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Tenersi, lasciare”, stamattina la presentazione del laboratorio di visione e azione sull’arte del teatro in programma in quattro quartieri della città nell’ambito della stagione comunale di prosa

Cultura e Turismo Comunicati stampa

Tenersi, lasciare”, stamattina la presentazione del laboratorio di visione e azione sull’arte del teatro in programma in quattro quartieri della città nell’ambito della stagione comunale di prosa

Nell’ambito della stagione teatrale del Comune di Bari, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, è stato presentato questa mattina, nell’Istituto comprensivo Don Bosco, al quartiere Libertà: “Tenersi, lasciare”, un progetto pensato per i giovani e gli adulti della città di Bari che si sviluppa nei quartieri San Paolo, Madonnella, Libertà e Città Vecchia.

Ad illustrare le modalità e gli obiettivi del progetto agli alunni di quarta e quinta elementare e di prima media dell’istituto scolastico sono stati Ines Pierucci, assessora  comunale alle alle politiche Culturali, Giuseppe D’Urso, presidente Teatro Pubblico Pugliese, Maddalena Tulanti, consigliera del Cda del Tpp, Giulia Delli Santi, dirigente responsabile Attività teatrali Tpp, Gerardo Marchitelli, dirigente della scuola e Francesco Carofiglio, regista e scrittore.

L’istituto comprensivo Don Bosco è una delle quattro sedi che ospiterà il laboratorio di Francesco Carofiglio, insieme alla Fondazione Giovanni Paolo II del quartiere San Paolo, alla Casa delle Donne del Mediterraneo e al Centro servizi per le Famiglie San Nicola nella Città vecchia.

“Tenersi, lasciare” è stato pensato per i giovani e gli adulti della città di Bari, con una attenzione specifica alle periferie.

Tre i moduli da seguire: accompagnamento e visione degli spettacoli, funzionamento della macchina teatrale e laboratorio attivo. A Libertà si lavorerà su giovani e adulti, al San Paolo e nella Città vecchia solo con adulti, a Madonnella con donne straniere.

Giunto quest’anno alla seconda edizione, il progetto prende un’altra forma: “grazie al coinvolgimento di Francesco Carofiglio, che è non solo uno scrittore ma un esperto di teatro - ha sottolineato Ines Pierucci - proveremo a rendere immaginifica la parola scritta, per far sì che i partecipanti vivano l’esperienza del teatro in tutta la sua pienezza. Questi laboratori, destinati a ragazzi e adulti, portano con sé un ulteriore elemento di sfida, perché la nostra scommessa è quella di produrre il prossimo anno uno spettacolo che coinvolga i partecipanti al termine del percorso laboratoriale. Sarà un’opportunità di formazione culturale a tutto tondo rivolta ai residenti di quattro quartieri di Bari per imparare a guardare e a capire il teatro nelle sue dinamiche e nella sua complessità”.

Giuseppe D’Urso ha parlato di una buona pratica unica nel suo genere per il Tpp in Puglia e, rivolgendosi ai bambini, ha detto “che si tratta di una cosa speciale, adulti e giovani dei quartieri popolari che vanno a teatro dopo un percorso di conoscenza, una nuova occasione per far conoscere e conoscersi”.

 

Gerardo Marchitelli s’è soffermato sul concetto di emozioni a scuola e dei ricordi che si fissano nella memoria se coincidono con le emozioni, affermando che “questa del laboratorio sarà un’ottima occasione per questo sentire”.

Dopo il saluto e l’augurio all’avvio del laboratorio di Maddalena Tulanti, Giulia Delli Santi si è invece rivolta ai ragazzi chiedendo loro di convincere i proprio genitori a partecipare a questo percorso e ad andare insieme a godere della bellezza di uno spettacolo dal vivo.

Francesco Carofiglio ha voluto invece coinvolgere le classi direttamente con un momento corale, facendo loro simulare prima il suono di un bosco e poi del silenzio: “il nostro impegno sarà quello di creare e vivere lo stupore”.

 

I laboratori (gratuiti) partiranno il 19 novembre proprio dall’istituto del Libertà e si articoleranno in sei incontri per quartiere, una volta al mese, per venti partecipanti, che potranno assistere gratuitamente ad alcuni degli spettacoli del cartellone della stagione del Piccinni. Ne nascerà poi una produzione, a cui parteciperanno come attori alcuni degli allievi.

 

 

IL PROGETTO

 

“Tenersi, lasciare” è un progetto, pensato per i giovani e gli adulti della città di Bari, con una attenzione specifica alle periferie. Si rivolge in particolare a chi non ha mai vissuto davvero l’esperienza dell’ascolto e della visione di una messa in scena. Ma non per questo non è capace di immaginare, riflettere, inventare. E condividere. Il progetto è organizzato in tre moduli tematici:

 

Guida alla Visione

Il primo modulo concerne l’accompagnamento alla visione. Sono stati scelti tre spettacoli nel ricco cartellone della stagione teatrale 2019/20 del Comune di Bari e messi in connessione con altrettanti temi che saranno sviluppati negli altri moduli di lavoro. Saranno affrontati il lavoro delle compagnie, i testi, i compiti della messa in scena e svelato il meccanismo della produzione e della confezione di uno spettacolo. Gli spettacoli selezionati sono “I sogni di Leonardo” di Elisa Barucchieri, “Si nota all’imbrunire” con Silvio Orlando e “La gioia” di Pippo Delbono.

Il primo modulo attiene più nello specifico a una dimensione didattica, ma non è solo questo. Serve a mettere in relazione gli spettatori con le compagnie e poi direttamente con gli autori. Ma, soprattutto, serve a creare una connessione virtuosa tra i cittadini e la città, e la sua vita culturale.

 

La Macchina

Il secondo modulo indaga il teatro come dispositivo, medium, strumento, macchina. Come funziona il teatro? Cosa fa? Un uomo attraversa uno spazio vuoto, qualcuno lo osserva. Questo, dice Peter Brook, è teatro. E poi? Che cosa succede davvero? Come nasce uno spettacolo teatrale? Esiste forse un’unica strada per arrivare alla messa in scena? Questa parte del progetto è strutturata come una sorta di conferenza-spettacolo in cui, attraverso il lavoro degli operatori, la teoria si intreccia continuamente al lavoro pratico per rendere chiaro e leggibile ciò che una compagnia teatrale fa nel suo percorso verso la messinscena, usando una lingua fatta di segni differenti e che si avvale di proiezioni, citazioni, passaggi interattivi e veri e propri momenti di performance che accadono lì, d’improvviso. Proprio nello spazio del lavoro. In questo modo gli spettatori si avvicinano al fatto teatrale, vengono spinti dentro al suo stesso compiersi.

 

L’azione

Infine, il laboratorio attivo. I partecipanti sono qui chiamati ad agire. Alzarsi in piedi, muoversi, vincere il disagio del proprio corpo, dello spazio, della propria voce. I partecipanti sono chiamati a entrare nel gioco del teatro, che è un gioco vero e dunque molto serio, a volte duro e sempre imprevedibile. Si tratta di piccoli esercizi che hanno al centro la questione della presenza. Dell’esserci. Come si abita pienamente uno spazio? Cosa significa l’ascolto? Ascolto di sé, degli altri, del luogo. Saranno vere e proprie sedute di allenamento. Gli strumenti, però, non saranno i pesi o i guanti da boxe che usiamo in palestra. Saremo noi stessi, il corpo, la voce, le emozioni di tutti quelli che parteciperanno. Il teatro ci permette di essere “interi”, conoscere attraverso tutte le facoltà umane: pensare, sentire, agire. E poi condividere. È un percorso fatto di gesti e parole, discorsi brevi e semplici, piccoli, che come tutte le cose semplici e piccole possono muovere i mondi.

Come diceva Peter Brook, il segreto sta nell’essere saldamente presenti in sé stessi e al contempo morbidi nell’accogliere quello che accade nel momento. “Tenersi forte e lasciarsi andare con dolcezza”. Ecco perché, Tenersi e Lasciare.

 

La struttura del progetto

Il progetto si sviluppa in 4 quartieri della città di Bari: Libertà, San Paolo, Madonnella, Città Vecchia. Ogni laboratorio si articola in sei settimane con un incontro al mese. Lo stesso modulo verrà applicato per ogni quartiere. Alle ore di lezione si aggiungerà la visione dei tre spettacoli scelti, e, da parte del gruppo di lavoro, la gestione di conferenze con gli attori e i registi dei tre spettacoli. I temi che pongono in connessione gli spettacoli scelti con lo sviluppo laboratoriale sono: la macchina teatrale (il teatro nel teatro), i conflitti generazionali e il rapporto con il padre, la giovinezza inquieta. I temi sono strettamente connessi ai contenuti presenti negli spettacoli selezionati. Sui temi scelti i protagonisti saranno sollecitati dal gruppo di lavoro a conversare con il pubblico nel corso delle conferenze.

 

Luoghi di intervento:

·        Libertà - Scuola Don Bosco in collaborazione col Centro Diurno

·        San Paolo - Fondazione Giovanni Paolo II

·        Madonnella - Casa delle Donne del Mediterraneo

·        Città vecchia - Centro servizi per le Famiglie San Nicola (con attività decentrate sui territori di Murat e Madonnella. Servizio dell’Assessorato al Welfare del Comune di Bari gestito dalla cooperativa sociale Progetto Città).

 

Ogni quartiere avrà una utenza di riferimento:

·        Libertà: Giovani e adulti

·        San Paolo: Adulti

·        Madonnella: Donne straniere

·        Città vecchia: Adulti

 

Calendario: 1 incontro al mese (per ogni laboratorio) per 6 mesi

·        prima sessione dal 19 al 22 novembre

·        seconda sessione 17 – 20 dicembre 2019

·        terza sessione 6-10 gennaio 2020

·        quarta sessione 18 -21 febbraio 2020

·        quinta sessione 10 -13 marzo 2020

·        sesta sessione 14 -17 aprile 2020

 

Spettacoli

“Si nota all’imbrunire” con Silvio Orlando febbraio al Teatro Piccinni

“La gioia” di Pippo Delbono marzo al Teatro Piccinni

“I sogni di Leonardo” di Elisa Barucchieri aprile al Teatro Piccinni

 

Il laboratorio è rivolto ad un numero di 20 partecipanti al massimo. Ed è gratuito.

 

Il gruppo di lavoro è composto da

Francesco Carofiglio - ideazione, coordinamento generale e direzione artistica

Francesco D’Amore - didattica (drammaturgia e recitazione)

Caterina Valente - didattica (recitazione e animazione)