Il territorio del Municipio 2

Il territorio del Municipio 2 comprende i Quartieri: Picone, Poggiofranco, Carrassi, San Pasquale e Mungivacca.

Per quanto risulta dal più antico stradario di Bari del 22/06/1888 la città era suddivisa nei seguenti sei rioni: Cavour, Giordano Bianchi, Garibaldi, Porto, P.zza Mercantile, Duomo. Bari continuò ad espandersi formando due nuovi agglomerati urbani, il primo nel versante occidentale e il secondo nel versante orientale. Durante gli anni della prima guerra mondiale si aggiunsero i seguenti rioni: San Pasquale, Carrassi, Picone. Dopo diverse deliberazioni comunali e diversi anni nel 1951, il Picone fu considerato un rione compreso nel quartiere Oriente. Nel 1970 la Città di Bari era formata da 17 quartieri, fra i quali Picone. Il termine "Poggiofranco" deriva dal fatto che il luogo è alquanto sopraelevato e veniva così designato dalla famiglia Amoruso Manzari, già proprietaria di quei suoli, nel ricordo del proprio capostipite Francesco. Peraltro una strada di Poggiofranco è intitolata a Mauro Amoruso, che fu un apprezzato ingegnere. Per quanto riguarda Picone, secondo gli studi del filologo francese Giovanni Hardouin (1646-1729) la traduzione della frase di Pliniio detto il Vecchio riportava al termine "amnes" (fiumi) e Bari al tempo in cui era abitata dalla popolazione iapigia, aveva un fiume chiamato "Japyx", nel quale nome parecchi studiosi scorsero la radice "pic" del termine Picone. Il termine Picone rappresentava il nome dell'omonimo torrente, ormai disseccato: questo starebbe perciò a ricordare che, in un'epoca assai remota, detto corso d'acqua percorreva quella parte del nostro territorio urbano, al quale finì con l'attribuire il nome.

Per lo sviluppo di quello che oggi è il quartiere Carrassi, significativi sono stati  la realizzazione del carcere Giudiziario costruito nel 1928, nonchè l'edificazione dell'Istituto Femminile Margherita nel 1924 e dell'Ospedale Militare realizzato nel 1933 sulla via per Carbonara. Così le aree degli attuali quartieri Carrassi e San Pasquale rientravano a pieno titolo nelle vicende urbanistiche della Città, luogo di sviluppo edilizio e sociale che sfociò nella realizzazione di case e strutture pubbliche, ma che non distrusse, il patrimonio delle ville. Vennero infatti costruite nuove dimore commissionate dalla ricca borghesia caratterizzate da uno stile razionalista, vicino agli intenti politici e culturali di quegli anni.