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“Mediterraneo, frontiera di pace”: l’intervento del sindaco Decaro in apertura dei lavori dell’incontro di riflessione e spiritualità

Comunicati stampa

“Mediterraneo, frontiera di pace”: l’intervento del sindaco Decaro in apertura dei lavori dell’incontro di riflessione e spiritualità

Nel pomeriggio il sindaco Antonio Decaro è intervenuto all’apertura dei lavori dell’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace” organizzato nel Castello Svevo.

Di seguito il testo dell’intervento:

“Benvenuti a Bari, benvenuti nella Felice Bari!

L’esclamazione contenuta in un sermone dell’XI secolo, che definisce la nostra città felice perché custodisce le ossa di San Nicola, non solo racchiude in sé i sentimenti che oggi provano i baresi nell’accogliervi con affetto e devozione, ma testimonia anche la vocazione millenaria di questa città quale terra di incontro e di dialogo, terra che unisce e non divide, luogo ideale per momenti di riflessione spirituale e di preghiera.

La scelta di Bari, da parte del Cardinale Bassetti e della CEI - che ringrazio di cuore - come sede di questo incontro, unico e straordinario, conferma la vocazione, quasi identitaria, di questa città e della sua comunità: di quella pastorale, sollecitata dall’attività costante, quotidiana e generosa di una arcidiocesi dinamica e attiva, guidata da Monsignor Cacucci - che ringrazio con particolare affetto -, e di quella civica e laica che, nel tempo, ha reso Bari protagonista di straordinari eventi religiosi e politici.

Bari è una grande città del Mediterraneo che da sempre fa i conti con la vitalità di un mare che porta con sé gli echi di altri Paesi e di altre storie. Ha vissuto e vive le contraddizioni e i limiti legati all’accoglienza di popoli in fuga, è stata teatro della prima grande ondata migratoria, quella dalle dimensioni bibliche dei ventimila albanesi che agli inizi di agosto del 1991 arrivarono a Bari in cerca di libertà e di benessere.  Arrivarono dal mare, da quel mare che un sindaco, molto tempo fa, mise al centro della sua iniziativa di pace e di cooperazione.

“Colloqui mediterranei”, è il nome del ciclo di incontri promossi da Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, tra il 1958 e il 1964. Iniziativa che, come lo stesso cardinale Bassetti ha ricordato, ha ispirato il vostro incontro di riflessione di questi giorni. Giorgio La Pira, con grande lungimiranza e intelligenza, aveva visto proprio nel Mar Mediterraneo un punto nevralgico per la pace mondiale, il luogo in cui i popoli e le civiltà possono incontrarsi. Il nuovo grande lago di Tiberiade, lo definì La Pira, su cui si affacciano le nazioni che fanno parte della “famiglia di Abramo”: ebrei, cristiani e musulmani.

I “Colloqui mediterranei” portarono a Firenze intellettuali e Capi di Stato con l’idea e con l’obiettivo di promuovere l’incontro e la conoscenza come strumento e metodo di lavoro, partendo dall’assunto che solo attraverso la cooperazione si possano individuare soluzioni globali a problemi particolari.

Una straordinaria lezione di saggezza e di visione di un sindaco capace di spingersi oltre i confini della propria città e dello spazio tradizionale della gestione politica e amministrativa, per coltivare una utopia, oggi più che mai attuale.

Per questo l’auspicio che formulo, a nome della intera comunità metropolitana di Bari, è che la vostra preghiera e il vostro messaggio possano risuonare con forza e raggiungere i cuori di tutti, dei potenti del mondo come dei semplici cittadini.

Perché oggi, sempre più spesso, a partire dai piccoli gesti quotidiani per finire alle decisioni di politica internazionale, sembrano essere smarriti quei valori di solidarietà, fratellanza, tolleranza e accoglienza, incarnati dal nostro santo Patrono, testimone di un messaggio rivoluzionario a cui oggi tutto il Mediterraneo può e deve guardare con rinnovata attenzione.

San Nicola, il santo dalla pelle scura, vescovo di una cittadina dell’Anatolia, in Asia minore, è arrivato qui a Bari solcando il Mediterraneo, il mare nostrum, il nuovo lago di Tiberiade che tutti vorremmo tornasse ad ispirare relazioni pacifiche tra popoli e religioni per rivivere come spazio di pace e dialogo attraversato da nuove spiritualità e non più dalle rotte dei trafficanti di uomini e di armi.

Alla vostra preghiera e alla condivisione della vostra riflessione, in attesa del Santo Padre, affidiamo le nostre speranze di una soluzione dei conflitti e delle tensioni che continuano ad attraversare il bacino del Mediterraneo, affinché quel mare, come auspicava don Tonino Bello, possa essere “arca di pace e non più arco di guerra”.

Con il cuore pieno di speranza, siate i benvenuti a Bari”.