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Oggi il sopralluogo dell’assessore Galasso e dei tecnici della Soprintendenza sul cantiere del giardino di via Manzari a Ceglie

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Oggi il sopralluogo dell’assessore Galasso e dei tecnici della Soprintendenza sul cantiere del giardino di via Manzari a Ceglie

Questa mattina l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, accompagnato da Francesca Radina, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, dalla presidente neoletta del Municipio IV Grazia Albergo e dall’attuale presidente Nicola Acquaviva, ha effettuato un sopralluogo sul cantiere del giardino di via Manzari, a Ceglie del Campo, per valutare le modalità di ripresa dei lavori interrotti a causa del ritrovamento di diverse sepolture a fossa, databili tra il V e il III sec. a.C.

Il cantiere riprenderà a breve con l'asportazione di tutto lo strato di terreno vegetale (circa 1 mt 1,20 mt) presente nell’area fino a raggiungere la sommità del banco roccioso nel quale sono state scavate le tombe venute alla luce nel corso dei lavori, una delle quali intatta e completa dell'intero corredo funerario.

L'attività di scavo, estesa su tutta l'area interessata dall'intervento, consentirà di avere contezza dell'entità e del valore storico del ritrovamento nonché di appurare se nel sito siano presenti ulteriori sepolture. Inoltre, fornirà indicazioni che permetteranno di rimodulare il progetto originario - che prevede un'area ludica, delle sedute, dei camminamenti e nuove piantumazioni - in modo che l’area verde a realizzarsi possa essere testimonianza dell’importanza dei ritrovamenti.

“Ad ogni scavo il territorio di Ceglie ci restituisce concretamente il senso della storia che l’ha attraversata nei secoli - commenta Galasso - e che è giusto valorizzare anche in chiave di conoscenza identitaria. Tecnicamente stimiamo di poter riprendere i lavori entro tre settimane, tempo necessario ai tecnici per predisporre le varianti che tengano conto delle nuove lavorazioni che dovremo effettuare. Queste modifiche non comportano allo stato nessun costo aggiuntivo, perché ci avvarremo delle possibilità previste dalla legge in caso di rinvenimenti archeologici in corso d’opera, utilizzando le somme stanziate nell’appalto. Tuttavia è verosimile ipotizzare che la versione aggiornata del progetto del giardino, che recepirà le indicazioni della Soprintendenza, possa necessitare di risorse aggiuntive che avremo modo di individuare e stanziare con tutta l’urgenza e priorità che il caso richiede”.