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Il progetto "Fotografia di comunità e arte pubblica per la rigenerazione dei paesaggi quotidiani di Ceglie del Campo e Carbonara", vince il bando MiBAC "Creative Living Lab"

Edilizia e Territorio Municipio 4 Comunicati stampa

Il progetto "Fotografia di comunità e arte pubblica per la rigenerazione dei paesaggi quotidiani di Ceglie del Campo e Carbonara", vince il bando MiBAC "Creative Living Lab"

Il Comune di Bari è partner del progetto “Fotografia di comunità e arte pubblica per la rigenerazione dei paesaggi quotidiani di Ceglie del Campo e Carbonara”, vincitore del bando “Creative Living Lab. Qualità, creatività, condivisione” promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBAC.

Ad ideare e proporre il progetto il capofila “Iteras, Centro di Ricerca per la sostenibilità e l’innovazione territoriale” con un raggruppamento di associazioni culturali che comprende “Lab - laboratorio di fotografia di architettura e paesaggio”, “Kailìa” (l’associazione che ha sede nel Castello di Ceglie del Campo e si dedica alla diffusione della cultura storica locale) e “UNISCO- Network per lo sviluppo locale”,  affiancati dall’IISS “Elena di Savoia - Piero Calamandrei”, dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e dal Comune di Bari.

Obiettivo generale del bando è la rigenerazione urbana condivisa di luoghi periferici per la realizzazione di progetti innovativi di qualità in ambito culturale e creativo, orientati al riuso di spazi interstiziali, aree o edifici abbandonati o dismessi e zone di verde non curate.

Nello specifico il progetto, primo classificato sui 214 pervenuti e finanziato con l’importo massimo previsto, pari a 34mila euro, mira a coadiuvare i processi di rigenerazione urbana nei quartieri di Ceglie del Campo e Carbonara (Bari) innescando attività diffuse di cura dei bisogni collettivi e autorappresentazione delle comunità urbane. In una prospettiva di sussidiarietà orizzontale, la proposta punta a realizzare micro-interventi di qualificazione dei paesaggi quotidiani attraverso la condivisione delle conoscenze e la generazione creativa di idee e pratiche, lungo un continuum in cui si intrecciano fotografia, arte pubblica e autocostruzione dello spazio urbano.

Per Alessandro Bonifazi, presidente del Centro di Ricerca “Iteras” (capofila del progetto) si è trattato “dell’inizio di un percorso collaborativo molto ampio, innescato in fase di redazione dalle sette organizzazioni del partenariato e da un gruppo di undici mediatori culturali (di cui fanno parte antropologi, psicologi di comunità, storici, naturalisti, artisti ed esperti di rigenerazione urbana) che, a partire dall’idea di fotografia di comunità lanciata dal responsabile scientifico, il fotografo e ricercatore Aldo Grittani, hanno immaginato un sentiero urbano che si snodi a cavallo fra la dimensione materiale e quella immaginaria. Saranno però le comunità locali a diventare protagoniste delle attività proposte: invitate a riappropriarsi dei luoghi di vita e a cimentarsi in micro-interventi di autocostruzione negli spazi interstiziali fra Ceglie e Carbonara, si confronteranno con azioni di arte pubblica che stimolino una visione critica e creativa delle geografie locali e delle pratiche sociali negli spazi collettivi”.

“Questo progetto - commenta l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco - è un importante contributo alla produzione di nuovi percorsi di sviluppo per Carbonara e Ceglie del Campo, basati sul riconoscimento collettivo e la valorizzazione dei tanti beni paesaggistici (ambientali, storico-architettonici-archeologici, culturali) diffusi sul territorio, e al superamento dell’immagine del Municipio IV come periferia di Bari. In questa direzione abbiamo lavorato in questi anni costruendo reti e tavoli di condivisione di conoscenze e idee con diversi attori territoriali nell’ambito del percorso partecipativo del PUG e della Strategia integrata di sviluppo urbano sostenibile (SISUS) finanziata dalla Regione Puglia per 5milioni di euro. Siamo molto felici di proseguire nella stessa direzione come partner di una rete appassionata e qualificata che mette al centro la rigenerazione urbana attraverso l’arte pubblica”.

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato - dichiara il presidente del Municipio IV Nicola Acquaviva - che concentra sul territorio di Carbonara e Ceglie una serie di piccole azioni di riqualificazione urbana affidandole ai linguaggi dell’arte e della creatività. Un progetto che saprà coinvolgere i residenti e i soggetti attivi sul territorio rendendoli protagonisti di un intervento di trasformazione mirato a valorizzare il contesto urbano in continuità con i percorsi di partecipazione promossi in questi anni dall’amministrazione”.

Lo scenario di intervento si attesta in particolare sugli spazi interstiziali (marciapiedi, incolti, parcheggi, recinzioni e muri perimetrali, piccole aree verdi, spazi pubblici residuali) per sperimentare itinerari di esplorazione urbana e affrontare alcuni luoghi in cui si stratificano:

• beni culturali per lo più trascurati (la Badia di S. Angelo, il Castello di Ceglie, numerosi ipogei, e le tracce dell’età peuceta - come le necropoli e la cinta muraria)

• strutture moderne in abbandono o sottoutilizzo - il complesso incompiuto “Aldo Moro”, le aree dell’ex Centro di trasmissione RAI e quelle di pertinenza dell’Acquedotto Pugliese.

Un uso innovativo della fotografia darà l’avvio al coinvolgimento di cittadini e altri utenti, per facilitare la lettura delle relazioni materiali, sociali e simboliche del territorio urbano, con immagini di archivio e riprese originali, effettuate nel corso di esplorazioni periodiche alla scoperta dei paesaggi quotidiani.

Durante la fase centrale, le suggestioni e i materiali emersi dall’applicazione di metodi di ricerca visuale stimoleranno un dialogo creativo fra partecipanti e mediatori, proiettandosi sui linguaggi dell’arte pubblica.

Obiettivo specifico è una sequenza di micro-interventi di arte pubblica e di autocostruzione degli spazi urbani immaginati, progettati e realizzati dalle comunità locali con l’aiuto dei mediatori culturali: un sentiero urbano, che inviti all’attraversamento delle diversità del presente e delle transizioni del passato, per gettare un ponte verso gli scenari di rigenerazione alla scala municipale.

Sarà un gruppo multidisciplinare di mediatori qualificati a coinvolgere i partecipanti (residenti, studenti, visitatori, migranti, utenti di servizi sanitari e socio-assistenziali) nella realizzazione del progetto, che si propone di:

• coinvolgere le organizzazioni collettive presenti nel contesto di progetto (a partire dalla scuola secondaria superiore che è fra i soggetti proponenti)

• individuare e coinvolgere i gruppi vulnerabili all’esclusione sociale

• aprire canali di partecipazione a bassa intensità per i soggetti meno motivati o con maggiori ostacoli alla partecipazione

• adottare una strategia di comunicazione mista - contenuti web e social media, contatto personale con i mediatori culturali, diffusione di materiale grafico autoprodotto non convenzionale (tessuti, cartoline, stencil)

 • avvalersi di metodi dedicati a porre i partecipanti al centro dei processi creativi (Living lab) e per stimolare il confronto anche su temi intrattabili o divisivi (Photovoice).