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Presentata questa mattina la Relazione sociale 2022 a cura dell’assessorato al Welfare

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Presentata questa mattina la Relazione sociale 2022 a cura dell’assessorato al Welfare

 Presentata questa mattina la Relazione sociale 2022 a cura dell’assessorato al Welfare

Si è tenuta questa mattina, a Palazzo di Città, la presentazione della Relazione sociale 2022, predisposta dall’assessorato al Welfare a seguito del lavoro svolto dalle commissioni di verifica e monitoraggio, della rielaborazione delle reportistiche, del coinvolgimento dei cittadini e dell’analisi dei dati e delle istanze pervenute all’Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà.

La relazione è stata presentata dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dal direttore della ripartizione Servizi alla persona Giancarlo Partipilo e dal direttore del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà Nicola D’Onchia. Sono intervenuti, inoltre, il tutore civico per la tutela dei diritti dell’infanzia del Comune di Bari Silvana Calaprice, la presidente del CSV San Nicola Rosa Ferro e i rappresentanti dei sindacati, delle associazioni di volontariato, dell’Ordine regionale degli Assistenti sociali, dei Municipi, del Servizio sociale professionale, della ASL Bari, della rete istituzionale e delle realtà socio-sanitarie ed educative, delle associazioni socio-culturali, del mondo del volontariato laico e cattolico.

“Bari è una delle prime città del Sud per impegno, investimento sociale e progettazione di innovazione sociale - ha dichiarato Francesca Bottalico -. In questi ultimi anni, sono più che raddoppiati gli interventi in favore delle persone, in particolare quelle più fragili. Se pensiamo che nel 2022 sono stati 160 i servizi offerti e che nell’anno in corso siamo arrivati a oltre 200 tipologie di prestazioni, di cui circa il 50% sperimentali in quanto nati da bisogni emersi ultimamente, si può comprendere lo sforzo portato avanti dall’amministrazione. Per la raccolta dei dati complessivi devo ringraziare il gruppo di ricerca che ha lavorato intensamente: la prima parte della Relazione sociale è costituita da un’analisi demografica del territorio e dalla rappresentazione dei cambiamenti della popolazione e dei vari target di riferimento, da cui derivano poi le scelte rispetto alle attività programmate. La seconda parte, invece, entra più nel merito dei servizi. In questi dieci anni abbiamo lavorato su un welfare di comunità, generativo, di prossimità, anticipante e capace di leggere i bisogni di una collettività, oltre che del singolo, concentrandoci sul contrasto alle povertà economiche, quanto sociali, psicologiche e culturali della cittadinanza”.

L’incontro è stata l’occasione per conoscere il resoconto delle attività, il monitoraggio del lavoro svolto e i servizi erogati nell’annualità 2022 misurando, tra gli altri aspetti, il coinvolgimento dei cittadini nelle progettualità. Il documento analizza interamente il sistema Welfare organizzato in rete con le agenzie territoriali pubblico-private, gli enti non profit e la rete del volontariato e finanziato dall’assessorato anche alla luce dell’assegnazione dei fondi PNRR, ad oggi interamente impegnati, e alle risorse ottenute grazie a premialità e all’aggiudicazione di bandi nazionali.

La Relazione sociale, presentata in termini di dati e di impegno economico, dimostra ancora una volta la crescita esponenziale delle politiche sociali e dei servizi attivati - oltre il 50% a carattere innovativo - che rendono la città di Bari il Comune del Mezzogiorno che investe maggiormente in politiche sociali, con un impegno pro capite di 131 euro a cittadino, a fronte della media pugliese di 83 euro pro capite (dati Istat 2020), e attraverso 160 tipologie di interventi attivati. Un dato molto significativo che attesta, per la prima volta, una crescita molto alta rispetto agli ultimi 20 anni per la città di Bari, riconosciuta a livello nazionale per buone prassi e una serie di sperimentazioni.

 

DATI DEMOGRAFICI

La relazione evidenzia il trend principale relativo all’andamento demografico della Città di Bari: un saldo lievemente positivo, nonostante la contrazione delle nascite e l’aumento dell’età media della popolazione. Secondo gli ultimi dati disponibili (Istat, 31.12.2021), infatti, nel 2021 vi è stato un calo di circa 2.220 unità, sia per la flessione delle nascite che per l’aumento dei decessi, probabilmente aggravato dalla diffusione del covid 19. Gli under 30 rappresentano il 27,5% della popolazione, contro il 30% di over 60, con una netta prevalenza di genere (52%) determinata anche da una maggiore longevità delle donne over 80 e dal progressivo invecchiamento.

L’analisi dei dati demografici è stata rielaborata anche in comparazione rispetto ai relativi servizi attivati, nati anche dai bisogni emersi, dai percorsi di co-progettazione con il territorio e le istituzioni e dalla completa realizzazione del precedente Piano sociale di zona, elaborato attraverso un lavoro partecipato con oltre 300 attori del territorio.

 

OVER 65 E SPERIMENTAZIONI PER IL MONDO DELLA TERZA ETÀ

Lo scorso anno è stato elaborato il primo Piano comunale sull’invecchiamento attivo e la non autosufficienza elaborato dall’assessorato al Welfare, che ha previsto, progettato e reso esecutivi diversi nuovi servizi sperimentali, alcuni a forte carattere innovativo (gli empori socio-sanitari per la terza età con screening e visite gratuite, gli empori farmaceutici pubblici e la Casa della Salute per la distribuzione gratuita di farmaci e un supporto variegato alle persone anziane, la sperimentazione di metodologie di telemedicina e domotica). Tra questi emerge la prima esperienza di co-housing per persone over 65, una delle prime sperimentazioni in tal senso in Italia, assieme ad azioni diffuse per l’invecchiamento attivo (palestre sociali, teatro e arti terapie, digitalizzazione e informatica per la terza età, contrasto alle truffe digitali, consulenze psicologiche, etc.).

Oltre 500 anziani, inoltre, sono stati formati alla digitalizzazione e più di 6000 rispetto al tema delle truffe. Rilevanti anche le azioni mirate al contrasto alle solitudini e all’isolamento attraverso linee telefoniche dedicate, sportelli di ascolto psicologico, sportello antiviolenza over 65, affido rivolto agli anziani e progetti di mutuo aiuto.

 

RICHIESTE E BISOGNI EMERSI PRESSO GLI SPORTELLI SOCIALI

L’analisi dei dati a cura del servizio di Segretariato sociale presso gli sportelli diffusi in tutti i Municipi ha permesso di monitorare il numero di accessi, pari a 14.476, in lieve diminuzione rispetto al 2021, anche in considerazione del lavoro realizzato attraverso l’attivazione di App, di strumenti digitali e di spazi di diffusione di materiale informativo, le antenne territoriali e la formazione di volontari e operatori che hanno agito in modo capillare.

Gli utenti che hanno effettivamente presentato una richiesta agli sportelli di Segretariato sociale sono stati 4.347, con un significativo aumento rispetto al 2021 (+ 694), dati da sommare alle richieste pervenute agli sportelli dei servizi socio-sanitari, come la P.U.A. - Porta unica di accesso per richieste di interventi socio-sanitari (2.597 istanze in back office a fronte di ben 6.105 accessi in front office, in netto aumento rispetto al 2021), l’U.V.M. - Unità di valutazione multidimensionale per l’accesso alla rete dei servizi sociali di ambito (990 UVM prodotte, 155 in più rispetto al 2021), e i distretti socio-sanitari, nonché alle richieste giunte ai servizi pubblici di prossimità (PIS, Segretariato sociale, Centri servizi per le famiglie, Centri diurni, etc.).

Nell’area delle povertà estreme, il PIS - Pronto Intervento Sociale si conferma tra i servizi prioritari, consolidatosi negli ultimi anni come servizio essenziale anche nella programmazione regionale e nazionale delle misure di contrasto alle povertà (D. Lgs. 147/2017 e D.L. 4/2019). Il PIS, che garantisce interventi sociali urgenti h24 e consente di affrontare tempestivamente i bisogni di sopravvivenza per persone in grave situazione di marginalità (persone senza dimora, migranti, anziani e minori, soprattutto stranieri non accompagnati), ha segnalato 1.825 casi, in sensibile diminuzione rispetto al 2021 (- 1.121), con una flessione dell’età prevalente dei richiedenti e una prevalenza di uomini in età compresa fra i 19 e i 34 anni.

Relativamente ai bisogni abitativi, tra le azioni di particolare rilievo realizzate nel 2022 figura l’attivazione di diverse forme di abitare sociale come il co-housing per donne uscite dal circuito della violenza, il co-housing per persone over 65, la nascita di due esperienze di Dopo di Noi per cittadini con disabilità e disagio psico-sociale e il co-housing rivolto alle famiglie.

 

MINORI

Nel corso del 2022 l’assessorato al Welfare ha sviluppato e consolidato i servizi per la genitorialità e la tutela dei minori, che rappresentano da tempo una peculiarità del sistema di welfare cittadino. Tale sistema si articola in una rete ricca di servizi e interventi sociali, diffusa su tutto il territorio:

·         Centri diurni per minori (centri socio-educativi) che hanno accolto 612 minori a rischio;

·         Centri servizi per le famiglie che hanno accolto5.310 persone a fronte dei 3.593 nel 2021;

·         Casa delle bambine e dei bambini che ha coinvolto 241 persone, con il doppio delle richieste di famiglie in povertà alimentare rispetto all’anno precedente;

·         PIM - Pronto intervento minori, nato dalla collaborazione con la Procura per i Minori di Bari e la Guardia di Finanza, che ha preso in carico 120 casi (minori a rischio di abuso, devianza, bullismo e violenza sessuale).

 

DATI SU VIOLENZA DI GENERE

Il Centro antiviolenza comunale ha ricevuto 154 segnalazioni telefoniche, di cui 117 da parte di donne, la maggior parte delle quali tra i 15 e i 50 anni, mentre 68 sono stati i casi affrontati direttamente dallo sportello dedicato, per un totale di 222 richieste. In questa direzione sono stati potenziati tutti gli sportelli antiviolenza in città, attivati presso le due università, i Centri per anziani e in ogni Municipio, e le unità di strada notturne. È stato, inoltre, attivato il primo Centro antidiscriminazioni comunale.

 

È stato, infine, approntato il primo Piano di contrasto alle povertà educative, realizzato grazie alla sperimentazione di Welfare culturale con:

- la rete Bari Social Book (sono 25 gli Spazi sociali per leggere, 20 dei quali attivi presso i servizi del welfare e in spazi istituzionali)

- l’Educativa di strada, intervento di educazione itinerante realizzato in tutta la città (339 i ragazzi contattati, in netto aumento rispetto al 2021 con una leggera prevalenza della fascia 14-18 anni)

- i Centri servizi per le famiglie

- il Centro polifunzionale Casa delle Culture.