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Villaggio trenta ore per la vita Agebeo: questa mattina il sopralluogo nella struttura ultimata
Questa mattina l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, accompagnato dal presidente di A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo onlus Michele Farina, ha effettuato un sopralluogo nel “Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo”, ormai ultimato, che la scorsa settimana è stato ufficialmente consegnato dal Comune all’associazione. Al sopralluogo hanno partecipato anche il segretario generale della Presidenza della Regione Puglia Roberto Venneri e il dirigente regionale della sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia sociale Giuseppe Savino.
Il Comune di Bari ha di fatto completato quanto di propria competenza rispetto alla realizzazione della struttura destinata all’accoglienza dei piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie, che sorge su un terreno di proprietà comunale confiscato alla mafia concesso all’Agebeo per il suo progetto di accoglienza. Nei giorni scorsi sono stati consegnati gli arredi (letto, divano, tavolo e sedie) acquistati per arredare le otto unità abitative bilocali, ciascuna dotata di camera da letto, angolo cottura, soggiorno e servizi igienici con uno spazio antistante scoperto. Gli arredi relativi alla cucina, offerti dall’azienda Timurian direttamente all’associazione AGEBEO, sono invece in corso di montaggio.
La struttura di accoglienza può contare anche su una piccola palestra per le attività motorie dei piccoli degenti e su spazi comuni in cui saranno svolte le attività dell’associazione A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo onlus.
“Il tempo che ci separa dall’inaugurazione della struttura, prevista il prossimo 19 febbraio, sarà utile per montare tutto ciò che renderà le unità abitative dei veri e propri bilocali con tutti i confort per gli ospiti - ha dichiarato Giuseppe Galasso -. Per quanto riguarda il resto, dagli allacci ai servizi fino alla definizione dei dettagli, il villaggio è stato terminato e a breve sarà finalmente pronto per l’uso al pubblico. È stata una delle operazioni più complesse e, allo stesso tempo, soddisfacenti con cui mi sono misurato in questi nove anni e mezzo di amministrazione. Il Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo, per me, resta tra le opere più utili alla comunità, una di quelle iniziative per cui vale davvero la pena impegnarsi. Sono sicuro che Michele Farina farà sì che diventi un luogo accogliente, speciale, dove la sofferenza potrà essere alleviata per qualche ora grazie alla cura e all’amore di chi lo ha concepito. È stato davvero un ottimo lavoro di squadra, per cui desidero ringraziare il collega Lacoppola, che con me ha seguito questo procedimento complesso e articolato, e gli uffici comunali di IVOP, del Patrimonio, del Gabinetto e staff del Sindaco che unitamente alla tecnostruttura comunale hanno fatto un ottimo lavoro”.
“Oggi è una giornata particolare, che segna una promessa mantenuta: quella che 21 anni fa ho fatto a mio figlio Vincenzo, poco prima che morisse - ha commentato Michele Farina -, quando gli ho promesso che avrei fatto qualcosa per aiutare i bambini e i ragazzi malati. Oggi il sacrificio di tanti anni, condiviso con gli amici su cui posso contare, trova senso e compimento. Il Villaggio è un gioiello, manca solo il taglio del nastro, fissato il 19 febbraio, alla presenza della madrina di Trenta ore per la Vita. Attraverso il progetto “Home”, infatti, Trenta ore per la Vita ha finanziato in parte la realizzazione del Villaggio, mentre ulteriori risorse sono state raccolte grazie alle attività della nostra associazione e all’impegno di Regione e Comune, che sento di ringraziare per il sostegno prezioso.
Fin qui l’Agebeo, negli anni, ha ospitato 600 famiglie nell’appartamento di via Tommaso Fiore confiscato alle mafie e concessoci dal Comune in comodato gratuito, nel Villaggio potremo fare molto di più e molto meglio per accogliere le famiglie e i piccoli pazienti dei centri pediatrici della città.
I prossimi appuntamenti ai quali sento di invitare la città sono il 19 febbraio, con l’apertura del villaggio alla presenza di Lorella Cuccarini, quindi il 14 marzo, con la grande festa che vogliamo organizzare nell’anniversario di Vincenzo”.
Il Villaggio dell’accoglienza Trenta ore per la vita per Agebeo
Il progetto del Villaggio nasce nel solco di una collaborazione sviluppata negli anni tra il Comune di Bari e l’associazione di volontariato AGEBEO & Amici di Vincenzo onlus, fondata a Bari, nel 1990, da un gruppo di genitori che hanno vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della lotta contro la leucemia e il tumore infantile. Nel 2007 l’associazione, in qualità di affidataria del Comune di un appartamento confiscato alle mafie, in Via Tommaso Fiore, è diventata progressivamente un punto di riferimento per l’accoglienza dei familiari dei piccoli pazienti oncologici a Bari, provenienti dal territorio regionale o da altre parti d’Italia, costretti ad affrontare una lunga e onerosa permanenza presso il capoluogo.
Contestualmente, nel 2016, l’associazione, partecipando a un avviso pubblico del Comune di Bari, ha ottenuto in concessione un terreno confiscato alle mafie in zona Policlinico, nel triangolo che ospita il Policlinico, l’ospedale Giovanni Paolo II (ex Cotugno) e le cliniche private Anthea e La Madonnina, con il vincolo di realizzarvi il villaggio di accoglienza per le famiglie dei piccoli pazienti oncologici e dei presidi di carattere psicologico, socio-sanitari e riabilitativi per i piccoli pazienti.
Nel tempo intercorso tra la concessione del terreno al 2018, AGEBEO, grazie a un’intensa attività di fund raising su scala locale e nazionale (donazioni di privati, sponsorizzazioni ed erogazioni liberali) e al sostegno finanziario di Trenta Ore per la Vita onlus, è riuscita a sviluppare il progetto tecnico esecutivo per il Villaggio e a realizzare circa il 50% delle opere previste, per un valore totale di circa 500mila euro.
Di qui, la scelta del Comune di Bari, in qualità di proprietario del suolo, di partecipare all’avviso regionale sul riutilizzo dei beni confiscati, candidando il progetto di completamento della struttura, in partnership con AGEBEO, e di garantire un cofinanziamento pari a 710mila euro, legato al finanziamento regionale di 1 milione di euro, nell’ambito dell’avviso “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile” a valere sul POR Puglia 2014-2020.
L’intervento ha previsto il completamento del Villaggio, che si compone di dieci moduli, su un unico livello, dei quali otto da destinare ad abitazione e gli altri due ad amministrazione e riabilitazione psicologica.
Ciascuna unità abitativa, di circa 50 mq, è dotata di camera da letto, zona soggiorno/pranzo/cucina e bagno con doccia e può ospitare fino a quattro persone.
A garanzia dell’autosostenibilità energetica del villaggio, gli uffici tecnici comunali, estensori del progetto, hanno previsto degli impianti alimentati da fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti.
Una volta aperto, il Villaggio dell’accoglienza costituirà una vera e propria eccellenza sul fronte dell’ospitalità pubblica sanitaria per il Mezzogiorno e l’intero territorio nazionale, oltre che un esempio virtuoso di riutilizzo sociale di un bene confiscato, in coerenza con gli obiettivi della Legge 109/1996 e s.m.i. e della L.R. n. 14/2019, che prevedono che la restituzione dei beni alla collettività custodisca un valore simbolico per la comunità e rappresenti un’opportunità di riqualificazione culturale, urbana e sociale, creando nuove opportunità di lavoro.
La governance di candidatura prevede, inoltre, la gestione senza scopo di lucro della struttura da parte dell’associazione di volontariato AGEBEO & AMICI DI VINCENZO ONLUS, che resterà il concessionario dell’area.