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65° edizione World Press Photo

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65° edizione World Press Photo

Dal 30 settembre 2022 al 13 novembre 2022
 65° edizione World Press Photo

Sono 134 sono gli scatti vincitori della 65° edizione di World Press Photo Exhibition, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo che giunge in mostra a Bari, per il nono anno consecutivo.

L’immagine vincitrice del titolo di foto dell’anno 2022 è stata scattata dalla fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times e riporta alla memoria il tragico ritrovamento dei corpi di 215 bambini in una tomba rinvenuta nei pressi della Kamloops Indian Residential School, in Canada, istituto costruito alla fine dell’Ottocento per accogliere i piccoli indigeni indiani. Lo scatto vincitore immortala la scena spettrale di abiti da bambini appesi a delle croci apposte lungo il cammino per commemorare le piccole vittime, su uno sfondo cupo in cui i nuvoloni neri sono interrotti solo da un piccolo arcobaleno. Si tratta della prima volta di uno scatto vincitore del titolo di World Press Photo of The Year in cui non sono ritratti soggetti umani; ciò nonostante, la fotografia riesce, con immobile quiete, a colpire nel segno lo spettatore e a rompere il silenzio sulle atrocità commesse nell’ambito della storia coloniale occidentale. 

Ad aggiudicarsi il premio per la World Press Photo Story of the Year è stato il reporter australiano Matthew Abbott, con il lavoro dal titolo Salvare le foreste con il fuoco realizzato per National Geographic/PanosPictures: le immagini raccontano il rito degli indigeni Nawarddeken di West Arnhem Land, in Australia, che bruciano la terra in modo strategico attraverso una pratica nota come “combustione a freddo”, in cui il fuoco brucia solo il sottobosco per rimuovere l'accumulo di residui vegetali che possono alimentare incendi più grandi. 

Vincitore del premio World Press Photo Long-term Project Award il lavoro dal titolo “Distopia amazzonica” di Lalo de Almeida, Brasile, per Folha de São Paulo/PanosPictures, che racconta come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente e quotidianamente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali.

“Il sangue è un seme” di Isadora Romero, Ecuador, è l’opera vincitrice per la sezione World Press Photo Open Format Award: un video che, attraverso il racconto di storie personali, mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali.

Una menzione d’onore è stata assegnata all’italiana Viviana Peretti, autrice del progetto fotografico “A Portrait of Absence”. Un lavoro nel quale la reporter racconta come, in Colombia, durante i conflitti interni degli ultimi 60 anni, decine di migliaia di persone fra gli oppositori politici siano state fatte scomparire con la forza per conto delle Forze Armate Rivoluzionarie e di gruppi paramilitari coinvolti nei traffici illeciti.

 

Orari
Lunedì, martedì, mercoledì e giovedì: 10.00 - 21.00
Venerdì e sabato: 10.00 - 23.00
Domenica: 10.00 - 21.00
(La biglietteria chiude 30 minuti prima)

 

Ticket

●     Ticket intero: € 8,00

●     Under 30 | Over 65: € 6,50

●     Giornalisti/e con tesserino: € 6,50

●     Guide turistiche con tesserino: € 6,50

●     Scuole (scuole secondarie): € 4,00

●     Martedì universitario: € 5,00

●     Gruppi: € 6,50 (min 15 persone, con prenotazione. Per ogni 15 visitatori, il 16esimo avrà un biglietto omaggio).

●     Ingresso gratuito: diversamente abili e loro accompagnatori, ragazzi sotto i 12 anni e giornalisti con tesserino in corso di validità che abbiano fatto richiesta di accredito stampa almeno 48h prima tramite una mail all’indirizzo press@worldpressphotobari.it, con i dati necessari: nome e cognome, testata, e-mail.

 

Info: + 39 351 145 9819 | info@worldpressphotobari.it

Online ticket: https://www.liveticket.it/cime

 

Sito web: www.worldpressphotobari.it

Facebook: www.facebook.com/worldpressphotobari

Instagram: www.instagram.com/worldpressphoto_bari

 

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