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Unità di Pronto Intervento Minori: la giunta approva l'ampliamento del servizio e la proroga della convenzione tra il Comune e la Procura presso il Tribunale per i minorenni

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Unità di Pronto Intervento Minori: la giunta approva l'ampliamento del servizio e la proroga della convenzione tra il Comune e la Procura presso il Tribunale per i minorenni

Su proposta dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la giunta ha approvato oggi la proroga e l'ampliamento per un anno, dopo l’interruzione causata dalle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria, della convenzione siglata tra il Comune di Bari e la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bari relativa all’attività di collaborazione per la realizzazione di un’unità di Pronto intervento minori - PIM, avviata a maggio del 2019 (a seguito della delibera di giunta 2019/00322 con cui fu approvato un apposito schema di protocollo ex art 15 L. 241/90).

Il servizio, che ha ottenuto ottimi risultati in termini di riduzione dei tempi di intervento sui casi più gravi nel primo anno di sperimentazione e che nasce come azione innovativa a livello nazionale, sarà rinforzato e ampliato con l'arrivo di cinque nuove assistenti sociali, indicate dai cinque Municipi. Le assistenti sociali lavoreranno prioritariamente sui casi del Municipio di provenienza e andranno a implementare il lavoro dell'assistente sociale dell'assessorato al Welfare - Settore Osservatorio per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà, già impiegato nel progetto.

L'equipe del PIM sarà dunque composta da sei assistenti sociali, cui si aggiungono due agenti della Polizia Giudiziaria, uno dei quali proveniente dal corpo della Polizia Locale, e opererà con il coordinamento funzionale del Procuratore o dei suoi Sostituti.

L’obiettivo è quello di strutturare un’esperienza valida ed efficace, basata sulla creazione di una squadra interistituzionale che, relazionandosi al territorio cittadino e metropolitano, alla scuola, alle polizie territoriali e alle Asl, svolga inchieste sociali relative a minori a rischio segnalati alla Procura competente.

“Con l’approvazione di questa delibera, che prevede un potenziamento del PIM - sottolinea il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bari Ferruccio De Salvatore - sarà possibile garantire, nel prossimo futuro, interventi sempre più mirati e soprattutto tempestivi finalizzati a prevenire gravi situazioni di pregiudizio per i nostri giovani”.

“Ancora una volta la città di Bari - commenta Francesca Bottalico - si dimostra laboratorio di innovazione sociale e buone pratiche a partire dalla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e dalla capacità di attivare collaborazioni e reti territoriali e istituzionali sinergiche generative. Il rinnovato e potenziato PIM, che poche città in Italia possono vantare, è stato fortemente sostenuto dall'assessorato al Welfare e dall'intera amministrazione comunale, nonché dalla Procura, e reso possibile grazie anche alla disponibilità delle assistenti sociali dei Municipi cittadini e della Polizia Locale. Un servizio quanto mai necessario in questo momento sociale, economico ed educativo di particolare vulnerabilità e fragilità per le famiglie e il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza, come emerge dagli ultimi episodi di cronaca. In questi mesi le richieste e le segnalazioni che arrivano ai presidi del welfare e territoriali mostrano l'aumento di richieste di supporto socio-psicologico ed educativo da parte di adulti e genitori, sia per i propri figli sia per se stessi. Sono infatti notevolmente cresciute le situazioni in cui si manifestano disturbi comportamentali, depressione, autolesionismo, ansia, aggressività e violenza tra pari, come pure i casi di violenza assistita e conflitti genitoriali. Mai come in questo momento abbiamo l'urgenza di comprendere per intervenire tempestivamente, prevenire e prenderci cura dei più piccoli ricorrendo anche a verifiche e valutazioni sociali e ad accurate indagini di polizia giudiziaria nei casi più complessi relativi ad abuso-maltrattamento, devianza, evasione dell’obbligo scolastico. Siamo sicuri che investire sui bambini e i ragazzi, vittime e autori, sia il presupposto per investire su tutta la comunità e sulla città del presente e del futuro”.

Si ricorda che, in base a quanto previsto dal protocollo, l’attività di collaborazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari si sostanzia nel contribuire in termini di cognizione globale dei fenomeni del disagio e della devianza minorile, concorrendo nell’attività di formazione integrata degli operatori dei Servizi sociali territoriali e collaborando con l’amministrazione comunale in merito all’analisi delle criticità e alla programmazione dei servizi per minori stranieri non accompagnati e di prevenzione e contrasto delle devianze minorili, anche al fine di una corretta programmazione nel Piano Sociale di Zona dei servizi a tutela dei minori e per il contrasto alla devianza. La Procura si è anche impegnata a comunicare al Servizio sociale professionale dell’assessorato al Welfare ogni richiesta di informazione inerente minori stranieri e italiani presi in carico dai Servizi sociali.

Come già nella fase di avvio, il PIM opererà per le esigenze primarie di tutela dei minori, di prevenzione e contrasto dei fenomeni di maltrattamenti e devianza minorile, con l'obiettivo di consolidare una metodologia di lavoro interdisciplinare che, attraverso un opportuno raccordo tra i soggetti impegnati nell’individuazione delle situazioni di disagio, favorisca una migliore tutela dei minori anche al fine di prevenire la commissione di atti devianti e il loro ingresso nel circuito penale.

Sarà possibile contattare il PIM sia attraverso i consueti metodi, quali le segnalazioni alla Procura dei Minori, sia direttamente contattando il numero 3371070258 (dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13) o scrivendo alla mail prontointevento.minori@comune.bari.it.

Si precisa che i Servizi sociali del Comune di Bari hanno attualmente in carico presso le strutture e i diversi progetti familiari circa oltre 6.000 minori tra centri diurni per i minori e disabili, minori in affido, educativa domiciliare, Centri servizi per le Famiglie, servizi socio culturali e di contrasto alle povertà educative.