempo, ma contribuisce anche a costruire, attraverso nuovi legami, comunità più coese”. Community Matching è un progetto che mira a produrre un impatto positivo sia sulla vita delle persone rifugiate che sulle comunità che le ospitano. Ricerche ed esperienze in questo ambito hanno riconosciuto che i rifugiati che hanno avuto la possibilità di costruirsi una rete sociale nel Paese di accoglienza hanno raggiunto in meno tempo e con più facilità una vera integrazione. “La costruzione di legami sociali non solo migliora le prospettive d’integrazione dei rifugiati ma, allo stesso tempo, arricchisce i volontari che mettono a disposizione un po’ del loro tempo - ha sottolineato Chiara Marchetti, Centro Immigrazione Asilo Cooperazione Internazionale (CIAC) -. Da una parte i cittadini stranieri potranno ampliare le loro reti di supporto sociale, migliorare le proprie conoscenze culturali e linguistiche; dall’altra parte, i volontari potranno conoscere una cultura diversa, accrescere le loro conoscenze sui rifugiati e partecipare attivamente all'integrazione dei rifugiati e diventare dei portavoce di una buona accoglienza”. Valorizzando il ruolo delle comunità locali nel creare una società più accogliente, solidale, attenta alle diversità, il Community Matching può contribuire concretamente ad affrontare le nuove sfide poste dall’arrivo delle persone ucraine in Italia. “Attraverso un adattamento della metodologia sviluppata e il coinvolgimento delle comunità ucraine residenti in Italia, sarà possibile dare un primo importante sostegno pratico ed emotivo alle persone, la maggior parte donne con figli, giunte sul nostro territorio in queste ultime settimane - ha osservato Fabiana Musicco, direttrice generale di Refugees Welcome Italia Onlus (RWI) -”. “Il sostegno a questo progetto è per noi cruciale nell’ottica di favorire dei processi di inclusione dei rifugiati - ha evidenziato Alberto Aprea, presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG) -. È fondamentale accogliere i loro bisogni senza farli sentire isolati e trasmettere loro calore umano e speranza verso il futuro. È nostra convinzione che progetti di empowerment di questo tipo, che includono sia la popolazione di rifugiati che i cittadini del Paese ospitante, possano fornire ad entrambi l’opportunità di sviluppare legami più profondi e occasioni di crescita, creando un modello sostenibile per il supporto ai rifugiati e rafforzando la resilienza dei territori”. “Coerentemente con i principi della Carta dell’integrazione sottoscritta dalla Città di Bari lo scorso 18 febbraio - ha commentato l’assessora al Welfare del Comune di Bari Francesca Bottalico - insieme a UNHCR, Refugees Welcome Italia Onlus e Centro Immigrazione Asilo Cooperazione Internazionale avviamo Community Matching. Un progetto in linea con quanto realizzato in questi anni dalla nostra amministrazione in tema di inclusione, con l’obiettivo di offrire un sistema di accoglienza e accompagnamento che coinvolga tanto le persone migranti e richiedenti asilo quanto la comunità che li accoglie, attraverso la costruzione di esperienze di welfare di comunità sostenibili e integrate. In questo particolare momento, a fronte di un oggettivo aumento dei profughi in fuga dalla guerra, questa nuova iniziativa permetterà ai volontari di partecipare, compatibilmente con i propri tempi, ad esperienze di accompagnamento che favoriscano concretamente l’inclusione sociale e culturale delle persone rifugiate costruendo relazioni e legami capaci di agire in maniera efficace sul delicato percorso di integrazione”. Tutte le persone interessate a partecipare al programma, possono iscriversi sul sito buddy.unhcr.it, compilando un semplice form. Sul sito è disponibile anche un kit di materiali di promozione. Allegati Presentazione Community Matching 12 aprile 2022 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. All’alba di domani a Torre Quetta il concerto di Lubomyr Melnyk apre la seconda edizione del Bari Piano Festival Cultura e Turismo , Comunicati stampa All’alba di domani a Torre Quetta il concerto di Lubomyr Melnyk apre la seconda edizione del Bari Piano Festival Prende il via alle 6 del mattino di domani, sabato 24 agosto, a Torre Quetta, la seconda edizione del Bari Piano Festival, la rassegna di musiche al pianoforte che fino al 1° settembre attraverserà l’intera città: da Torre Quetta al fortino Sant’Antonio, dalla Basilica di San Nicola al lido Il Trampolino, dal foyer del Teatro Petruzzelli all’ospedale oncologico Giovanni Paolo II, al Chiostro di Santa Chiara, alla Casa Circondariale di Bari, al Circolo della Vela, toccando anche le case di alcuni baresi Ideato e patrocinato dal Comune di Bari, promosso e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese, con il sostegno di FSC 2014-2020 “Interventi per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e per la promozione del patrimonio immateriale”, con il patrocinio del Conservatorio di Bari, in collaborazione con Fondazione Petruzzelli, partner il Circolo della Vela Bari, Torre Quetta e Il Trampolino, main sponsor La Lucente spa, Bariblu e Amgas Srl, Bari Piano Festival prevede quindici appuntamenti, tutti a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. All’alba di domani il concerto di apertura sarà affidato a Lubomyr Melnyk, pianista e compositore di origine ucraina, con “Morning Meditations”. Melnyk è noto per la sua “musica continua”, una tecnica di pianoforte basata sull’esecuzione di successioni di note estremamente rapide e di serie particolarmente complesse generalmente sostenute da un generoso utilizzo del pedale di risonanza. Pur essendosi interessato principalmente alla composizione di musiche per pianoforte solo e doppio, ha anche composto opere da camera e per orchestra. La sua musica per pianoforte richiede una tecnica particolare e specifica tanto da risultare spesso ostica e complessa da suonare. Per spiegare le corrette tecniche fisiche e mentali per la sua musica, Melnyk, 71 anni, ha scritto un trattato intitolato “OPEN TIME: L'arte della musica continua (1981)” , cui si aggiungono 22 Studi atti ad insegnare praticamente le modalità e i fondamenti della sua tecnica ‘continua’. Nel 1985, Lubomyr Melnyk ha stabilito due record mondiali, documentati su film e con audio completo, presso la Sigtuna Stiftelsen in Svezia sostenendo velocità di esecuzione pari ad oltre 19,5 note al secondo in ogni mano e suonando tra le 13 e 14 note al secondo per un'ora intera. Sempre domani, alle ore 19.45, al fortino Sant’Antonio, in programma “Le parole della musica - Analfabeti sonori” (Einaudi), conversazione intorno al libro di e con Carlo Boccadoro; saranno con lui il regista Alessandro Piva e Emanuele Arciuli, direttore artistico di Bari Piano Festival. Domenica 25 agosto la Basilica di San Nicola ospiterà l’esibizione di Steven Osborne (ore 21.30) in una esecuzione al piano dal titolo “Il pianoforte e la spiritualità con le musiche di Olivier Messiaen e Ludwig van Beethoven”. Classe ’71, Steven Osborne è tra i principali artisti britannici, conosciuto per il suo approccio idiomatico a un repertorio ampio che va dai grandi classici di Mozart, Beethoven e Brahms fino alle atmosfere rarefatte di Messiaen, Tippett e Britten. Tra i molti premi e riconoscimenti spiccano il Gramophone Award nel 2009 per la sua incisione delle opere di Britten per piano e orchestra e il Primo Premio sia alla Naumburg International Competition (New York) che alla Clara Haskil Competition. Si esibisce regolarmente con le più prestigiose orchestre di tutto il mondo, collaborando inoltre con grandi direttori tra cui Christoph von Dohnanyi, Alan Gilbert, Vladimir Ashkenazy, Ludovic Morlot, Leif Segerstam, Andrew Litton, Ingo Metzmacher, Vladimir Jurowski e Jukka-Pekka Saraste. Si è esibito nelle sale da Concerto più importanti del mondo, tra cui: Konzerthaus Vienna, Amsterdam Concertgebouw, de Doelen Rotterdam, Philharmonie Berlino, Wigomore Hall, Musikhalle Amburgo, Palais des Beaux Arts Bruxelles, De Singel, Suntory Hall Tokyo, Kennedy Center Washington e Carnegie Hall. Già presente per ben nove volte ai Proms, i suoi concerti sono spesso trasmessi dalla BBC. Lunedì 26 e martedì 27 agosto, alle ore 18.45, due appuntamenti al lido Il Trampolino a cura della Libreria Laterza sotto il titolo “La musica incontra i libri”: il primo, condotto da Maria Grazia Rongo, con Gabriella Genisi, autrice di “Pizzica Amara”, edito da Rizzoli, sarà accompagnato dalla musica di William Greco; il secondo, presentato da Antonella Daloiso, è con Patrizia Gesuita autrice de “Il segreto di Esther”, con l’intervento di Dinko Fabris e letture a cura di Antonella Radicci, incontro accompagnato dal concerto del pianista Mirco Ceci che, per l’occasione, eseguirà in prima assoluta Spin di Raffaele Minella, commissionato dal BPF (Bari Piano Festival). Per consultare tutto il programma: www.baripianofestival.it 23 agosto 2019 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. Lezioni di storia dall'8 ottobre al 17 dicembre al teatro Petruzzelli la seconda edizione In primo piano , Cultura e Turismo Lezioni di storia: dall'8 ottobre al 17 dicembre la seconda edizione al teatro Petruzzelli È il viaggio il tema della seconda edizione delle Lezioni di Storia che anche quest’anno tornano al Teatro Petruzzelli. Sei storici, introdotti da Annamaria Minunno, la domenica mattina, alle ore 11, ripercorreranno grandi viaggi che hanno segnato il corso della storia collettiva e personale o hanno prodotto uno scambio culturale tra popolazioni diverse e ampliato lo spazio del mondo conosciuto. Protagonista della prima lezione domenica 8 ottobre sarà Ulisse, l’eroe omerico simbolo dell’avventura e della scoperta: Eva Cantarella analizzerà il viaggio descritto nell’Odissea, non dal punto di vista geografico ma come passaggio fondamentale per l’acquisizione del libero arbitrio. Domenica 22 ottobre, sarà la volta di Vito Bianchi col monaco Franco Bernardo in pellegrinaggio alla volta della Terrasanta attraverso la via Francigena e la Puglia musulmana. Ma non si può parlare di viaggio senza fare un riferimento d’obbligo a Cristoforo Colombo e alla scoperta dell’America: discuterà di questo evento, che ha segnato profondamente la storia occidentale, Franco Farinelli il 5 novembre. C’è un viaggio di ritorno a casa dopo la distruzione della guerra e l’orrore dell’Olocausto: è quello che racconterà Anna Foa nella lezione del 12 novembre sulle orme di Primo Levi. Il 3 dicembre Alessandro Portelli analizzerà il più difficile dei nostri viaggi, ovvero quello che deriva dall’allontanamento per necessità da un luogo in cui siamo radicati. A concludere il ciclo Corrado Augias, accompagnato in scena dal maestro Giuseppe Modugno al pianoforte, che il 17 dicembre sulle tracce di Stravinskij, illustrerà il suo viaggio intellettuale nella cultura cosmopolita di San Pietroburgo, Parigi, Venezia, Berlino, Londra e New York. Il ciclo “Lezioni di Storia – Il Viaggio” ideato dagli Editori Laterza, è organizzato in collaborazione con la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, con il patrocinio del Comune di Bari - Assessorato alle Culture, Turismo, Partecipazione, Attuazione del Programma e della Regione Puglia, Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, concesso con disposizione n. SP6-659/2017. L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Exprivia, Masmec, Unicredit e con il supporto di Farmalabor. Info su www.laterza.it PROGRAMMA 8 ottobre 2017 Eva Cantarella LA LIBERTÀ. ULISSE E I SUOI COMPAGNI L’Odissea è il primo racconto di viaggio della letteratura occidentale. Ma è davvero un racconto di viaggio, quello di Ulisse? È possibile, ha senso cercare di ricostruire una geografia dei luoghi omerici? Il viaggio verso Itaca non è, piuttosto, la metafora di un percorso durante il quale il suo protagonista, per quanto forte sia la volontà divina, sente, se vuole, di poter scegliere la sua strada? La coscienza della propria autonomia morale non è un dato innato. Per molto tempo l’umanità si è sentita in balia di forze esterne, superiori, incontrollabili e invincibili, a cominciare da quelle della natura. L’Odissea, letta in quest’ottica, racconta un viaggio fondamentale nella storia dell’umanità, che conduce alla consapevolezza del libero arbitrio e alla nascita dell’etica della responsabilità. Eva Cantarella ha insegnato Istituzioni di Diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano. 22 ottobre 2017 Vito Bianchi IL PELLEGRINAGGIO. IL MONACO BERNARDO, LA VIA FRANCIGENA E LA PUGLIA MUSULMANA Dimensione essenziale del viaggio nel medioevo è il pellegrinaggio in Terrasanta. L’espansione degli Arabi, dilagati in tutto il Medio Oriente e in Africa settentrionale e con forti posizioni in Spagna, Sicilia e Italia meridionale, non interruppe questo flusso che si intrecciò poi con le crociate. Il monaco Bernardo intraprese il suo pellegrinaggio nell’867, partendo dall’abbazia di Mont-Saint-Michel in Bretagna con due confratelli. I monaci pellegrini percorsero la Via Francigena, l’itinerario che da Canterbury conduceva a Roma, attraverso Francia, Svizzera e Italia centrosettentrionale. Ottenuta la benedizione papale, intrapresero l’antica via Appia Traiana che li condusse al santuario di S. Michele Arcangelo sul Gargano e poi a Bari e Taranto, allora emirati musulmani. Un viaggio affascinante che testimonia della fede e devozione medievali, ma anche dell’incontro e scontro tra mondo cristiano e mondo musulmano. Vito Bianchi, archeologo e scrittore, ha insegnato Archeologia all’Università degli Studi di Bari. 5 novembre 2017 Franco Farinelli LA SCOPERTA. CRISTOFORO COLOMBO E L’AMERICA La scoperta dell’America non fu soltanto la scoperta del Nuovo Mondo. Fu, prima ancora, la verifica della possibilità di una nuova maniera di fare i conti con ciò che esiste, attraverso uno sguardo e una pratica che hanno definito la natura dell’intera modernità e che ancora oggi restano in sostanza i nostri. Quello di Colombo fu davvero uno strano andare, di cui paradossalmente più tempo passa meno di certo si conosce. Una cosa è sicura: il viaggio di Colombo ha caratteristiche uniche. Nel corso del tempo ha animato più o meno in controluce l’intera riflessione filosofica occidentale e rimane ancora oggi l’evento da cui ripartire per orientarsi nell’avventura di comprendere il mondo e il suo funzionamento. Franco Farinelli dirige il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna, è presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei). 12 novembre 2017 Anna Foa IL RITORNO. PRIMO LEVI DA AUSCHWITZ A TORINO Il ritorno da Auschwitz di Primo Levi è narrato in La tregua, da lui pubblicato nel 1963. Il viaggio, che porta Levi dapprima a Nord, in Ucraina e Bielorussia, finì con l’arrivo a Torino il 19 ottobre, nove mesi dopo la liberazione di Auschwitz. Dal luglio al settembre Levi visse nel campo profughi di Staryie Doroghi, in Bielorussia, da dove ripartì per un lungo viaggio in treno attraverso l’Europa centro-orientale fino all’Austria e al Brennero. Tornò nuovamente a Verona, dopo venti mesi dal suo primo passaggio nei vagoni piombati che lo portavano ad Auschwitz, e di lì giunse finalmente a Torino. È un viaggio in un’Europa devastata e sconvolta dalla guerra, un’Europa ridivenuta selvaggia, ma anche piena di speranza e di vitalità. Anna Foa ha insegnato Storia moderna all’Università La Sapienza di Roma. 3 dicembre 2017 Alessandro Portelli LA NECESSITÀ. STEINBECK E IL FANTASMA DELLA CRISI Furore di John Steinbeck (1939) è il romanzo della prima grande crisi, quella americana degli anni Trenta. I contadini, espropriati dalle banche, perdono la terra e sono costretti a migrare in cerca di una sopravvivenza sempre più difficile, in condizioni di povertà, disoccupazione e sfruttamento. Ma trovano in sé stessi la forza di resistere, il coraggio di lottare, la speranza di un cambiamento. Il cinema (Furore di John Ford del 1940) e la musica (Tom Joad di Woody Guthrie del 1940) hanno ripreso e raccontato questa storia. A distanza di più di cinquanta anni (1995, 2014) Bruce Springsteen l’ha riletta come fantasma delle crisi recenti nell’album The Ghost of Tom Joad. «Siamo tutti una grande anima», dice il predicatore Casey, nel romanzo di Steinbeck, evocando l’unità originaria del genere umano. «Potremmo essere tutti una grande anima», gli fa dire Woody Guthrie, immaginando un futuro di solidarietà che dipende solo da noi. Alessandro Portelli è professore emerito di Letteratura angloamericana all’Università La Sapienza di Roma. 17 dicembre 2017 Corrado Augias LA VITA. STRAVINSKIJ DALLA RUSSIA A NEW YORK, PASSANDO PER PARIGI Da Oranienbaum (oggi Lomonosov), cittadina vicina a San Pietroburgo, dove è nato nel 1882, a Parigi, da Venezia a Berlino, da Londra a New York. Dal balletto alla musica polifonica, da Picasso a Coco Chanel, da Jean Cocteau a George Balanchine. La vita di Igor’ Fëdorovič Stravinskij è stata un grande meraviglioso viaggio. Corrado Augias è giornalista, scrittore, autore e conduttore di programmi televisivi a contenuto culturale. Collabora con il quotidiano «la Repubblica». Tutte le lezioni saranno introdotte da Annamaria Minunno. INFORMAZIONI Biglietti I biglietti sono acquistabili al Botteghino del Teatro Petruzzelli - Corso Cavour n. 6 - dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.00. Prevendita: solo abbonamenti da venerdì 15 settembre. Prevendita generale dal 25 settembre. Vendita nei giorni degli incontri a partire dalle ore 10.00. On-line: www.bookingshow.it Infoline: 080 9752 810 E-mail botteghino@fondazionepetruzzelli.it Posto numerato (platea, I e II ordine) Posto unico (a partire dal III ordine) Intero € 12 / Ridotto € 10 Intero € 7 / ridotto € 5 Abbonamento: intero € 60 / ridotto € 50 Abbonamento: intero € 30, ridotto € 25 Ridotto: under 26 e over 65 27 settembre 2017 |
Web Content Article This result comes from the Italian version of this content. P UG domani 3 passeggiata condotta da Silvia Rizzello nel Municipio 1 <p>L'assessora all'Urbanistica Carla Tedesco ricorda che si svolgerà domani, martedì 14 giugno, a partire dalle ore 17.30, la terza passeggiata di esplorazione urbana promossa nell'ambito del percorso partecipativo per la definizione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG).</p><br /><p>L'appuntamento è fissato alle ore 17.30 in piazza Balenzano, presso la&nbsp;<a href="https://www.facebook.com/Casa-delle-Donne-del-Mediterraneo-1246025265411222/" rel="nofollow">Casa delle Donne del Mediterraneo</a>.</p><br /><p>La passeggiata, dal titolo "La riqualificazione dei tessuti urbani storici e la città multietnica", sarà condotta dalla scrittrice e giornalista Silvia Rizzello e attraverserà il territorio del Municipio I, da Madonnella a Libertà.</p><br /><p>La passeggiata sarà accompagnata da membri delle comunità albanese, ucraina, georgiana, ivoriana e marocchina, che racconteranno angoli, strade, interstizi culturali di una Bari diversa, attraverso i passi in lingua del libro "Riso Fuorisede".</p><br /><p>Saranno presenti il sovrintendente alle Belle arti e Paesaggio per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia Carlo Birrozzi, le assessore comunali al Welfare, Francesca Bottalico, allo Sviluppo economico, Carla Palone, e alle Politiche educative e giovanili, Paola Romano, insieme alla presidente del Municipio I Micaela Paparella.<br>Questi i temi che saranno approfonditi nel corso dell'itinerario, che si snoderà da piazza Balenzano (Casa delle Donne del Mediterraneo) all'ex Manifattura Tabacchi di via Crisanzio, con tappa intermedia allo storico Albergo delle Nazioni:<br> </p><br /><p>&nbsp;</p><br /><ul><br /> <li><span>La Bari multietnica degli anni ‘90</span></li><br /> <li><span>La riqualificazione dei tessuti urbani storici</span></li><br /> <li><span>Il riuso dei grandi contenitori dismessi (ex Manifattura Tabacchi) e degli spazi pubblici sottoutilizzati (mercato Guadagni e aree limitrofe)</span></li><br /> <li><span>Politiche attive del lavoro (<a href="https://www.facebook.com/Porta-Futuro-Bari-754855497974977/" rel="nofollow">Porta Futuro Bari</a>).</span></li><br /></ul> <br /><br><br /><p><strong>Silvia Rizzello<br></strong>Giornalista freelance e mediatrice interculturale. Nel 2015 ha vinto il Premio Giornalista di Puglia "Michele Campione" per la cronaca. È referente per l'Italia del progetto ugandese "Kyempapu" che garantisce istruzione, benessere e sport a bambini e giovani delle periferie di Kampala. "Riso Fuorisede" è il suo esordio letterario, una storia romanzata che nasce nella Bari vera dei fuorisede stranieri dei primi anni '90. Il libro, che è prima di tutto il risultato di un'indagine giornalistica e di alcune osservazioni di carattere storico-sociologico fra passato e attualità. La Bari di cui si parla è la stessa che, l'8 agosto del '91 con lo sbarco di 20 mila albanesi, visse assieme a tutta l'Italia l'inizio di una nuova era: l'emergenza di "arrivi disperati". Il genere dell'opera è a metà strada tra il giornalismo narrativo e una novella moderna.</p><br /><p>&nbsp;</p> |
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