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Giornata Fai d’Autunno, domenica apertura straordinaria del Castello Svevo

Giornata Fai d’Autunno, domenica apertura straordinaria del Castello Svevo

 Giornata Fai d’Autunno, domenica apertura straordinaria del Castello Svevo

Domenica 15 ottobre il FAI – Fondo Ambiente Italiano ci invita a rinnovare il nostro sguardo sull’Italia partecipando alla Giornata FAI d’Autunno realizzata dai Gruppi FAI Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, attiva dal 1° al 31 ottobre.

Durante la campagna, il FAI scende in piazza con i suoi giovani volontari per la Giornata FAI d’Autunno in cui i protagonisti del futuro del FAI propongono 170 itinerari tematici da percorrere liberamente, coinvolgendo oltre 600 luoghi d’interesse artistico, paesaggistico e sociale con visite a contributo libero per scoprire e vivere scenari familiari ma poco conosciuti con lo sguardo entusiasta dei giovani del FAI. Un appuntamento per “riconoscere” le proprie città attraverso percorsi originali e scoprirne luoghi del sapere, delle attività artigianali, della musica. 

A Bari il FAI Giovani propone Bari con vista dal Castello ritrovato l’apertura straordinaria del Castello Svevo recentemente inaugurato.

A seguito del trasferimento degli uffici della Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici e Storici della Puglia, dal Castello all’ex-convento di San Francesco della Scarpa, l’intero primo piano dell’edificio, sinora chiuso al pubblico, è stato restituito alla collettività in occasione dell’inaugurazione, dopo un attento restauro architettonico. 

I giovani Ciceroni, studenti dei licei Marco Polo, De Nittis Pascali e dell’I.I.S.S. Ilaria Alpi, percorreranno insieme ai visitatori (dalle 10 alle 18), le sale del primo piano del Castello, trasformato dalla duchessa Bona Sforza in una sontuosa corte rinascimentale, narrandone vicende e modificazioni, coadiuvati dall’associazione nazionale Carabinieri.

L’associazione Historia, che collabora da tempo attivamente con la cattedra di Storia Medievale e con il Centro Studi Normanno-Svevi dell’Università di Bari, e con le principali istituzioni del territorio, darà vita ad una rievocazione medievale all’interno del salone di Bona Sforza, dove due uomini vestiranno i panni di un maestro di spada di “doi mani” e del suo allievo e daranno prova del modo in cui, nel tardo Quattrocento, i gentiluomini si addestravano al duello (che fosse cortese o giudiziario). Riprese dal famoso scritto di Fiore de Liberi, il Flos Duellatorum, i due mostreranno tecniche di gioco largo e gioco stretto spiegando agli intervenuti come si eseguono e perché.

L’ensemble di danze e musiche antiche La Chirintana, impegnata nella divulgazione della cultura coreutica del Rinascimento, in particolare di quello italiano, ricostruirà danze ed atteggiamenti descritti nei manoscritti dei primi maestri di ballo nobile, divulgatisi dalla metà del secolo XV in poi. Il gruppo, diretto da Marcella Taurino, da tempo dedita alla ricerca sui manoscritti originali delle danze storiche, curerà l’interpretazione dei passi, delle danze stesse e delle musiche e, in occasione della giornata FAI d’autunno, presenterà danze del Cinquecento tratte dai manoscritti di Fabritio Caroso e Cesare Negri e si avvarrà della collaborazione dei musicisti Gianluigi Bello al liuto e Titti Dell’Orco al flauto. Tra i danzatori vi saranno: Marcella Taurino, Patrizia Gesuita, Angela Maiorano e Santa Ardito. È prevista anche la partecipazione della LUTE (Libera Università della Terza Età) di Noicattaro con danze del Medioevo, ricostruite sempre da Marcella Taurino.

L'ensemble, Il Mondo della Luna, proporrà un estratto dello spettacolo dal titolo: “Isabella d’Aragone duchessa di Bari e Milano. Una vita leggendaria”, con testo di Grazia Bonasia e Eloise Amoruso, musiche di Grazia Bonasia e soprano e voce recitante, Vittoria Didonna.

Inoltre la Militia Sancti Nicolai offrirà uno spettacolo di sbandieratori e musicisti che percorreranno la corte del Castello.

 

Il Castello Normanno-Svevo di Bari

Il Castello Normanno-Svevo di Bari sorge all’estremità nord-occidentale della città e costituisce una delle più rilevanti architetture del capoluogo pugliese. Un tempo lambito dal mare nel lato settentrionale, nella sua attuale conformazione si presenta come il risultato di rimaneggiamenti, distruzioni, ricostruzioni e addizioni di diverse epoche.

Attribuito a Ruggero II il Normanno, il Castello di Bari sorge nel 1131 su preesistenti strutture bizantine. Tra il 1233 e il 1240, Federico II di Svevia recupera l’impianto normanno danneggiato dall’intervento di Guglielmo il Malo nel 1156. Verso la fine del XIII secolo, Carlo d’Angiò attua un programma di restauro sotto la guida di Pietro d’Angicourt e Giovanni di Toul, con la realizzazione della Sala Angioina. Nel XVI secolo, sotto Isabella D’Aragona e Bona Sforza, nuove trasformazioni sono dettate dallo sviluppo dell’artiglieria pesante e dal passaggio da un sistema difensivo cadente ad uno radente. Viene realizzata la cinta bastionata, con una cornice a beccatelli su archetti pensili e un doppio ordine di cannoniere. In seguito il castello diviene prima carcere e poi caserma. Nel 1937 è sede della Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Puglia e Basilicata. Nel 2016 gli uffici vengono trasferiti permettendo di restituire alla collettività il primo piano dell'edificio.

L’intero primo piano accoglie nei suoi spazi i reperti riemersi dagli scavi archeologici nello stesso castello e preziosi restauri della Soprintendenza: monete, gioielli e stoffe.

 

In Giornata FAI d’Autunno all’ingresso di ogni luogo verrà richiesto un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, per sostenere la Fondazione. Durante la manifestazione chi si iscriverà per la prima volta al FAI avrà diritto a una quota agevolata, 29 euro invece di 39. 

 Giornata Fai d’Autunno, domenica apertura straordinaria del Castello Svevo