Contenuto Web HANDICAP CONTRASSEGNO EUROPEO Il contrassegno invalidi Europeo è il tagliando che il Comune di residenza rilascia per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio delle persone con problemi di deambulazione (anche temporanei) e dei non vedenti.&nbsp;Il contrassegno è strettamente personale, non è vincolato ad uno specifico veicolo ed è valido in tutti i Paesi membri della Comunità Europea. Esso viene rilasciato indipendentemente dal possesso della patente di guida da parte dell’interessato.Il contrassegno non può essere rilasciato per i minori di 3 anni. Invece, &nbsp;per quanto riguarda i minori dai 4 ai 18 anni, il contrassegno deve essere richiesto dai genitori o chi ne fa le veci.Il tagliando ha una validità massima di 5 anni, determinata in base alla tipologia di invalidità, e può essere rinnovato alla scadenza.<br /><br><br /><strong>N.B. Per ottenere il contrassegno è necessario essere in possesso dell’Attestazione rilasciata ai sensi dell’art. 381 del D.P.R. n.495 del 16/12/1992 – VALIDA UNICAMENTE PER IL RILASCIO DEL CONTRASSEGNO INVALIDI &nbsp;</strong> |
Contenuto Web Servizio di trasporto sociale a chiamata: prorogato fino al 21 novembre il termine per l'invio delle domande Servizi alla Persona Servizio di trasporto sociale a chiamata: prorogato fino al 21 novembre il termine per l'invio delle domande La ripartizione Servizi alla Persona rende noto che fino al 21 novembre prossimo, sono riaperti i termini per la fruizione del servizio di trasporto sociale a chiamata verso sedi non prestabilite e verso sedi prestabilite. Le richieste di accesso ai servizi di trasporto devono essere pertanto presentate entro il termine suindicato compilando gli appositi modelli accessibili a questo link. Il servizio di trasporto sociale è un intervento a sostegno della mobilità di persone con disabilità o anziane, in situazioni di particolare necessità, con ridotta capacità motoria, che non trovano risposta ai loro impedimenti nei tradizionali mezzi di trasporto pubblico o nella rete familiare, con conseguente rischio di esclusione ed isolamento dal contesto sociale. Possono presentare domanda di accesso i cittadini residenti nel Comune di Bari che abbiano disabilità fisica, psichica o siano non vedenti, con ridotta capacità motoria, con reti familiari e informali carenti, in possesso dei seguenti requisiti: invalidità totale con diritto all’indennità di accompagnamento oppure invalidità al 100% con limitazione delle capacità di deambulazione comprovata dalla condizione di gravità (Legge 104/92 art.3 comma 3), oppure cecità totale o con un residuo visivo non superiore ad 1/20 o ipovedenza grave (Legge 138/01 art.4), accertate dalle commissioni preposte e debitamente documentate; certificazione/attestazione valore Isee ordinario non superiore ad € 40.000. Le domande dovranno essere inviate in busta chiusa, con l'indicazione Servizi di trasporto sociale - area non autosufficienza, all’Ufficio protocollo della Ripartizione Servizi alla Persona, Piazza Chiurlia, 27 - 2° piano, a mano o a mezzo raccomandata o posta elettronica certificata all’indirizzo serviziallapersona.comunebari@pec.rupar.puglia.it. Alla domanda dovrà essere allegata la documentazione indicata nell’avviso. Sulla base delle domande pervenute, l’ufficio provvederà ad integrare la graduatoria già approvata. Coloro che sono già inseriti in graduatoria non dovranno produrre nuova domanda in quanto la sua validità è stata prorogata fino al 31 gennaio 2024. 08 novembre 2023 |
Contenuto Web Giunta approva la proposta del Piano sociale di zona 2018/20: € 67.919.801 di risorse complessive per il principale atto di programmazione del welfare, Bottalico: “Lo strumento guida per rispondere ai bisogni sociali dei cittadini e a una città in pieno cambiamento” Servizi alla Persona , Comunicati stampa Giunta approva la proposta del Piano sociale di zona 2018/20: € 67.919.801 di risorse complessive per il principale atto di programmazione del welfare, Bottalico: “Lo strumento guida per rispondere ai bisogni sociali dei cittadini e a una città in pieno cambiamento” La giunta comunale ha preso atto della proposta di Piano sociale di zona 2018/20 dell’Ambito territoriale sociale di Bari, presentata dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, così come condivisa con la Cabina di regia territoriale dello stesso ambito. Il Piano sociale di zona è il principale atto di programmazione del welfare che l’ufficio di Piano del Comune di Bari ha predisposto, sulla base delle indicazioni del IV Piano regionale delle politiche sociali 2017/20, attraverso un percorso di progettazione partecipata con il privato sociale, il volontariato laico e cattolico, i sindacati e i partner istituzionali (ASL Bari, città metropolitana, Ministero di giustizia, Scuole, Provveditorato). Il documento si compone di una parte descrittiva e di molteplici allegati e, sulla base di un’analisi dei bisogni sociali presenti nel Piano regionale delle politiche sociale, individua i servizi attivi e quelli da attivare nell’ambito territoriale di Bari con le relative risorse finanziarie. Alcuni dei servizi sono “storici”, altri invece sono nuovi e vengono attivati in relazione ai bisogni sociali emergenti. Una serie di servizi inseriti nel Piano è, inoltre, gestita con la ASL Bari in quanto di natura socio-sanitaria, perché supporta i cittadini, oltre che con interventi sociali, anche con interventi di carattere sanitario. La programmazione inserita nel Piano per le annualità 2018/20 prevede anche degli obiettivi di servizio da raggiungere nel triennio su indicazione regionale, perché individuati nel IV Piano regionale delle politiche sociali, che nell’ambito di Bari risultano per la gran parte già raggiunti. La proposta di Piano sociale di zona dell’ambito di Bari, predisposta al termine di un percorso di progettazione partecipata avviato a gennaio 2018, prima della presa d’atto da parte della giunta, è stata condivisa, oltre che con i sindacati, con il partenariato istituzionale nella Cabina di regia territoriale del 10 luglio scorso, durante la quale il sindaco Decaro, presidente del coordinamento istituzionale dell’ambito di Bari, ha sottoscritto con la dott.ssa Porfido, direttore del Distretto di Bari, un accordo di programma per la realizzazione di un sistema integrato di interventi, servizi sociali e socio-sanitari nell’Ambito territoriale di Bari. È stato sottoscritto, altresì, con le organizzazioni sindacali più rappresentative, un protocollo d’intesa per l’attuazione e la valutazione partecipata del Piano sociale di zona. Il 12 luglio scorso il Piano sociale di zona, come condiviso dal coordinamento istituzionale in Cabina di regia, è stato trasmesso agli uffici regionali per l’istruttoria di compatibilità dello stesso con il Piano regionale delle politiche sociali. Non appena la Regione licenzierà il Piano, verosimilmente entro i primi giorni della settimana prossima, entro fine mese si procederà alla definitiva approvazione del documento in una conferenza di servizi alla quale parteciperanno il Comune di Bari, la Città metropolitana e la ASL Bari nonché i componenti del coordinamento istituzionale. Successivamente il piano diventerà operativo. “Si tratta del risultato di un lungo lavoro - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico - per il quale ringrazio tutti coloro che, nei diversi ruoli, hanno contribuito a progettare la programmazione sociale per il triennio 2018/20 che sarà lo strumento guida per rispondere ai bisogni sociali dei cittadini e a una città in pieno cambiamento: un percorso ancora più significativo perché ha sperimentato una forma di welfare partecipato attraverso il coinvolgimento delle più di 130 realtà sociali, socio-sanitarie, culturali, del volontariato, laico e cattolico, dei sindacati e delle istituzioni che hanno condiviso con noi il percorso di analisi e programmazione, formulando proposte poi totalmente acquisite nella nuova programmazione. Parallelamente il percorso è stato accompagnato da un lavoro di valutazione dei servizi tradizionali presenti nel piano attraverso 1474 interviste somministrate ai cittadini che fruiscono dei servizi, al fine di rilevarne il grado di soddisfazione e di raccogliere segnalazioni di eventuali criticità utili a rimodulare gli stessi servizi. Un lavoro straordinario che ha coinvolto complessivamente 2178 utenti dei servizi e realizzato grazie al contributo dell'URP del Comune. L’esperienza maturata in questi anni a contatto con criticità già note e nuove emergenze sociali ci ha consentito di confermare alcune azioni e di individuarne altre, a carattere innovativo e sperimentale, anche a livello nazionale, al fine di permettere il passaggio sempre più da una forma assistenziale a un welfare capace di alimentare dinamiche inclusive, generative e di cittadinanza attiva, grazie anche al consolidarsi e all'avvio di importanti reti territoriali, promosse dall'assessorato in linea con le esperienze di welfare di comunità, ad oggi capaci di coinvolgere più di 400 attori, pubblici e privati, attenti e sensibili ai cambiamenti in atto. Attraverso un nuovo approccio organizzativo e dei servizi si è inteso anche favorire pratiche sociali capaci di andare oltre i target più tradizionali, con l'obiettivo di affrontare dimensioni nuove e trasversali del disagio sociale in grado di ascoltare i nuovi fenomeni sociali legati alla disgregazione sociale, la solitudine, le vecchie e nuove povertà, l'immigrazione, la violenza, la discriminazione e allo sviluppo dei social media. Particolare attenzione è stata e sarà data alla promozione di servizi che si muovono verso il cittadino con unità mobili e itineranti, in orari flessibili e più vicini ai tempi dei cittadini, anche quelli più giovani, con linguaggi plurimi e differenziati, penso ai segretariati on the road, alle unità di strada notturne e al sistema di educatori, mediatori e operatori di strada, alla realizzazione di strumenti informatici e mediatici che diffondano e accolgano le richieste di tutti i cittadini, anche dei più vulnerabili e non autosufficienti”. Questi alcuni dei numeri del Piano sociale di zona 2018/20 dell’Ambito territoriale di Bari: · 5 sedute di progettazione di cui una con i sindacati e il partenariato istituzionale e le altre con il terzo settore, articolate per area di intervento (povertà immigrazione e welfare d’accesso; anziani disabilità e contrasto alle dipendenze; minori, famiglie e contrasto alla violenza di genere; inclusione lavorativa e servizi per l’infanzia); · 130 realtà candidate alla partecipazione del percorso di progettazione; · 107 realtà effettivamente coinvolte nella progettazione; · 33 progettualità presentate dai partecipanti per arricchire la proposta di Piano; · 24 patti di partecipazione sottoscritti con partner del terzo settore; · 87 tra servizi e progetti previsti nel Piano sociale di zona 2018/20 · € 67.919.801,69 le risorse complessive programmate nel Piano. Di seguito, l’elenco dei servizi e progetti previsti nel Piano sociale di Zona 2018/20: 1. Strutture residenziali per minori - Gestanti madri con figli 2. Strutture residenziali per minori - SPRAR minori 3. Strutture residenziali per minori -Gestanti madri con figli migranti (artt. 74 e 75 RR 4/2007) 4. Abbattimento barriere architettoniche - Contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati 5. Altre strutture residenziali per disabili e anziani - Case riposo anziani (art. 65 RR 04/2007) 6. Altre strutture residenziali per disabili e anziani - RSA-RSSA anziani (art. 66 e 67 RR 4/2007) 7. Altre strutture residenziali per disabili e anziani RSA e RSSA disabili (artt. 58 e 59 RR 4/2007) 8. Altre strutture residenziali per disabili e anziani RSA e RSSA migranti e senza dimora, anziani e disabili e servizio sperimentale di accoglienza temporanea adulti senza dimora in disagio sociale estremo nelle more dell’UVM 9. Rete di servizi e strutture per il disagio psichico Affido adulti disabili (art. 97 RR 4/2007) 10. Rete di servizi e strutture per il disagio psichico SEMI (art. 87-bis RR 4/2007) 11. Percorsi di autonomia abitativa e inclusione socio-lavorativa per vittime di violenza 12. Altri servizi per soggetti disabili, anziani e n.a. - Trasporto sociale per persone con disabilità 13. Altri servizi per soggetti disabili, anziani e n.a. - Affido anziani (art. 98 RR 4/2007) 14. Altri servizi per soggetti disabili, anziani e n.a. - Trasporto disabili verso strutture riabilitative (Legge Regionale 4/2010 e art. 46 L. 104/92) 15. Altri servizi per soggetti disabili, anziani e n.a. - Soggiorno estivo terapeutico riabilitativo per disabili 16. Altri servizi per soggetti disabili, anziani e n.a. - Soggiorni termali per grandi invalidi 17. Interventi economici mirati - Sostegno economico per famiglie numerose 18. Interventi economici mirati - Contributi per disabili (Creatività e movimento oltre le barriere) 19. Interventi economici mirati - Contributi alla povertà 20. Interventi economici mirati - Contributi economici straordinari mirati (Municipi) 21. Interventi economici mirati - Misure di sostegno economico art. 5 Legge 45/2013 (detrazioni all’addizionale IRPEf per famgile numerose) 22. Altri servizi per minori e famiglie - Attività ludiche negli ospedali pediatrici 23. Altri servizi per minori e famiglie Centri di Assistenza Fiscale - Convenzioni con i CAF autorizzati operanti sul territorio cittadino per servizi “Bonus gas, Energia elettrica, Assegni di maternità e nuclei familiari ed altre prestazioni sociali agevolate”. 24. Altri servizi per minori e famiglie - Integrazione scolastica bambini Rom, Sinti e Caminanti 25. Altri servizi per minori e famiglie - Progetto PIPPI (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) 26. Altri servizi per minori e famiglie - Biblioteca dei Ragazzi 27. Altri servizi per minori e famiglie - Animazione territoriale 28. Altri servizi per minori e famiglie - Servizio Sperimentale Centro Polivalente per minori (La Casa delle bambine e dei bambini) 29. Altri servizi per minori e famiglie - Servizio sperimentale Case di comunità: co-housing in appartamenti (art. 33 c. 4 RR 4/2007) 30. Altri servizi per migranti e senza dimora - Contributi per il sostegno ad attività di mensa e dormitori per persone in povertà estrema 31. Altri servizi per migranti e senza dimora - HUB dell’economia solidale 32. Altri servizi per migranti e senza dimora - SPRAR adulti 33. Altri servizi per migranti e senza dimora - Alloggio sociale per adulti in difficoltà (art. 76 RR 4/2007) 34. Altri servizi per migranti e senza dimora - Affido adulti immigrati in difficoltà (art. 97 RR 4/2007) 35. Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia 36. Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia - PAC infanzia prolungamento orario 37. Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia PAC infanzia - Servizio ludico ricreativo (Libertà) 38. Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia - Abilita Educational - intervento diretto a garantire il servizio educativo nei nidi a titolarità pubblica nella periodo estivo. 39. Buoni conciliazione infanzia centri ludici art. 90 RR 4/ 40. Centro di Ascolto per le famiglie - Servizi integrati per le famiglie ex artt. 93-103 RR 4/2007 41. Centri di ascolto per le famiglie - Educativa di Strada 42. Educativa domiciliare per minori - Home Maker (art. 87-bis RR 4/2007) 43. Rete e servizi per la promozione dell’affido familiare e dell’adozione - Affido familiare - equipe 44. Rete e servizi per la promozione dell’affido familiare e dell’adozione Affido familiare 45. Servizi a ciclo diurno per minori Centri socio-educativi diurni (art. 52 RR 4/2007) per minori 46. Servizi a ciclo diurno per minori Centro Aperto Polivalente - CAP minori - art. 104 RR 4/2007 47. Rete di servizi e strutture per PIS Rete di Pronto Intervento Sociale - PIS (art. 85 RR 4/2007) 48. Rete di servizi e strutture per PIS Interventi sperimentali a bassa soglia in favore di cittadini senza fissa dimora: Case di comunità (art. 33 c. 4 RR 4/2007) 49. Rete di servizi e strutture per PIS Interventi sperimentali a bassa soglia in favore di cittadini senza fissa dimora: Dormitori (art. 81-ter RR 4/2007) 50. Reti di servizi e strutture per PIS Servizio sperimentale di pronta accoglienza per adulti con problematiche sanitarie 51. Reti di servizi e strutture per PIS Interventi di rafforzamento dei servizi di pronto intervento sociale (personale specializzato, beni di prima, necessità e servizi complementari alla bassa soglia) 52. Rete di servizi e strutture per PIS Centro accoglienza diurna art. 33 c. 4 RR 4/2007 53. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Casa delle culture 54. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Mensa casa delle Culture 55. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Habitare -individuazione, attraverso criteri multidimensionali di condizione di povertà relativa e/o assoluta e/o rischi povertà, di un set di destinatari per l’attuazione di un piano di accompagnamento alla casa 56. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Laboratorio Cantiere 57. Percorsi di inclusione socio-lavorativa BA 29 - Misura di Empowerment e inserimento lavorativo per under 29 come mezzo di contrasto alla esclusione sociale 58. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Contrasto alla povertà - Tirocini d’Inclusione nell’ambito della Misura denominata REI (Reddito d’inclusione) 59. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Contrasto alla povertà e promozione dell’inclusione sociale - Equipe Multidisciplinare per i servizi di presa in carico dei beneficiari REI e ReD 2.0 60. Percorsi di inclusione socio-lavorativa Convenzione con CAF e Patronati per la informazione, compilazione, raccolta e trasmissione istanze Misure REI e ReD 2.0 61. Rete del welfare d’accesso rete di accesso - Segretariato Sociale 62. Rete del welfare di accesso - Servizio Sociale Professionale 63. Rete del welfare di accesso - Agenzia della casa 64. Rete per accesso e presa in carico integrata socio-sanitaria e socio-lavorativa Rete di accesso - P.U.A. 65. Cure domiciliari integrate di I e II livello - SAD anziani (art. 87 RR 4/2007) 66. Cure domiciliari integrate di I e II livello - ADI anziani (art. 88 RR 4/2007) 67. Cure domiciliari integrate di I e II livello - SAD disabili (art. 87 RR 4/2007) 68. Cure domiciliari integrate di I e II livello - ADI disabili (art. 88 RR 4/2007) 69. Progetti per la Vita Indipendente ed il Dopo di Noi - Progetti di Vita Indipendente 70. Progetti per la vita indipendente e il Dopo di noi - Dopo di Noi (artt. 55-57 RR 4/2007) 71. Servizi a ciclo diurno per anziani, disabili e persone n.a. - Centro sociale polivalente per anziani art. 106 RR 4/2007 (Centro diurno) 72. Servizi a ciclo diurno per anziani, disabili e persone n.a. - Centri sociale polivalente per diversamente abili art. 105 (RR 4/2007) 73. Servizi a ciclo diurno per anziani, disabili e persone n.a. - Centri diurni socio-educativi e riabilitativi per diversamente abili art. 60 (RR 4/2007) 74. Servizi a ciclo diurno per anziani, disabili e persone n.a. - Centri diurni integrati per supporto cognitivo e comportamentale per soggetti affetti da demenza art. 60-ter (RR 4/2007) 75. Servizi a ciclo diurno per anziani, disabili e persone n.a. - Residenze per persone con disagio psichico art. 70 RR 4/2007 - Casa per la Vita 76. Servizi per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità - Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 77. Servizi per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità -Trasporto alunni disabili 78. Maltrattamento e violenza - Centro Antiviolenza 79. Maltrattamento e violenza - residenziale - Casa rifugio 80. Maltrattamento e violenza - equipe 81. Azione di sistema - Funzionamento Ufficio di Piano - Ufficio di Piano 82. Azione di sistema - Funzionamento Ufficio di Piano - Osservatorio per l’inclusione sociale e il contrasto alla povertà 83. Azione di sistema - Funzionamento Ufficio di Piano - Sistema Informativo Sociale 84. Interventi di prevenzione e contrasto in tema di dipendenze patologiche - Unità di Strada 85. Strutture residenziali per minori - Strutture residenziali per minori (artt. 47-48-49-50 e 51) 86. Strutture residenziali per minori - Comunità educativa penale “Chiccolino” 87. Strutture residenziali per minori - Strutture residenziali per MSNA (artt. 47-48-49-50 e 51 RR 4/2007). 20 luglio 2018 |
Contenuto Web Disability card: la giunta approva l'adesione al progetto nazionale e schema di convenzione tra Città di Bari, Città Metropolitana di Bari e Presidenza del Consiglio dei Ministri Servizi alla Persona , Comunicati stampa Disability card: la giunta approva l'adesione al progetto nazionale e schema di convenzione tra Città di Bari, Città Metropolitana di Bari e Presidenza del Consiglio dei Ministri Su proposta dell’assessora al Welfare, la giunta comunale, nei giorni scorsi, ha approvato l’adesione della Città di Bari al progetto nazionale Carta europea della disabilità (disability card) di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (pubblicato GURI n. 304 in data 23.12.2021). Contestualmente all’adesione, la giunta ha approvato lo schema di convenzione tra la Città di Bari, Città Metropolitana di Bari e la Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di accesso a servizi o beni a tariffe agevolate delle persone con limitazioni (disability card). La disability card è una carta nominale valida in tutta Europa, che consente alla persona con disabilità un accesso facilitato a beni e servizi offerti da strutture pubbliche e private convenzionate con i Comuni in Italia e nei Paesi UE aderenti al progetto, riducendo la burocrazia ed eliminando la necessità di presentare volta per volta il certificato di invalidità. Essa rappresenta, cioè, uno strumento utile a garantire l’accesso ai servizi delle persone con disabilità, in coerenza reciproca con gli altri Paesi dell'Unione Europea, e ad agevolarne la piena inclusione nella vita sociale della comunità. La disability card può essere utilizzata per certificare la propria condizione di disabilità presso gli uffici pubblici, sostituendo a tutti gli effetti i certificati cartacei e i verbali di invalidità. Nell’ambito delle proprie attività e dei servizi erogati, in base allo schema di convenzione approvato, la Città di Bari e la Città Metropolitana di Bari consentiranno ai possessori della disability card la possibilità di accedere gratuitamente o a tariffe agevolate ai seguenti spazi ed eventi culturali: Pinacoteca “Corrado Giaquinto”, della Città Metropolitana di Bari Museo Archeologico “Santa Scolastica” della Città Metropolitana di Bari Museo Civico della Città di Bari Spazio Murat della Città di Bari Teatro Piccinni, della Città di Bari, nei limiti della capienza degli spazi dedicati e previa prenotazione per ogni singolo spettacolo; Stadio San Nicola, nei limiti della capienza degli spazi dedicati e previa prenotazione per ogni singola partita; ai concerti della ICO sinfonica della Città Metropolitana di Bari, relativamente alla programmazione annuale. Inoltre la disability card potrà essere utilizzata per accedere gratuitamente a tutti i luoghi della cultura statali tra i quali rientra, tra gli altri, il Castello Svevo di Bari. Infine, la Città di Bari riconoscerà priorità nell’accesso ai propri uffici e alle farmacie comunali ai titolari della disability card o ai loro delegati. 22 aprile 2024 |
Contenuto Web Servizio di trasporto sociale a chiamata: prorogate le iscrizioni fino al 14 marzo Servizi alla Persona , Comunicati stampa Servizio di trasporto sociale a chiamata: prorogate le iscrizioni fino al 14 marzo La ripartizione Servizi alla Persona rende noto che a partire da oggi, lunedì 14 febbraio, e fino al 14 marzo prossimo, sono riaperti i termini per la fruizione del servizio di trasporto sociale a chiamata verso sedi prestabilite e della misura sperimentale di sostegno economico per la mobilità, il benessere e l’inclusione sociale, sostitutiva del servizio di trasporto sociale a chiamata verso sedi non prestabilite. Le richieste di accesso ai servizi di trasporto devono essere pertanto presentate entro il termine suindicato compilando gli appositi modelli accessibili a questo link. Il servizio di trasporto sociale “a chiamata verso sedi prestabilite” è un intervento a sostegno della mobilità di persone con disabilità o anziane, in situazioni di particolare necessità, con ridotta capacità motoria, che non trovano risposta ai loro impedimenti nei tradizionali mezzi di trasporto pubblico o nella rete familiare, con conseguente rischio di esclusione ed isolamento dal contesto sociale. Possono fruire di questo servizio i cittadini residenti nel Comune di Bari, entro i 64 anni di età (fatta eccezione per i soggetti che superata la soglia prevista devono recarsi in un posto di lavoro o in un centro di riabilitazione fisica e fisioterapica non convenzionata con la Asl). La misura sperimentale di sostegno economico per la mobilità, il benessere e l’inclusione sociale, sostitutiva del servizio di trasporto sociale a chiamata verso sedi non prestabilite prevede l’utilizzo del trasporto pubblico di piazza attraverso un contributo economico erogato a ciascun utente tramite voucher prepagati. Possono presentare domanda di accesso ai due servizi i cittadini residenti nel Comune di Bari che abbiano disabilità fisica, psichica o siano non vedenti, con ridotta capacità motoria, con reti familiari e informali carenti, in possesso dei seguenti requisiti: invalidità totale con diritto all’indennità di accompagnamento oppure invalidità al 100% con limitazione delle capacità di deambulazione comprovata dalla condizione di gravità (Legge 104/92 art.3 comma 3), oppure cecità totale o con un residuo visivo non superiore ad 1/20 o ipovedenza grave (Legge 138/01 art.4), accertate dalle commissioni preposte e debitamente documentate; certificazione/attestazione valore Isee ordinario non superiore ad € 40.000. Le domande dovranno essere inviate in busta chiusa, con l'indicazione Servizi di trasporto sociale - area non autosufficienza, all’Ufficio protocollo della Ripartizione Servizi alla Persona, Piazza Chiurlia, 27 - 2° piano, a mano o a mezzo raccomandata o posta elettronica certificata all’indirizzo serviziallapersona.comunebari@pec.rupar.puglia.it. Alla domanda dovrà essere allegata la documentazione indicata nell’avviso. I cittadini che usufruiranno del servizio sono tenuti alla compartecipazione al costo dei servizi. Sulla base delle domande pervenute, l’ufficio provvederà ad integrare la graduatoria già approvata. Coloro che sono già inseriti in graduatoria non dovranno produrre nuova domanda in quanto la sua validità è stata prorogata fino al 31 gennaio 2023. 14 febbraio 2022 |
Contenuto Web “INPS per tutti”: al via gli incontri itineranti nelle strutture del welfare per informare le persone in difficoltà sulle misure di sostegno accessibili Servizi alla Persona , Comunicati stampa “INPS per tutti”: al via gli incontri itineranti nelle strutture del welfare per informare le persone in difficoltà sulle misure di sostegno accessibili ell’ambito delle attività previste dal protocollo “INPS per tutti”, siglato dal Comune con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e la rete associativa Alleanza contro la povertà in Puglia per mettere in campo azioni comuni di contrasto alle povertà sul territorio cittadino e metropolitano, sono in partenza i primi due appuntamenti rivolti ai cittadini in difficoltà che si aggiungono allo sportello settimanale attivo il lunedì negli uffici dell’assessorato al Welfare di piazza Chiurlia. Mercoledì 16 ottobre, nella Casa delle Bambine e dei Bambini, un funzionario dell’INPS illustrerà ai potenziali beneficiari le misure di sostegno economico alla prima infanzia previste dallo Stato per le famiglie fragili, mentre lunedì 21 ottobre, presso il centro diurno comunale Area 51, si terrà un incontro informativo rivolto ad adulti in condizioni di povertà estrema sulle misure alle quali potrebbero accedere, ad esempio il reddito di cittadinanza o le pensioni di invalidità. “Abbiamo pensato di strutturare in forma itinerante di prossimità il programma di collaborazione avviato con l’INPS un mese fa - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico - in modo tale da raggiungere tante persone che non hanno alcun tipo di rapporto con enti istituzionali e pubblici che non siano il Comune di Bari. Molti cittadini, infatti, hanno diritto ad accedere a diversi servizi e prestazioni che reputano inaccessibili o di cui ignorano l’esistenza. Attraverso questa modalità possiamo davvero intercettare persone in grave difficoltà offrendo un supporto per migliorare concretamente le loro condizioni di vita. Ogni incontro sarà tenuto da professionisti esperti nel loro settore di competenza che potranno consigliarle al meglio circa il percorso da seguire. Inoltre, grazie a un adeguamento del software in uso alla ripartizione, a breve saremo in grado di inviare all’INPS elenchi aggiornati di utenti in possesso dei requisiti necessari per accedere alle misure esistenti, che gli stessi uffici INPS provvederanno poi a contattare. A questo si aggiungerà il lavoro di sensibilizzazione e cura delle unità di strada diurne e notturne che in questi anni abbiamo lanciato sul territorio cittadino, con dei camper che raggiungono in particolare le periferie e i territori sprovvisti di presidi istituzionali”. Nei prossimi giorni verranno programmati altri incontri rivolti agli ospiti delle Case di comunità. Si ricorda che, grazie all’accordo sottoscritto lo scorso 17 settembre, l’amministrazione comunale ha messo a disposizione un ufficio dell’assessorato al Welfare, in piazza Chiurlia, per l’avvio di uno sportello settimanale, dove il personale INPS offre consulenza e supporto agli utenti in situazioni di necessità per quanto riguarda l’accesso alla platea dei servizi dell’Istituto di previdenza sociale, oltre che una Casa di comunità, gestita dalla Caritas di Bari e dalla cooperativa Equal Time in via Dei Mille. Il personale INPS, inoltre, fornisce aiuto nella compilazione delle richieste, ad esempio per ottenere il PIN, o per alcune prestazioni assistenziali quali l’assegno familiare, il bonus bebè, il premio nascita, il bonus asilo nido, il reddito di cittadinanza, l’ISEE, l’invalidità civile e/o indennità di frequenza. 14 ottobre 2019 |
Contenuto Web Contributi regionali per l'acquisto di attrezzature sportive: online l'avviso pubblico regionale Servizi alla Persona Contributi regionali per l'acquisto di attrezzature sportive: online l'avviso pubblico regionale La Regione Puglia con Determinazione Dirigenziale n. 705 del 17 ottobre 2022, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia (BURP) n. 113 supplemento del 20 ottobre 2022, ha adottato l’Avviso G - Concessione di contributi a favore della pratica sportiva degli atleti con disabilità. È un avviso che intende incentivare e sostenere l’attività agonistica degli atleti paralimpici, di rilievo almeno provinciale, attraverso un sostegno economico finalizzato all’acquisto di attrezzature tecnico-sportive, fisse e mobili. L’attrezzatura deve essere ad uso personale ed esclusivo del richiedente e deve essere acquistata nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. Chi può partecipare Possono partecipare adulti e minori, residenti in uno dei Comuni della Regione Puglia da almeno due anni alla data di presentazione dell’istanza, la cui situazione di disabilità sia certificata dal verbale della commissione medica per l’accertamento della invalidità civile, delle condizioni visive e della sordità, che siano, alternativamente: atleti paralimpici; persone disabili che intendano avviarsi o abbiano da poco iniziato la pratica di un’attività sportiva. Come partecipare La richiesta di contributo deve essere presentata dalla persona disabile beneficiaria oppure da chi ne esercita la potestà, secondo il modello (Allegato G.1) entro e non oltre il 18 novembre 2022 alle ore 23:59. I Documenti possono essere scaricati dal seguente link: https://www.regione.puglia.it/web/salute-sport-e-buona-vita/-/avviso-g-concessione-di-contributi-a-favore-della-pratica-sportiva-degli-atleti-con-disabilita 11 novembre 2022 |
Contenuto Web Testamento biologico - DAT: 42: i cittadini baresi si rivolgono agli uffici comunali per esprimere la propria volontà in materia di trattamenti sanitari Servizi alla Persona , Comunicati stampa Testamento biologico - DAT: 42: i cittadini baresi si rivolgono agli uffici comunali per esprimere la propria volontà in materia di trattamenti sanitari A dicembre del 2017 il Senato ha approvato la Legge sul testamento biologico - Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, che è entrata in vigore a gennaio di quest’anno. Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e volere può, attraverso le DAT - disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari. Nelle stesse disposizioni si può indicare una persona di fiducia che faccia le veci del disponente e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. Le DAT possono essere redatte per atto pubblico, per scrittura privata autenticata o per scrittura privata consegnata personalmente presso l’Ufficio di Stato; in quest’ultimo caso è necessario prenotare un appuntamento con l’ufficiale dello Stato civile responsabile della presa in consegna e degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge. “Ad oggi sono 42 cittadini baresi che hanno voluto redigere le proprie disposizioni anticipate di trattamento consegnandole all’ufficiale di Stato civile - commenta l’assessore al ramo, Angelo Tomasicchio - il che conferma il valore di una legge attesa da molti anni che ha portato il nostro Paese a colmare un gap pesante in tema di libertà civili. Il fatto che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato della persona interessata, infatti, rappresenta un elemento qualificante per il sistema giuridico del nostro Paese, a tutela della libertà di scelta di ciascuno. Mi piace ricordare però che già nel marzo del 2016 il Consiglio comunale di Bari aveva approvato un ordine del giorno proposto dalla commissione permanente Welfare, presieduta dal consigliere Laforgia, per istituire un registro dei testamenti biologici e predisporre il relativo regolamento attuativo. In altre parole, i residenti del Comune di Bari che avessero redatto il documento contenente le proprie dichiarazioni di volontà anticipate, avrebbero potuto dichiararne l'esistenza e il luogo dove erano custodite ai fini dell'annotazione ufficiale nel registro. Un atto significativo, che rispondeva all’esigenza, da più parti espressa, di poter scegliere per tempo se essere o meno sottoposti a trattamenti sanitari in caso di malattia, lesioni celebrali irreversibili o patologie invalidanti. La scelta di 42 baresi di rivolgersi agli uffici comunali per esprimere la propria volontà su un tema così delicato, inoltre, è indice della fiducia di cui l’istituzione che rappresentiamo gode, nonostante tutte le difficoltà”. Tutte le informazioni utili sulle DAT, insieme al modulo per redigerle, sono disponibili a questo link Il servizio sarà sospeso nel mese di agosto e riprenderà regolarmente a partire da settembre. 24 luglio 2018 |
Contenuto Web “ParkinsONsail”, in barca a vela per contrastare la malattia: al via nuovo progetto welfare per l'inclusione di persone affette da Parkinson Servizi alla Persona , Comunicati stampa “ParkinsONsail”, in barca a vela per contrastare la malattia: al via nuovo progetto welfare per l'inclusione di persone affette da Parkinson Con l’avvio della bella stagione partiranno le attività di ParkinsONsail, il progetto ideato dal Consorzio Beata Chiara in collaborazione con la società sportiva MattiXFede, finanziato dall’assessorato al Welfare nell’ambito dell’avviso pubblico “Creatività e movimento oltre le barriere”. Si tratta di un’iniziativa innovativa che prevede la partecipazione di dodici persone tra i 25 e i 55 anni, ammalatesi precocemente del morbo di Parkinson, a un percorso teorico-pratico che consentirà loro di apprendere le norme e le tecniche di base del governo di una imbarcazione a vela e che culminerà con la partecipazione a una regata. “ParkinsONsail è un progetto molto bello - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico - che utilizza l’esperienza dello sport nautico per eccellenza per offrire a persone giovani, malate di Parkinson, la possibilità di vivere una serie di stimoli - fisici, psicologici ed emozionali - che possono contribuire a migliorare la percezione di sé. Troppo spesso le malattie vengono affrontate solo dal punto di vista clinico, mentre un approccio che metta la persona, e non il paziente, al centro di un percorso complessivo può rivelarsi ben più incisivo per la qualità della vita dei malati. Non appena il meteo lo consentirà inizieranno le uscite in barca a vela: seguiremo attentamente l’andamento di questo progetto, che interpreta perfettamente la nostra idea di welfare inclusivo e generativo di nuove possibilità”. Come noto, infatti, le terapie farmacologiche, chirurgiche e riabilitative dal morbo di Parkinson riescono a migliorare i sintomi motori della malattia e la loro gestione, ma risultano meno efficaci sul complesso dei sintomi di natura non motoria. Se le terapie classiche agiscono sul decorso della malattia, molto resta da fare per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di questa patologia, evitando che queste possano chiudersi in se stesse fiaccate da una condizione invalidante non soltanto per il corpo. I lavori scientifici dell’ultimo decennio e le esperienze cliniche hanno dimostrato che le attività sportive praticate in maniera coinvolgente sono in grado di migliorare sensibilmente la gestione di sintomi come l’apatia, l’ansia, la depressione, la paura nonché le alterazioni posturali e i disturbi della coordinazione motoria che influiscono in misura considerevole sulla qualità della vita dei pazienti. Una seppur breve esperienza di attività in mare può costituire, perciò, uno stimolo ideale per una persona affetta da Parkinson, nonché un’esperienza costruttiva e utile a rinforzare le difese stimolando la neuroprotezione, la genesi di nuove vie e reti neurali con effetti positivi sullo stato psicofisico dell’ammalato. I risultati attesi sono - da subito - un miglioramento dei sintomi e la sperimentazione efficace di comportamenti nuovi e positivi nella gestione delle situazioni di vita futura: una sorta di terapia complementare. Per informazioni e iscrizioni: 389 7693100. In allegato la locandina dell'evento. Allegati ParkinsOnsail_locandina 30 marzo 2018 |
Contenuto Web Domani negli spazi dell'ex Tesoreria comunale di Palazzo di Città il "Villaggio Epilessia" promosso da Aice e Lice Servizi alla Persona , Comunicati stampa Domani negli spazi dell'ex Tesoreria comunale di Palazzo di Città il "Villaggio Epilessia" promosso da Aice e Lice Domani, domenica 11 febbraio, dalle ore 10 alle 13, gli spazi dell’ex Tesoreria comunale di Palazzo di Città ospiteranno il “Villaggio Epilessia”, iniziativa promossa da Aice (Associazione italiana contro l’epilessia) e Lice (Lega italiana contro l’epilessia) con il patrocinio del Comune di Bari per diffondere la consapevolezza e la corretta informazione sulla patologia e contrastare ogni tipo di stigma. Il Villaggio sarà, infatti, un luogo di incontro e di informazione, con la partecipazione di medici ed esperti, sulle varie tematiche che riguardano la patologia, dalle cure dei diversi tipi di epilessia alle problematiche della maternità o dell’inserimento socio-lavorativo. L’accesso alla sala ex Tesoreria sarà libero, con ingresso da via Roberto da Bari 1. Ad animare la mattinata, anche un flashmob musicale degli “Swing 31”, band di giovani studenti-musicisti baresi capaci di trasformare vie e piazze della città in autentici palcoscenici a cielo aperto. Il Villaggio Epilessia è una delle iniziative previste in città in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia, voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ricorre ogni anno nel secondo lunedì di febbraio (quest’anno il 12 febbraio) con l'obiettivo di promuovere la consapevolezza su questa patologia che nel mondo, secondo l’Oms, colpisce circa 50 milioni di persone di tutte le età. In questi giorni, infatti, molti monumenti in varie città d’Italia si illumineranno di viola, colore simbolo della Giornata Internazionale dell’Epilessia. A Bari lunedì 12 febbraio si illumineranno di viola la fontana di piazza Moro e la torre del palazzo della Città Metropolitana. E’ stata, inoltre, dipinta di viola una panchina sul lungomare Nazario Sauro (la terza panchina in direzione sud dopo il giardino De André, all’altezza di largo Giordano Bruno), che sarà inaugurata domenica 11 febbraio, alle ore 12, durante lo svolgimento del Villaggio Epilessia, alla presenza della consigliera comunale e presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità Silvia Russo Frattasi. Secondo i dati di Lice, sono oltre 550mila le italiane e gli italiani che, insieme alle loro famiglie, vivono questa patologia cronica e invalidante, che nel 30 per cento dei casi è anche farmaco-resistente. Le campagne promosse in questi giorni dalle associazioni per infrangere ogni stigma che riguarda questa patologia intendono contrastare anche le gravi difficoltà che le persone affette da epilessia nel nostro Paese affrontano nel mondo del lavoro. Secondo i dati riportati dalle associazioni, il 40 per cento delle persone con epilessia in età da lavoro è disoccupato e il solo dichiarare di assumere medicinali anticrisi, anche nel loro pieno controllo, è spesso causa di dannosi pregiudizi. Per maggiori informazioni sull’epilessia e sulle campagne per promuovere la consapevolezza sul tema: Aice: http://www.aice-epilessia.it/ Lice: https://www.lice.it/ 10 febbraio 2024 |
Contenuto Web Aperti i termini per le domande al servizio di educativa domiciliare "SEMI" per minori con disabilità Servizi alla Persona , Comunicati stampa Aperti i termini per le domande al servizio di educativa domiciliare "SEMI" per minori con disabilità La ripartizione Servizi alla persona rende noto che sono aperti i termini per la presentazione delle domande per il servizio sperimentale di educativa domiciliare SEMI, rivolto a minori con disabilità fisica, psichica o sensoriale. L'intervento avviene mediante azioni e interventi educativi personalizzati, nei casi in cui il destinatario sia impossibilitato a provvedere a se stesso o non disponga di un adeguato supporto, e diretti a sostenere il minore nel suo contesto di vita familiare, scolastica e sociale, in collaborazione con le Agenzie socio educative territoriali, il Servizio sociale del Comune e il Distretto socio sanitario, nonché al recupero o mantenimento di abilità. Il servizio si propone anche di favorire il recupero della funzionalità nella crescita evolutiva del minore con disabilità, con l’obiettivo di sviluppare le capacità residue per sostenere una progressiva socializzazione all’interno dell’ambiente scolastico e territoriale sotto il profilo della comunicazione e formazione personale e relazionale; di consentire al minore di permanere nel suo ambiente di vita riducendo al minimo il ricorso a strutture residenziali; di elevare la qualità di vita del minore per prevenire fenomeni di isolamento ed emarginazione sociale; di favorire la socializzazione, l’informazione e la partecipazione a iniziative ed attività culturali e ricreative; di sviluppare e potenziare le capacità psico-fisiche dei soggetti con disabilità attraverso attività finalizzate all’autonomia. “Continua il nostro impegno educativo a sostegno dei minori con disabilità, autismo e disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie, particolarmente importante in questo periodo segnato da ulteriori difficoltà per tantissime famiglie - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. SEMI è un progetto sperimentale che sin dal suo avvio ha riscosso forte gradimento da parte delle famiglie ed è per questo che abbiamo voluto riproporlo, cercando di potenziarlo. Un impegno concreto che negli ultimi anni ha visto quadruplicare le assistenze domiciliari e le attività a sostegno della disabilità e della non autosufficienza, con un investimento sulle professionalità coinvolte e un costante monitoraggio sulla qualità dei servizi erogati in favore dei beneficiari”. Possono accedere al servizio i minori con disabilità (ex L. 104/92), di età compresa tra 0 e 18 anni, che presentino una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, e che alla data di presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti: residenza nel Comune di Bari e/o possesso di regolare permesso di soggiorno per i minori stranieri soggiornanti nel territorio del Comune di Bari; stato di invalidità con riconoscimento della indennità di frequenza e/o dell’indennità di accompagnamento, accertato dalla competente Commissione sanitaria; stato di disabilità in condizioni di handicap grave ex L. 104/92, art. 3, comma 3 accertato dalla competente commissione sanitaria. La domanda di accesso al servizio dovrà essere presentata, entro il prossimo 15 maggio, utilizzando il modello allegato all’avviso pubblico disponibile a questo link presso lo sportello di Segretariato sociale del Municipio di appartenenza, a mano o a mezzo posta elettronica certificata. Alla domanda, compilata e sottoscritta da uno dei genitori o da chi ne fa le veci (tutore, affidatario, ecc.) del minore con disabilità, dovrà essere allegata la documentazione prevista dall’avviso pubblico. La richiesta di accesso al servizio ha validità annuale, pertanto, dovrà essere rinnovata da coloro che già fruiscono del servizio SEMI. L’inserimento al servizio avverrà nei limiti dei posti disponibili, pari ad un massimo di 40 utenti. Le domande pervenute eccedenti il numero dei posti disponibili confluiranno in una lista di attesa alla quale si attingerà per successive immissioni al servizio in caso di sopravvenuta disponibilità di posti e/o di disponibilità di ore non lavorate da parte degli educatori e non recuperate dai singoli minori ammessi al servizio. 15 aprile 2021 |
Contenuto Web "Il mare è di tutti": stamattina la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra la Commissione Pari opportunità, l'associazione Welfare a Levante e il Gruppo Ideazione Servizi alla Persona , Comunicati stampa "Il mare è di tutti": stamattina la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra la Commissione Pari opportunità, l'associazione Welfare a Levante e il Gruppo Ideazione È stato firmato questa mattina a Palazzo di Città il protocollo d’intesa “Il mare è di tutti”, che prevede l’attivazione del servizio di assistenza alla balneazione e di accompagnamento delle persone con disabilità motoria e impossibilitate a deambulare autonomamente sulla spiaggia di Torre Quetta a partire dall’inizio della stagione balneare. A siglare l’intesa la presidente della commissione consiliare Pari opportunità Silvia Russo Frattasi, il presidente dell’associazione Welfare a Levante Antonio Perrugini e l’amministratore del Gruppo Ideazione Cristian Calabrese - soggetto concessionario dei servizi di Torre Quetta -, alla presenza di Nicola Bonerba, presidente Ance Bari e BAT - che ha donato un’ulteriore sedia job per consentire l’accompagnamento contemporaneo in acqua di due persone con disabilità - e dei componenti della commissione consiliare Pari opportunità. Il servizio di assistenza alla balneazione sarà garantito dagli operatori socio-sanitari di Welfare a Levante in favore di un numero massimo di quaranta persone con disabilità motoria, previa prenotazione da effettuarsi all’indirizzo e-mail ilmareditutti2023@virgilio.it oppure inviando un messaggio al numero whatsapp 380 2617158, indicando la data di richiesta di accesso al servizio, i dati del beneficiario, i riferimenti di un documento d’identità e il riconoscimento dello status di invalido. Il servizio di prenotazione sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 13.00, con un preavviso di 48 ore prima della giornata indicata nella richiesta, fermo restando l’accesso libero al mare di ognuno, in autonomia o aiutato da un proprio accompagnatore, tramite lo scivolo del pontile adeguato dal Comune di Bari a tale esigenza. Oltra a una sedia job per l’ingresso in acqua degli utenti, il Gruppo Ideazione metterà a disposizione due strutture in legno, da adibire a deposito di attrezzatura utile e spogliatoio, la cui gestione sarà in capo agli operatori socio-sanitari, mentre il Comune di Bari doterà la struttura balneare di gazebo amovibili con pedane modulari consentendo l’accesso alle postazioni nelle zone d’ombra alle persone con disabilità motoria. “Questo progetto nasce dalle difficoltà che sono emerse negli anni passati per l’accesso al mare delle persone con disabilità a Torre Quetta - ha esordito Silvia Russo Frattasi -. Con i colleghi della commissione Pari opportunità abbiamo incontrato associazioni di categoria con esperienza nella gestione di lidi e, in maniera sinergica, abbiamo preparato il protocollo che firmiamo oggi. Il modello a cui abbiamo fatto riferimento è quello in uso a Monopoli, dove l’associazione Welfare a Levante fornisce l’accompagnamento in mare non solo ai suoi associati ma anche ai fruitori occasionali. Ritenendolo valido, abbiamo proposto a Torre Quetta lo stesso modello apportando qualche modifica e ampliando la platea dei fruitori del servizio.” “Ringrazio l’amministrazione comunale e la commissione Pari opportunità per l’attenzione e l’impegno nei confronti di un settore delicato come quello della disabilità - ha proseguito Antonio Perrugini -. Welfare a Levante offrirà quella che è la competenza acquisita dai suoi operatori nel tempo per l’assistenza agli utenti con disabilità che frequentano Torre Quetta. Siamo soddisfatti della sigla di quest’intesa, che dimostra come istituzioni e parti sociali insieme possano rappresentare una risorsa straordinaria per la comunità, in linea con lo spirito del nostro statuto”. “Sono entusiasta del fatto che a partire da giugno la spiaggia pubblica di Torre Quetta possa ospitare questa iniziativa solidale - ha detto Cristian Calabrese -. Progetti come questo dimostrano come si possano realizzare azioni di grande valore civile e sociale laddove dietro alle istituzioni, associazioni ed enti ci sono persone in grado di trasformare le idee in fatti”. “Come Ance siamo molto vicini alla città - ha concluso Nicola Bonerba -, e la nostra associazione è attenta alla sostenibilità non solo in termini ambientali, nell’esecuzione dei cantieri, ma anche sociali e di governance. Questa è una delle occasioni in cui le nostre imprese possono dimostrare concretamente la loro vicinanza alla vita della città donando risorse utili al territorio e ai cittadini”. 18 maggio 2023 |
Contenuto Web Online “Saves”, il primo avviso del Welfare finanziato con fondi Pnrr per l’istituzione del social caregiver e l’accompagnamento socio-educativo di adulti con disabilità e disagio psico-sociale privi di assistenza Servizi alla Persona , Comunicati stampa Online “Saves”, il primo avviso del Welfare finanziato con fondi Pnrr per l’istituzione del social caregiver e l’accompagnamento socio-educativo di adulti con disabilità e disagio psico-sociale privi di assistenza L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che è online a questo link, l’avviso finalizzato ad individuare, tra gli enti del terzo settore, un operatore economico interessato alla co-progettazione degli interventi di monitoraggio e supporto del nuovo servizio “Saves”, nato dall’armonizzazione dei servizi tradizionali di affido disabili adulti, affido anziani e del servizio sperimentale “Non Più’ Soli”. Il nuovo servizio, il primo programma cittadino del Welfare finanziato con fondi PNRR, è finalizzato ad offrire assistenza a persone in difficoltà o prive di una rete familiare attraverso il supporto di soggetti affidatari, o “social caregiver”, in grado di assicurar loro, in un contesto relazionale familiare, il mantenimento e le cure ordinarie necessarie secondo un percorso alternativo all’istituzionalizzazione. I cittadini disponibili a ricoprire il ruolo di social caregiver verranno selezionati, formati, accompagnati e supervisionati da un team di professionisti e dai servizi socio-educativi territoriali. Proprio in questa direzione, il Comune attiverà un percorso di co-progettazione con l’ente gestore al fine di definire procedure di accompagnamento e programmazione degli interventi per la definizione di un progetto innovativo e sperimentale, potenziando i partenariati territoriali tra soggetti pubblici e privati in un’ottica di sussidiarietà, trasparenza e partecipazione. “Siamo particolarmente soddisfatti della qualità del lavoro realizzato in questi mesi che, in tempi record, ci ha consentito di ideare, candidare e vederci finanziare con fondi del Pnrr il primo progetto del welfare cittadino - commenta Francesca Bottalico -. Saves ci permetterà di ampliare ulteriormente i servizi di sostegno alle persone più vulnerabili e sole con l’attivazione della nuova figura del social caregiver che, insieme ad equipe specialistiche, offrirà un sostegno alla quotidianità di tante persone con attività a domicilio o legate al tempo libero per favorire momenti di aggregazione e partecipazione alla vita sociale, in quell'ottica di sussidiarietà e welfare di comunità che abbiamo scelto di adottare. Si tratta di un progetto a carattere innovativo nato per supportare persone a rischio di esclusione sociale ed evitare che la solitudine o l’assenza di reti familiari di sostegno possano causarne l’istituzionalizzazione e il conseguente inserimento in strutture comunitarie”. I destinatari del servizio SAVES, residenti nel Comune di Bari o regolarmente dimoranti e presi in carico dal Servizio sociale territoriale, sono: · anziani in uscita da strutture ospedaliere che necessitano di dimissioni protette, che accedono al servizio con priorità anche in deroga alle liste di attesa, su relazione motivata del servizio sociale · anziani autosufficienti (di età pari o superiore ad anni 65) con situazioni di disagio sociale ed isolamento · anziani (di età pari o superiore ad anni 65) soli affetti da tempo da patologie e/o invalidità con temporanea riduzione dell’autosufficienza · anziani (di età pari o superiore ad anni 65) parzialmente autosufficienti anche con familiari che - per comprovati impedimenti (età, salute, ecc.) - non siano in grado di fornire loro adeguata assistenza · anziani già inseriti in Case di riposo o in RSSA con contributo a carico del Comune disponibili ad optare per il servizio affido · disabili adulti, autosufficienti o parzialmente autosufficienti, eventualmente in condizioni di disagio psico-sociale, che vivano in un contesto familiare inidoneo a fornire adeguata assistenza e supporto ai bisogni espressi · adulti vulnerabili, di età pari o superiore ad anni 18 (diciotto), a forte rischio di esclusione sociale, ma con un livello di abilità funzionali che consentano interventi socio-educativi volti ad implementare le competenze necessarie alla cura di sé. I destinatari si caratterizzano per una compromissione funzionale compatibile con la permanenza al domicilio nonché per una condizione di povertà relazionale intesa come rarefazione delle relazioni familiari, progressiva scomparsa dei rapporti di amicizia e di vicinato con effetti sensibili in termini di decadimento psico-fisico. Elemento peculiare del progetto, finalizzato a migliorare la qualità della vita, l’autonomia personale, l’inclusione sociale e il benessere delle categorie di soggetti individuati, è la creazione di un rapporto “trilaterale” tra soggetto affidato, affidatario o social caregiver e personale specializzato, in grado - quest’ultimo - di coadiuvare operativamente, monitorare, supportare e formare gli affidatari o social caregiver nell’attività di cura quotidiana. La prima fase delle attività riguarderà la raccolta delle disponibilità dei cittadini solidali, il colloquio e la verifica degli aspetti motivazionali e dei requisiti specifici previsti e la successiva formulazione di un parere motivato di idoneità (o inidoneità), la formazione, supervisione e supporto costante dei social caregiver. Le attività previste si articoleranno in · azioni domiciliari che consistono nel supporto alla persona per il miglioramento o il mantenimento della capacità di cura della propria igiene personale e degli ambienti domestici; nell’affiancamento durante la preparazione dei pasti; nel coinvolgimento dell’utente affidato nel miglioramento dello stile e delle abitudini quotidiane; nell’accompagnamento per commissioni · quali la spesa o il ritiro di medicinali; ·nel monitoraggio e controllo delle condizioni di vita degli utenti affidati in condizioni di vulnerabilità; · supporto al tempo libero e alla socializzazione attraverso l’ampliamento della rete sociale di riferimento, la partecipazione alla vita comunitaria; l’accompagnamento dell’utente affidato nel corso di attività ludico-ricreative, laboratoriali e di formazione; l’accompagnamento ai servizi territoriali; la cura dei rapporti con i familiari e le persone significative; l’attività di supporto emotivo, servizi di telecompagnia e ascolto, segretariato sociale. L’attività progettuale avrà la durata di 24 mesi, con decorrenza dalla data di consegna del servizio e opzione di rinnovo per ulteriori 12 mesi. La disponibilità finanziaria complessiva a copertura delle spese connesse all’attività progettuale è pari a € 430.900 annui (oltre IVA, se dovuta). Le candidature dovranno pervenire esclusivamente tramite PEC entro il 6 agosto all’indirizzo di posta certificata serviziallapersona.comunebari@pec.rupar.puglia.it, con indicazione del seguente oggetto: “Manifestazione di interesse per la coprogettazione e gestione degli interventi di monitoraggio e supporto relativi al servizio SAVES”. 07 luglio 2022 |
Contenuto Web INPS PER TUTTI - questa mattina la sigla del protocollo tra Comune, INPS, Città metropolitana e Caritas Servizi alla Persona , Comunicati stampa INPS PER TUTTI - questa mattina la sigla del protocollo tra Comune, INPS, Città metropolitana e Caritas È stato siglato questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, il protocollo d’intesa per la collaborazione al progetto “Inps per tutti” tra Direzione regionale Inps Puglia, Comune di Bari, Città Metropolitana di Bari, Caritas Bari-Bitonto, Caritas Altamura-Gravina-Acquaviva e Caritas Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che prosegue la sperimentazione già avviata nel 2019 nella Aree metropolitane di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Bari e Catania. A sottoscrivere l’accordo per il Comune di Bari il sindaco Antonio Decaro alla presenza dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico e del delegato al Welfare della Città Metropolitana Dario De Robertis, il direttore regionale Inps Puglia Giulio Blandamura, alla presenza della direttrice Inps Area metropolitana di Bari Monica Loguercio, e i rappresentati delle Caritas coinvolte: don Vito Piccinonna per la Caritas di Bari-Bitonto, Domenico Giannuzzi per la Caritas di Altamura-Gravina-Acquaviva e Cesare Pisani per la Caritas di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Il progetto mira a sviluppare un’attività di collaborazione tra istituzioni pubbliche e private con l’intento di favorire l’accesso ai sussidi assistenziali e previdenziali per coloro che, pur avendone diritto, incontrano difficoltà a fruirne a causa del contesto di emarginazione o di fragilità sociale ed economica in cui versano. Il nuovo accordo è esteso anche ai Comuni della Città metropolitana di Bari, che saranno individuati laddove si riscontri una maggiore richiesta di servizi sociali e che potranno trovare l’ausilio di una rete di assistenza e welfare già operante. Anche il ruolo della Caritas è stato esteso alle altre diocesi operanti nella provincia di Bari allo scopo di accrescere il contatto con una più larga platea di persone in difficoltà. “È importante creare una rete di maggiore prossimità attraverso un rafforzamento delle sinergie, - ha commentato Giulio Blandamura - con la volontà di raggiungere i poveri e gli emarginati, recandosi nei luoghi in cui vivono ed offrendo il necessario supporto per individuare quanto l’INPS può offrire in relazione ai casi specifici di bisogno, individuando i possibili sussidi economici loro spettanti, aiutandoli nella presentazione delle domande, quali il reddito di cittadinanza, l’assegno sociale, l’assegno al nucleo familiare, la disoccupazione e l’invalidità civile.” “Questo protocollo è il frutto di una forte volontà delle istituzioni di avvicinarsi alle persone e alle loro necessità - ha sottolineato Antonio Decaro -. In un Paese in cui si parla di Transizione digitale è giusto che i servizi, a cominciare dalle PA, possano fare un passo avanti, ma non dobbiamo mai dimenticare che dietro una form prestampata o una mail ci sono sempre una persona e una vita. Per questo è importante che in questo percorso di digitalizzazione nessuno resti indietro. Penso alla popolazione anziana e quelle case dove ci possono essere anche cinque smartphone ma senza che questo sia indice di un livello tale di alfabetizzazione digitale da permettere di accedere ad una pratica on line o di individuare i canali giusti per chiedere aiuto o accedere ad un diritto. In questo caso grazie a questa intuizione dell’INPS e alla collaborazione degli enti territoriali, istituzionali e non, possiamo fare concretamente un passo nella direzione di chi ha bisogno. Voglio ringraziare certamente gli uffici comunali che si sono proposti quali interlocutori di questo progetto ma anche le Caritas che, ancora una volta, dimostrano grande attenzione e sensibilità nei confronti della nostra cittadinanza offrendo non solo un aiuto caritatevole ma anche una forma di emancipazione attraverso percorsi di accesso a misure di sostegno istituzionali”. “Apprendere che ci sono cittadini in situazioni di disagio tale da essere di fatto impossibilitati ad accedere alle prestazioni di assistenza sociale - ha proseguito Dario De Robertis - lascia addosso il senso di una ingiustizia profonda. L’assistenza sociale è un diritto costituzionalmente garantito, ed è compito delle istituzioni far sì che la Costituzione non rimanga inattuata. Pertanto, come consigliere delegato ai servizi alla persona, ho da subito seguito con molto interesse i lavori che hanno portato allo straordinario risultato di oggi. L’impegno della Città metropolitana di Bari sarà teso ad estendere questa opportunità di inclusione sociale ai Comuni che manifestano maggiori situazioni di disagio sociale. Un ringraziamento speciale va alle Caritas che, grazie alla presenza costante sul territorio e all’impegno dei loro volontari, saranno preziosissimi alleati in questo percorso che ci permetterà di non lasciare indietro nessuno”. “A nome della Caritas di Bari e Bitonto ringrazio per l’opportunità rappresentata da questa sottoscrizione comune - ha dichiarato don Vito Piccinonna - finalizzata a far sì che sempre più non solo la città di Bari ma anche l’area metropolitana con le diversi sedi della Caritas possano contribuire a costruire e consolidare una dimensione sempre più inclusiva. Con gli altri confratelli ci piace sentirci parte di un sistema che cerca di far camminare insieme e di aprire la strada a chi si è fermato e a chi è stato lasciato ai margini: questo nuovo sguardo delle istituzioni che scendono per strada per avvicinarsi sempre più alle persone e ai loro bisogni non è solo un bel colpo d’occhio ma una strategia positiva per progredire insieme. Per questo siamo grati di questo ulteriore sforzo interistituzionale e speriamo di poter proseguire insieme su questa strada”. “Con la sottoscrizione di questo accordo - ha osservato don Mimmo Giannuzzi - ci auguriamo di poter offrire ai centri Caritas un ulteriore strumento per un ascolto più competente e risposte più efficaci ai bisogni delle famiglie e delle persone che si rivolgono alle nostre comunità”. “La Caritas di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi - ha concluso don Cesare Pisani - accoglie con particolare favore l’intesa operativa raggiunta con il progetto Inps per tutti ed auspica una collaborazione tra istituzioni finalizzata a garantire riconoscimento e tutela effettiva dei diritti fondamentali delle persone più vulnerabili”. IN ALLEGATO IL TESTO DEL PROTOCOLLO SOTTOSCRITTO OGGI CON IL DETTAGLIO DELLE AZIONI PREVISTE. Allegati Inps per tutti testo protocollo 14 dicembre 2021 |
Contenuto Web Giornata mondiale per la Polio, presentate la campagna del Rotary POLIOPLUS e la "Passeggiata di solidarietà" di domenica 11 novembre Servizi alla Persona , Comunicati stampa Giornata mondiale per la Polio, presentate la campagna del Rotary POLIOPLUS e la "Passeggiata di solidarietà" di domenica 11 novembre In occasione del 30° anniversario della Giornata Mondiale per la Polio istituita dal Rotary International con l’attivazione del progetto POLIOPLUS per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta per l’eradicazione della poliomielite nel mondo, è stato presentato questa mattina l’evento organizzato dai Club Rotary e Rotaract della città di Bari per celebrare tre decenni di progressi nella lotta alla poliomelite. Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico Riccardo Giorgino e Giambattista De Tommasi, past governatori Distretto Rotary 2120, Marco Abate, assistente del governatore Distretto Rotary 2120, Giorgio Salvo, presidente Rotary Club Bari, Pasquale Pignataro, delegato del presidente del Rotary Club Bari Sud, Gennaro Volpe, presidente Rotary Club Bari Castello, Iacopo Metta, presidente Rotary Club Bari Mediterraneo, Matteo Di Biase, presidente Rotary Club Bari Ovest e Ciro Di Maio, Francesco Clarizio e Michele Di Biase in rappresentanza del Rotaract. Nel corso dell’incontro è stata anche presentata la “Passeggiata di solidarietà” in programma nel parco 2 Giugno domenica 11 novembre, con l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno del programma PolioPlus. La poliomielite è una malattia paralizzante e potenzialmente mortale che minaccia ancora i bambini di alcune parti del mondo. Il poliovirus invade il sistema nervoso e può causare paralisi in poche ore. Può colpire persone di qualsiasi età, ma per la maggior parte bambini di età inferiore ai cinque anni. La poliomielite è incurabile, ma completamente prevenibile col vaccino. “Ringrazio i Rotary Club e il Rotaract - ha detto Francesca Bottalico - per aver organizzato un’iniziativa altamente meritoria, che contiene in sé i valori della protezione della vita dei minori e delle fasce più deboli di una comunità, in tutto il mondo: personalmente posso testimoniare la grande serietà e l’impegno umanitario profuso quotidianamente dal Rotary, in quanto spesso ho avuto il piacere di incontrare i rappresentanti dei club per promuovere iniziative su questi temi, tanto delicati quanto universali. Vedere oggi i rappresentanti dei Club riuniti qui, allo stesso tavolo, rappresenta un bel messaggio per tutta la città, anche perché diversi associati lavorano all’interno delle strutture del Welfare cittadino. La passeggiata di domenica 11 novembre rappresenta il culmine di un processo avviato con serietà e professionalità, e che certamente è adatto a prolungare nel tempo i suoi effetti. Sarà un momento di incontro, quindi, che consentirà a Bari di restare connessa con il resto del mondo. L’amministrazione comunale appoggia con entusiasmo questo progetto perché è convinta che salvare un bimbo dalla malattia e dalla morte significa salvare un intero Paese”. “Questa iniziativa - ha spiegato Giorgio Salvo - rappresenta per noi il naturale coronamento di un grandioso progetto avviato su scala mondiale 30 anni fa, che si proponeva un obiettivo davvero ambizioso: eradicare completamente la poliomielite dall’intero pianeta. Ci siamo presto resi conto che l’unico metodo per sconfiggere questa terribile malattia, invalidante e potenzialmente mortale per i più piccoli, era procedere alla vaccinazione di massa delle popolazioni colpite. Cosa non facile, in quanto nel mondo nascono ogni giorno circa 300 mila bambini. Dal 1988, anno di inizio della campagna vaccinale, sono stati immunizzati circa 2 miliardi e mezzo di persone, e oggiil nostro obiettivo è distribuire in un anno circa 430 milioni di dosi di vaccino. Numeri importanti, quindi, che hanno avuto gli effetti sperati: dai 350 mila nuovi casi di polio nei 125 Paesi interessati all’anno degli inizi della campagna, adesso contiamo appena 19 casi, tutti verificatisi solo in due Paesi: il Pakistan e l’Afghanistan. Un risultato eccellente, ma non del tutto soddisfacente, in quanto il verificarsi anche di un solo caso ci impedisce di definire la malattia debellata del tutto, perché il virus potrebbe riprendere vigore e tornare a infettare la popolazione” Dopo aver ringraziato l’amministrazione comunale per aver appoggiato l’iniziativa, Riccardo Giorgino e Michele Simone, referenti del progetto per il distretto Rotary 2120 di Puglia e Basilicata, hanno approfondito le caratteristiche della poliomielite, sottolineando il profondo impegno economico profuso dal Rotary per la campagna di vaccinazione di massa, necessaria per arrivare alla scomparsa totale della malattia. “Un risultato alla portata - hanno sottolineato -, ma non ancora completamente raggiunto talvolta per ragioni geopolitiche, con Paesi coinvolti in guerre o conflitti che impediscono alle popolazioni isolate di essere raggiunte facilmente dagli operatori sanitari, e per il problema che il virus della polio nel tempo subisce mutazioni, e quindi di conseguenza occorre modificare anche la composizione del vaccino. I due esponenti del Rotary hanno concluso insistendo sulla necessità di proseguire sulla strada della sensibilizzazione e informazione impegnando energie e risorse economiche, per evitare che cali il sipario su una questione di vitale importanza per i bambini di tutto il mondo. “Abbiamo voluto i coinvolgere tutta la città nel nostro progetto - ha concluso Francesco Clarizio -, organizzando, per domenica 11 novembre, al parco 2 Giugno, la passeggiata di solidarietà, che auspichiamo possa registrare una massiccia adesione da parte della comunità barese. La partecipazione all’evento, oltre a centrare l’obiettivo della raccolta fondi, confermerebbe soprattutto il riconoscimento dell’impegno profuso dai nostri sodalizi attraverso i service che possiamo dire essere la filosofia di vita dei club Rotary. Partecipare alla passeggiata di solidarietà sarà quindi un’occasione importante per essere protagonisti di un cambiamento epocale”. 24 ottobre 2018 |
Contenuto Web In pubblicazione la manifestazione di interesse per il servizio di affido di adulti con disabilità Servizi alla Persona , Comunicati stampa In pubblicazione la manifestazione di interesse per il servizio di affido di adulti con disabilità L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che è in pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di Bari la manifestazione di interesse per il servizio di affido di adulti con disabilità che siano in difficoltà, privi di assistenza o che non possano essere assistiti adeguatamente dalle famiglie di appartenenza. Questa tipologia di intervento consente alle persone diversamente abili di poter essere affidate a singoli volontari o a un nucleo familiare in grado di garantire il soddisfacimento delle loro esigenze fondamentali in un ambiente affettivamente idoneo. In virtù della valenza educativa e sociale del servizio, l’assessorato ha dedicato risorse finanziarie specifiche per garantire, in via sperimentale, un contributo mensile a titolo di rimborso spese, non assimilabile a un rapporto di lavoro, a coloro che daranno la propria disponibilità e saranno selezionati dall’equipe valutativa nominata dalla ripartizione Servizi alla Persona, che provvede alla selezione/formazione degli affidatari e ad effettuare l’abbinamento disabile/affidatario. I soggetti destinatari dell’affido sono cittadini maggiorenni sia autosufficienti sia non autosufficienti, anche con disagio psico-sociale, in possesso del riconoscimento d’invalidità ai sensi della legge 104/92, fino ad un limite d’età di 64 anni. Sono quattro le tipologie di affido previste in base all’impegno garantito dall’affidatario: si va dall’affido diurno (l’assistito trascorre qualche ora della giornata con la famiglia o con il singolo affidatario per minimo tre giorni a settimana) a quello di sostegno (l’assistito vive in una struttura residenziale o frequenta una struttura semiresidenziale, è prossimo alla deistituzionalizzazione e condivide con l’affidatario qualche giorno al mese per facilitare il percorso di uscita dalla struttura), dall’affido familiare a tempo pieno (affidato e affidatario convivono presso l’abitazione della persona con disabilità o di chi lo assiste, purché l’abitazione presenti condizioni dignitose e consone alle esigenze della persona assistita) a quello temporaneo (prevede la convivenza con la variante del periodo di tempo limitato ai mesi estivi, alle festività o a dei periodi determinati). I contributi previsti sono di 20 euro giornalieri per l’affido temporaneo, 50 euro mensili per l’affido di sostegno, 300 euro mensili per l’affido diurno e 600 euro mensili per l’affido a tempo pieno. Il budget complessivo previsto per i progetti personalizzati, della durata trimestrale, con possibilità di rinnovo, ammonta a 60mila euro, con il quale si stima si possano coprire le esigenze di 10-15 persone con disabilità. “L’orientamento del Comune di Bari - commenta Francesca Bottalico - è quello di sostenere la cura e l’assistenza delle persone con disabilità in modo tale da favorire il loro benessere e la loro piena integrazione sociale. Pertanto stiamo cercando di attivare e potenziare interventi già esistenti, come nel caso dell’affido che costituisce una valida alternativa al percorso di istituzionalizzazione. Grazie al lavoro condiviso e alla stretta collaborazione con il distretto socio-sanitario, in particolare con il Centro di Salute Mentale (CSM) della Asl/Ba per i casi in cui la disabilità sia psichica e con i cinque Municipi, abbiamo avviato questo servizio sperimentale per consentire ai cittadini disabili di essere seguiti costantemente tra le mura di casa per agevolare il distacco dalle strutture riabilitative e avviare un percorso di autonomia personale, seppure “limitata””. I soggetti affidatari potranno essere nuclei familiari o cittadini, di età compresa fra i 25 e i 64 anni, in buono stato di salute e con un reddito congruo, che offrono la propria disponibilità nei confronti di una persona diversamente abile attraverso un atto d’impegno che definisce tempi, modalità e scadenze del progetto di affido. In particolare, gli affidatari dovranno curare i rapporti con la famiglia dell’assistito, interfacciarsi con i Servizi sociali territoriali e l’assistente sociale referente e, laddove la disabilità sia psichica, accettare la supervisione e il rapporto periodico del Centro di Salute Mentale della Asl/Ba. Dopo l’acquisizione della domanda d’interesse, l’equipe valutativa - composta da un assistente sociale di ciascun Municipio, la POS area Coordinamento Politiche Sociali per la non Autosufficienza o suo delegato, il direttore del Centro di Salute Mentale della Asl/Ba Bari (in caso di disabilità psichica) o suo delegato e da un referente della Riabilitazione del Distretto socio-sanitario (in caso di disabilità fisica) o suo delegato - effettuerà un colloquio conoscitivo finalizzato alla verifica degli aspetti motivazionali e delle condizioni richieste nell’avviso esplorativo per procedere all’eventuale abbinamento tra affidato e affidatario. I soggetti e/o famiglie interessati e in possesso dei requisiti richiesti dovranno far pervenire a mano presso la ripartizione Servizi alla persona - Area della Non Autosufficienza -, in piazza Chiurlia 27, o via posta elettronica certificata, all’indirizzo pec disabili.comunebari@pec.rupar.puglia.it, la propria manifestazione d’interesse per il servizio entro e non oltre le ore 13 del prossimo 22 marzo. 21 febbraio 2017 |
Contenuto Web Piano operativo a contrasto delle ondate di calore e a tutela degli anziani e delle persone fragili: i dati degli interventi effettuati dal 1 luglio al 31 agosto 2021 Servizi alla Persona , Comunicati stampa Piano operativo a contrasto delle ondate di calore e a tutela degli anziani e delle persone fragili: i dati degli interventi effettuati dal 1 luglio al 31 agosto 2021 L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noti i dati relativi agli interventi effettuati nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 agosto 2021 nell’ambito del Piano operativo cittadino a contrasto delle ondate di calore a tutela degli anziani e delle persone fragili. “Nonostante le temperature altissime di questi mesi e gli effetti indiretti sulla qualità della vita di tanti cittadini e cittadine vulnerabili, la rete e il programma promossi dall’assessorato al Welfare hanno accompagnato per tutta l’estate, senza alcuna interruzione, le persone più sole - commenta Francesca Bottalico -. Lo confermano i dati, che rispetto a quelli dello scorso anno vedono crescere i numeri dei servizi dedicati all’ascolto e al sostegno psicologico e degli interventi delle unità di strada grazie alle quali abbiamo monitorato costantemente le condizioni delle persone senza dimora, particolarmente a rischio a causa del grande caldo. Per questo lavoro intenso, frutto di una programmazione condivisa, ringrazio gli operatori della rete pubblica e istituzionale che negli ultimi due anni hanno costruito insieme a noi un’importante banca dati con cartelle uniche sociali fondamentali per consentirci di seguire anche i casi più difficili. Come gli altri anni, accanto alle attività domiciliari e ai presidi di prossimità cittadini, che hanno garantito l’accesso a tutti i servizi e beni di prima necessità, tantissime sono state le attività realizzate per strada a supporto non solo delle persone senza dimora ma anche degli anziani e delle persone in difficoltà. Per questo la rete ha lavorato ogni giorno per raggiungere i luoghi di vita, le piazze, i giardini e le periferie della città sia con attività e interventi di ascolto realizzati dai mediatori e dagli educatori di strada, sia con momenti di aggregazione e azioni di comunità quali spettacoli di strada, laboratori interculturali e intergenerazionali. Questo ha significato la capacità di rispondere al contempo a bisogni materiali e immateriali di migliaia di cittadini che per ragioni diverse, vivono situazioni di difficoltà e solitudine”. Per quanto riguarda il progetto Serenitanziani sono state registrate 1215 telefonate al servizio Sorveglianza attiva, che assicura monitoraggio telefonico e domiciliare agli anziani segnalati dai servizi sociali territoriali, dai Municipi e dal P.I.S.; 458 telefonate al Telefono amico, il numero verde gratuito 800 063 538 che consente di ricevere ascolto e supporto nei momenti di bisogno; 145 telefonate agli operatori del Sostegno psicologico rivolto agli over 65. Nello stesso periodo 381 anziani sono stati contattati dal servizio Prevenzione ondate di calore nelle giornate contrassegnate dal bollino arancione e rosso, mentre sono complessivamente 988 gli anziani che nel periodo in esame hanno scelto di partecipare alle attività promosse per il tempo libero. Grazie a “Non più soli”, il programma di contrasto alle solitudini delle persone anziane e fragili che prevede supporto nei percorsi di autonomia per l’inclusione sociale, 86 persone sono state accompagnate nelle attività ordinarie di igiene e cura personale, igiene dell’ambiente, monitoraggio delle condizioni di vita, supporto psicologico, consegna della spesa, azioni di compagnia. A causa delle temperature particolarmente elevate, gli operatori del servizio hanno ridotto al massimo le uscite degli utenti, sostituendoli nelle attività da svolgere fuori casa. Quanto al P.I.S. - Pronto Intervento Sociale, che raccoglie e intercetta, 24 ore su 24, le situazioni di bisogno più urgenti su tutto il territorio cittadino, il servizio ha registrato 433 segnalazioni complessive, con 43 interventi in loco, 68 interventi in reperibilità e 226 richieste di accoglienza, effettuando 10 inserimenti nella struttura Chill house, 63 inserimenti nel centro di accoglienza notturna Andromeda e 1 in una comunità protetta per minori. Le maggiori criticità hanno riguardato persone senza dimora (316), migranti (222), anziane (93) e minori (55), con problemi di dipendenza (37), patologie sanitarie (79) e psichiatriche (53). Nel periodo in esame l’unità comunale di strada comunale itinerante “Care for people”, attiva in orari serali e notturni per intercettare le persone fragili, ha effettuato complessivamente 793 prestazioni tra accessi spontanei, segnalazioni e interventi in loco. All’attività di “Care for people” si è aggiunta quella della Croce Rossa Italiana- Sezione di Bari, nei mesi di luglio e agosto l’Unità di Strada del Comitato di Bari della Croce Rossa Italiana ha incontrato in media ogni sera 30 persone senza dimora o in stato di forte disagio effettuando 364 contatti, svolti due giorni a settimana in modo itinerante presso i giacigli individuati sul territorio cittadino. I volontari della Croce Rossa hanno inoltre distribuito circa 500 kg di viveri confezionati e bevande, oltre a vestiario, biancheria intima, mascherine e kit igienici, avviando 12 persone senza dimora ai centri vaccinali Covid-19. Nello stesso periodo, sono stati consegnati carnet di buoni pasto a 109 nuclei familiari in situazione di disagio a seguito di una valutazione effettuata in base a “indici di diseguaglianza” valutati da CRI. Nei mesi considerati, sono stati erogati 456 carnet (ciascuno del valore di 50 euro) per un totale di 22.800 euro. In base agli stessi criteri valutativi, sono stati consegnati 128 pacchi contenenti viveri e generi di prima necessità a 68 nuclei familiari, rappresentanti 246 soggetti (di cui 69 minori), per un totale complessivo di oltre 11 quintali di prodotti. Dal 1 luglio al 29 agosto, sono state invece 14.867 le prestazioni complessive erogate dal Centro diurno comunale per il contrasto alla povertà estrema Area 51, con 9340 pasti distribuiti tra colazione pranzo e cena, 2.106 accessi per docce e servizi igienici, 414 per deposito di bagagli e distribuzione indumenti e 1.937 interventi di segretariato sociale e orientamento, oltre a 1.070 interventi di altre tipologie. Nel periodo considerato, inoltre, il centro di accoglienza notturna “Andromeda” per persone senza dimora in situazioni di povertà estrema, emarginazione e isolamento sociale, ha effettuato 38 nuove accoglienze con 11 uomini e 5 donne italiani e 21 uomini e 1 donna stranieri, inoltre nel periodo considerato hanno usufruito del servizio 65 ospiti di cui 52 uomini (21 italiani e 31 stranieri) e 13 donne (9 italiane e 4 straniere). Il Centro antiviolenza comunale ha registrato 22 accessi, di cui 7 prese in carico, 8 richieste di informazioni e 5 invii ad altro servizio. In particolare nel mese di luglio è stato registrato un solo intervento in emergenza con accompagnamento in denuncia senza alcun collocamento. Ad agosto, invece, sono stati effettuati 3 servizi di pronto intervento con 1 solo collocamento in struttura. Infine, l'equipe ha garantito il servizio h24, effettuato incontri di equipe con i servizi sociali e assicurato il funzionamento degli sportelli online. Peraltro nel mese di agosto è ripresa l'attività di sportello in presenza presso il Politecnico di Bari (ogni primo e terzo venerdì del mese), mentre quello presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro è attivo ogni secondo e quarto venerdì del mese. L’equipe del CAV ha partecipato alla progettualità Estate leggerà con il coinvolgimento di donne utenti del centro con figli minori in percorsi di letture animate, attività teatrali e giochi psico-educativi sulle emozioni. Infine, nel periodo considerato, gli sportelli del Segretariato Sociale dei 5 Municipi e della ripartizione Servizi alla persona hanno registrato 955 contatti per richieste di informazioni sui servizi del piano straordinario a contrasto degli effetti delle ondate di calore sulle persone più fragili (adulti in difficoltà, anziani, famiglie e minori e migranti) con particolare riferimento a: La Casa della Genitorialità (8), servizi per la prima infanzia (4), servizi culturali e sportivi per minori (53), -Emporio e Boutique Sociale Casa delle Bambine e dei Bambini (4), Centri Servizi per le famiglie (69), Emporio della Salute del Villaggio del Fanciullo (8), Farmacia Estate (1)progetto SEMI (1), Adulti e famiglie: richieste info per marginalità estrema servizi di accoglienza a bassa soglia (119), consulenza legale (3), PIS (169), Area 51 (190), mense parrocchiali (53), attività associazione InConTra (103), Casa delle Culture (54), interventi sociali per anziani (10), servizio affido anziani (18), Terza età richiesta info per bisogno assistenza domiciliare (82), Serenità anziani(1), Telefono amico (1), Non più Soli (3), mense Parrocchiali (103), Croce Rossa Italiana (4). 02 settembre 2021 |
Contenuto Web Piano operativo a contrasto delle ondate di calore e a tutela degli anziani e delle persone fragili: i dati degli interventi effettuati dal 1 al 30 luglio 2021 Servizi alla Persona , Comunicati stampa Piano operativo a contrasto delle ondate di calore e a tutela degli anziani e delle persone fragili: i dati degli interventi effettuati dal 1 al 30 luglio 2021 L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noti i dati relativi agli interventi effettuati nel periodo compreso tra il 1 e il 30 luglio 2021 nell’ambito del Piano operativo cittadino a contrasto delle ondate di calore a tutela degli anziani e delle persone fragili. Per quanto riguarda il progetto Serenitanziani sono state registrate 431 telefonate al servizio Sorveglianza attiva, che assicura monitoraggio telefonico e domiciliare agli anziani segnalati dai servizi sociali territoriali, dai Municipi e dal P.I.S.; 236 telefonate al Telefono amico, il numero verde gratuito 800 063 538 che consente di ricevere ascolto e supporto nei momenti di bisogno; 70 telefonate agli operatori del Sostegno psicologico rivolto agli over 65. Nello stesso periodo 115 anziani sono stati contattati dal servizio Prevenzione ondate di calore nelle giornate contrassegnate dal bollino arancione, mentre sono complessivamente 168 gli anziani che nel periodo in esame hanno scelto di partecipare alle attività promosse per il tempo libero. Grazie a “Non più soli”, il programma di contrasto alle solitudini delle persone anziane e fragili che prevede supporto nei percorsi di autonomia per l’inclusione sociale, 86 persone sono state accompagnate nelle attività ordinarie di igiene e cura personale, igiene dell’ambiente, monitoraggio delle condizioni di vita, supporto psicologico, consegna della spesa, azioni di compagnia. A causa delle temperature particolarmente elevate, gli operatori del servizio hanno ridotto al massimo le uscite degli utenti, sostituendoli nelle attività da svolgere fuori casa. Quanto al P.I.S. - Pronto Intervento Sociale, che raccoglie e intercetta, 24 ore su 24, le situazioni di bisogno più urgenti su tutto il territorio cittadino, il servizio ha registrato 221 segnalazioni complessive, con 22 interventi in loco, 35 interventi in reperibilità e 114 richieste di accoglienza, effettuando 7 inserimenti nella struttura Chill house, 28 inserimenti nel centro di accoglienza notturna Andromeda e 1 in una comunità protetta per minori. Le maggiori criticità hanno riguardato persone senza dimora (167), migranti (113), anziane (45) e minori (20), con problemi di dipendenza (15), patologie sanitarie (37) e psichiatriche (23). Nel mese di luglio l’unità comunale di strada comunale itinerante “Care for people”, attiva in orari serali e notturni per intercettare le persone fragili, ha effettuato complessivamente 403 prestazioni tra accesi spontanei, segnalazioni e interventi in loco. All’attività di “Care for people” si è aggiunta quella della Croce Rossa Italiana- Sezione di Bari, che ha effettuato complessivamente 258 interventi e contattato ogni sera una media di 29 persone in condizioni di forte disagio e senza dimora. Nell’ambito di questa attività sono stati distribuiti circa 350 kg di viveri confezionati e bevande, e sono state avviate 8 persone senza dimora al vaccino Covid-19. Sono stati inoltre elargiti 1.240 buoni spesa per un valore di 6.200 euro in favore di 31 nuclei familiari (per un totale di 93 persone di cui 35 minori) e consegnati 58 pacchi viveri e generi di prima necessità a 30 nuclei familiari r (per un totale di 90 persone di cui 30 minori). Dal 1 al 30 luglio, ancora, sono state 7.830 le prestazioni complessive erogate dal centro comunale diurno per persone in povertà estrema “Area 51”, con 4.659 pasti distribuiti tra pranzo e cena, 1.210 accessi per docce e servizi igienici, 248 per deposito di bagagli e distribuzione indumenti e 1.249 interventi di segretariato sociale e orientamento, oltre a 646 interventi di altre tipologie. La rete delle mense gestite dalla Caritas Diocesana di Bari ha provveduto nel mese di luglio alla somministrazione di 6.356 pasti al persone senza dimora e in condizioni di particolare bisogno. Nel periodo considerato, inoltre, il centro di accoglienza notturna “Andromeda” per persone senza dimora in situazioni di povertà estrema, emarginazione e isolamento sociale, ha effettuato 20 nuove accoglienze con 7 uomini e 3 donne italiani e 9 uomini e 1 donna stranieri, registrando 58 ospiti complessivi di cui 44 uomini (19 italiani e 25 stranieri) e 14 donne (9 italiane e 5 straniere). A luglio il Centro antiviolenza comunale ha intercettato 10 donne in difficoltà effettuando 4 prese in carico, 1 invio ad altro CAV (in quanto le donne in questione erano residenti in altri Comuni) e attività di ascolto e orientamento in favore di 5 donne. L’equipe del CAV ha partecipato alla progettualità Estate leggerà con il coinvolgimento di donne utenti del centro con figli minori in percorsi di letture animate, attività teatrali e giochi psico-educativi sulle emozioni. Infine, nel periodo considerato, gli sportelli del Segretariato Sociale dei 5 Municipi e della ripartizione Servizi alla persona hanno registrato 409 richieste di informazioni sui servizi previsti nell’ambito piano straordinario a contrasto degli effetti delle ondate di calore sulle persone più fragili con particolare riferimento a: La Casa della Genitorialità (3), servizi per la prima infanzia (4), servizi culturali e sportivi per minori (53), -Emporio e Boutique Sociale Casa delle Bambine e dei Bambini (3), progetto SEMI (1), servizi di accoglienza a bassa soglia per adulti e famiglie (11), consulenza legale (2), PIS (83), Area 51 (93), mense parrocchiali (53), attività associazione InConTra (53), Casa delle Culture (34), interventi sociali per anziani (5), servizio affido anziani (9), servizi tempo libero anziani (1), centro aperto polivalente per anziani (1). “Anche quest’anno la rete pubblico-privata coordinata dal Welfare comunale per sostenere gli anziani e le persone fragili e senza dimora, attiva durante tutto l’anno ma potenziata nei mesi estivi, sta funzionando bene - commenta Francesca Bottalico - e la capacità di risposta ai bisogni espressi lo conferma, come documentato dalle banche dati e dalle prese in carico. Crescono i numeri, in particolare quelli dei servizi di ascolto, delle attività domiciliari e di sostegno psicologico, e migliora sensibilmente il monitoraggio delle situazione di maggior vulnerabilità effettuato attraverso le unità di strada e i censimenti notturni, che ci permettono di avere una situazione in continuo aggiornamento in particolare in particolare sulle persone senza dimora per le quali si registra un aumento di servizi, accoglienza e sostegno nonostante gli arrivi dall’area metropolitana e la richiesta di altri Comuni di poter usufruire del piano elaborato dalla città di Bari. Un lavoro di coordinamento frutto di una programmazione condivisa, resa possibile dal lavoro quotidiano della rete pubblica e istituzionale che negli ultimi due anni ci ha permesso di costruire di un’importante banca dati con cartelle uniche sociali fondamentali per seguire i casi più difficili. Nei prossimi mesi verrà pubblicato il nuovo piano strategico di contrasto alle povertà estreme della città di Bari, con più di 100 realtà cittadine del privato sociale e del volontariato che hanno lavorato insieme a noi per l’analisi del bisogno individuale di ogni cittadino coinvolto. Nelle prossime settimane, inoltre, è prevista l’attivazione di un equipe straordinaria con l’Asl per la presa in carico di situazioni complesse multiproplematiche, che richiedono un presa in carico sanitaria imprescindibile per evitare, ad esempio, che persone con patologie psichiatriche o problemi di dipendenze restino per strada dopo aver rifiutato di accedere alla rete dei servizi comunali Accanto alle azioni di sostegno, quest’estate si caratterizza per le tante attività pensate per rafforzare la cura delle relazioni che stanno suscitando grande apprezzamento, come nel caso delle vacanze urbane, delle veleggiate sociali, delle attività di incontro e festa negli spazi pubblici, come pure il potenziamento degli spazi rivolti alla terza età, spazi sociali per leggere e biblioteche popolari che consentiranno a tutti, specie nel mese di agosto, di vivere eventi e opportunità di incontro e socializzazione anche nelle giornate più calde”. 02 agosto 2021 |
Contenuto Web Presentato questa mattina a Palazzo di Città il "Villaggio Epilessia" promosso da Aice e Lice Servizi alla Persona , Comunicati stampa Presentato questa mattina a Palazzo di Città il "Villaggio Epilessia" promosso da Aice e Lice Si è svolta questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione del “Villaggio Epilessia”, iniziativa promossa da Aice (Associazione italiana contro l’epilessia) e Lice (Lega italiana contro l’epilessia) con il patrocinio del Comune di Bari per diffondere la consapevolezza e la corretta informazione sulla patologia e contrastare ogni tipo di stigma. Il Villaggio, che sarà ospitato domenica 11 febbraio, dalle ore 10 alle 13, negli spazi dell’ex tesoreria comunale di Palazzo di Città, sarà un luogo di incontro e di informazione fra cittadini ed esperti sulle varie tematiche che riguardano la patologia, dalle cure dei diversi tipi di epilessia alle problematiche della maternità o dell’inserimento socio- lavorativo. Sono intervenuti alla presentazione Silvia Russo Frattasi, consigliera comunale e presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità, Carlo Dipinto, presidente regionale di Aice Puglia, Angela La Neve, responsabile centro epilessia UOC neurofisiopatologia del Policlinico di Bari e componente del consiglio direttivo nazionale Lice, e Vittorio Sciruicchio, dirigente medico di I livello presso il Centro Epilessia ed EEG Età Evolutiva dell'Ospedale San Paolo di Bari e consigliere regionale Lice. “Siamo felici di presentare qui oggi e di sostenere un’iniziativa importante e siamo al fianco delle associazioni, dei medici e delle famiglie che animeranno questo Villaggio Epilessia, che servirà, prima di tutto, a diffondere consapevolezza tra le persone e a dare risposte su una patologia di cui si parla ancora troppo poco - ha affermato Silvia Russo Frattasi -. E’ fondamentale intensificare gli sforzi per sostenere le persone affette da epilessia, così come le loro famiglie. Ancora oggi, chi è affetto da questa patologia affronta gravi ostacoli nei percorsi di studio o sul lavoro. Per questo, iniziative come questa sono utili e lanciano un messaggio: l’epilessia non deve far paura. L’informazione e la formazione, infatti, sono alla base della conoscenza e del superamento di ogni stigma. Con questo obiettivo, nello stesso giorno del Villaggio, inaugureremo sul lungomare una panchina dipinta di viola, colore simbolo della Giornata Internazionale dell’Epilessia”. “Con questa iniziativa vogliamo rilanciare l’attenzione sull’epilessia e diffondere informazioni corrette, anche per favorire la capacità di intervenire in caso di crisi epilettiche - ha sottolineato Carlo Dipinto -. Sarà, quindi, uno spazio in cui accoglieremo cittadine e cittadini: non solo chi è affetto da epilessia ma anche chi, in generale, vuole sapere di più su questo tema, un luogo di incontro tra il desiderio di sapere e la conoscenza di medici, esperti ed operatori. Oltre alle campagne per abbattere ogni stigma, Aice sta portando avanti da tempo un’azione per chiedere l’approvazione di una legge nazionale che dia all’epilessia un quadro normativo certo, che vada dal diritto alla diagnosi, alla cura, alla scolarizzazione, all’inserimento socio-lavorativo, così come chiede anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’appello che rivolgiamo, anche alle parlamentari e ai parlamentari del nostro territorio, è quindi quello di sostenere i disegni di legge attualmente in discussione sia al Senato che alla Camera, con l’obiettivo di arrivare ad un provvedimento di sintesi in grado di far fare un salto di qualità alla vita dei pazienti e delle loro famiglie”. “L’epilessia è ancora circondata da un grosso stigma, pur essendo una delle più frequenti patologie neurologiche croniche, che interessa l’un per cento della popolazione - ha proseguito Angela La Neve -. Informare anche chi non ne è affetto è molto utile, proprio perché aiuta ad abbattere questo stigma. E molto spesso, anche gli stessi pazienti sono restii a parlare apertamente dell’epilessia, trovandosi a subire gravi ostacoli o addirittura situazioni di emarginazione, soprattutto nel mondo del lavoro. Siamo, quindi, impegnati per creare maggiore consapevolezza e contrastare questi pregiudizi e anche per diffondere il più possibile in ogni presidio le informazioni sull’epilessia e su tutti i temi più importanti che la riguardano”. “Per favorire una sempre maggiore consapevolezza è fondamentale fare rete, così come abbiamo fatto per questa iniziativa e per tutte le campagne che portiamo avanti sull’epilessia - ha concluso Vittorio Sciruicchio -. E’ importante essere una squadra coesa, composta da istituzioni, famiglie e associazioni di medici e specialisti, perché informare correttamente, tutti insieme, aiuta a curare. L’idea del Villaggio nasce, infatti, proprio per dare risposte che a volte non è facile dare nell’ambito delle consuete attività di ambulatorio. Questa iniziativa consente di dare risposte approfondite a domande importanti, che riguardano la qualità della vita in tutti i suoi aspetti. Risposte che abbiamo il dovere di dare, proprio per migliorare la qualità della vita delle persone e delle loro famiglie”. Dalle ore 10 alle 13 di domenica 11 febbraio, quindi, medici ed esperti presenti al Villaggio dell’Epilessia risponderanno alle domande più frequenti su questa patologia. L’accesso alla sala ex Tesoreria sarà libero, con ingresso da via Roberto da Bari 1. L’evento sarà una delle iniziative previste in città in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia, voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ricorre ogni anno nel secondo lunedì di febbraio (quest’anno il 12 febbraio) con l'obiettivo di promuovere la consapevolezza su questa patologia che nel mondo, secondo l’Oms, colpisce circa 50 milioni di persone di tutte le età. In questi giorni, infatti, molti monumenti in varie città d’Italia si illumineranno di viola, colore simbolo della Giornata Internazionale dell’Epilessia. A Bari il 12 febbraio si illumineranno di viola la fontana di piazza Moro e la torre del palazzo della Città Metropolitana. Sarà inoltre dipinta di viola una panchina sul lungomare Nazario Sauro (la terza panchina in direzione sud dopo il giardino De André, all’altezza di largo Giordano Bruno), che sarà inaugurata domenica 11 febbraio, alle ore 12, durante lo svolgimento del Villaggio Epilessia, alla presenza della consigliera comunale e presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità Silvia Russo Frattasi. Secondo i dati di Lice, sono oltre 550mila le italiane e gli italiani che, insieme alle loro famiglie, vivono questa patologia cronica e invalidante, che nel 30 per cento dei casi è anche farmaco-resistente. Le campagne promosse in questi giorni dalle associazioni per infrangere ogni stigma che riguarda questa patologia intendono contrastare anche le gravi difficoltà che le persone affette da epilessia nel nostro Paese affrontano nel mondo del lavoro. Secondo i dati riportati dalle associazioni, il 40 per cento delle persone con epilessia in età da lavoro è disoccupato e il solo dichiarare di assumere medicinali anticrisi, anche nel loro pieno controllo, è spesso causa di dannosi pregiudizi. Per maggiori informazioni sull’epilessia e sulle campagne per promuovere la consapevolezza sul tema: Aice: http://www.aice-epilessia.it/ Lice: https://www.lice.it/ 07 febbraio 2024 |
Contenuto Web Pubblicato l'avviso per l’affidamento a soggetti del terzo settore della gestione del progetto di co-housing per gli anziani con bisogni socio-sanitari Servizi alla Persona , Comunicati stampa Pubblicato l'avviso per l’affidamento a soggetti del terzo settore della gestione del progetto di co-housing per gli anziani con bisogni socio-sanitari L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che è stato pubblicato, a questo link, l’avviso finalizzato all'individuazione di un soggetto partner per la co-progettazione e l'esecuzione del progetto denominato “Co-housing per la terza età - vulnerabili”. Il servizio, volto a promuovere l’aggregazione sociale degli anziani fragili e a stimolarne l’autonomia al fine di contrastare forme di isolamento ed emarginazione, prevede un modello di convivenza autogestita che consentirà ai beneficiari di diminuire i costi dell’abitare condividendo compiti e impegni quotidiani (ad esempio cucinare, svolgere commissioni, gestire la lavanderia, accompagnamento servizi, orientamento, oss di comunità). In quest’ottica la sperimentazione del co-housing mira a contrastare da un lato le condizioni di marginalità e disagio socio-economico, dall’altro la solitudine e la deprivazione degli affetti che spesso vi si accompagnano, attraverso pratiche di auto-mutuo-aiuto. La misura è rivolta ad anziani (anche con leggere difficoltà cognitive quali vuoti di memoria, attenzione, ragionamento, linguaggio) residenti nel territorio comunale di età pari o superiore a 65 anni che desiderino intraprendere un percorso di coabitazione e che siano autosufficienti o parzialmente autosufficienti, privi di patologie invalidanti e con patologie che non richiedano assistenza medico-infermieristica. Per ogni persona accolta verrà redatto un progetto personalizzato condiviso tra l’equipe di riferimento multidisciplinare e il beneficiario, al fine di delineare gli obiettivi dell’inserimento, le azioni per raggiungerli, i tempi presumibili per la realizzazione del progetto, l’eventuale compartecipazione mensile alle spese relative ai beni di prima necessità in base alla capacità reddituale di ogni ospite. L’indagine esplorativa è quindi finalizzata a sostenere interventi progettuali del terzo settore volti a realizzare attività di deistituzionalizzazione e uscita da strutture socio-sanitarie in favore di cittadini over 65, in un’ottica di integrazione tra offerta privata e offerta pubblica di servizi che garantiscano il diritto a un invecchiamento attivo in un percorso di promozione del benessere. Il co-housing potrà avere luogo in alloggi nella disponibilità dell’ente affidatario o reperiti dallo stesso sul mercato immobiliare. L’unità abitativa dovrà avere una capienza minima di 6 posti letto per ospitare gli utenti in stanze possibilmente singole con condivisione di spazi comuni (cucina, mensa, lavanderia, servizi igienici, ecc.). “I progetti avviati in questi anni sull'abitare sociale e il co-housing per la popolazione anziana hanno registrato coinvolgimento e soddisfazione da parte dei beneficiari, tanto che quelle che erano partite come sperimentazioni sono diventate azioni strutturali, sostenibili in un’ottica di invecchiamento attivo, contrasto alle solitudini, condivisione sociale e solidale - commenta Francesca Bottalico -. Il programma che avviamo con questo avviso sosterrà percorsi di coabitazione solidale tra anziani soli segnalati dai nostri servizi o che ne facciano richiesta, costruendo intorno al diritto alla casa una rete di servizi e processi sociali di supporto alla costruzione di reti informali, azioni di accompagnamento socio-sanitario, e anche misure economiche di supporto a un eventuale percorso di indipendenza abitativa in base alla richiesta del singolo. Una progettualità, analoga a quella avviata qualche settimana fa nei condomini sociali a Bari vecchia, che ci consentirà di attivare servizi di quartiere e vicinato capaci di offrire opportunità di relazioni e comunità alle persone sole o in condizione di disagio socio-economico. Tra le attività previste l'operatore socio-sanitario di condominio, lo sportello di orientamento, i laboratori manuale e di socializzazione, i pranzi di vicinato. Il nostro obiettivo è quello di continuare a lavorare per favorire esperienze di comunità e relazione innovativi”. La realizzazione dell’esperienza di co-housing prevede: attivazione di uno sportello per la raccolta di adesioni al progetto, segnalazioni, analisi delle reali esigenze ed elaborazione dei profili di compatibilità con il progetto; abbinamento tra i potenziali beneficiari di concerto con l’equipe multiprofessionale; attività di comunicazione e promozione del servizio attraverso iniziative di sensibilizzazione alla cultura del co-housing; azioni di intermediazione per l’individuazione di alloggi da condividere e supporto nella fase di stipula di contratti di locazione o comodato; sottoscrizione del Patto Individuale di Convivenza (PIC) e del Regolamento di convivenza, al fine di costruire relazioni positive e di solidarietà tra i coabitanti; supporto per attività di segretariato sociale; realizzazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing sociale; azioni di accompagnamento sociale, attività di concierge sociale (piccole commissioni, accompagnamento, ecc), monitoraggio dei bisogni del gruppo, accompagnamento ai servizi del territorio anche a carattere socio-sanitario e sanitario, in raccordo con il servizio sociale professionale; pulizia e sanificazione almeno settimanale degli ambienti, con coinvolgimento e responsabilizzazione degli ospiti per la pulizia quotidiana degli spazi comuni e individuali; azioni di accompagnamento fisico con mezzi di trasporto idonei; supporto all’autonomia e all’autogestione in forme differenziate secondo percorsi personalizzati. All’avviso sono ammessi a partecipare soggetti privati senza finalità di lucro o soggetti del Terzo Settore (secondo quanto previsto dall’art. 1, comma V, L. 328/2000, dall’art. 2 del DPCM 30 marzo 2001 e dal D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117), che abbiano nel proprio statuto e/o atto costitutivo finalità coerenti con l’oggetto della procedura e che possiedano i requisiti individuati dall’avviso. L’amministrazione si riserva la possibilità di sospendere, modificare o annullare il procedimento e di non dar seguito al successivo affidamento del servizio nonché di procedere all’affidamento del servizio anche in presenza di un’unica offerta valida. Il progetto sarà affidato per un periodo di 12 mesi, a decorrere dalla stipula del contratto: al soggetto vincitore andrà un importo complessivo di 86mila euro per la gestione del progetto, una somma maggiore, oltre a 120mila euro a copertura dei costi reali sostenuti per i beneficiari del servizio (minimo sei persone): ad esempio, nel corso del progetto potranno essere erogati contributi per l’alloggio (canoni di locazione, oneri condominiali, utenze e oneri fiscali, ecc.) e ulteriori misure di sostegno all’autonomia (farmaci, beni alimentari, buoni spesa), da erogarsi, per mezzo dell’ETS partner, ai beneficiari individuati dal SSP secondo le indicazioni previste dal PAI - Piano di assistenza individuale. L’istanza dovrà essere inviata all’indirizzo di posta certificata della ripartizione Servizi alla Persona (serviziallapersona.comunebari@pec.rupar.puglia.it), con oggetto: "AVVISO DI ISTRUTTORIA PUBBLICA FINALIZZATA ALL’ INDIVIDUAZIONE DI UN SOGGETTO DEL TERZO SETTORE QUALE PARTNER DEL COMUNE DI BARI NELLA CO-PROGETTAZIONE E SUCCESSIVA ESECUZIONE DEL PROGETTO “CO-HOUSING PER LA TERZA ETA’ - VULNERABILI” – CIG B049314920 - CUP J99G24000010001". La domanda e i relativi allegati dovranno pervenire entro le ore 12 del 9 marzo prossimo. 08 febbraio 2024 |
|